• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/03431 (5-03431)



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03431presentato daRIZZETTO Waltertesto diLunedì 27 gennaio 2020, seduta n. 293

   RIZZETTO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   si apprendono dalla stampa alcune allarmanti notizie su una possibile emergenza ambientale che riguarda la Valle dell'Isonzo, nelle aree limitrofe al cementificio Salonit di Anhovo in Slovenia, situato a pochi chilometri da Gorizia, e di proprietà del gruppo Alpacem by Wietersdorfer;

   in tale territorio sussiste da decenni una imponente produzione di prodotti di cemento-amianto e, negli ultimi anni, sembra che i forni del cementificio di Anhovo Salonit stiano incenerendo rifiuti pericolosi. Sul punto, si apprende che i medici dell'Associazione medica della Slovenia, allarmati dalle conseguenze inquinanti di tali attività, abbiano richiamato l'attenzione delle istituzioni ad essere più responsabili sulle questioni ambientali, rivolgendosi, in particolare, al Ministero dell'ambiente e della pianificazione territoriale e all'Agenzia ambientale della Repubblica di Slovenia. I medici hanno messo in evidenza che alcuni studi hanno confermato il legame tra incenerimento dei rifiuti e l'aumento di tumori, nonché di altre patologie, nella popolazione locale. È stato, inoltre, messo in rilievo che la misurazione delle sostanze pericolose negli scarichi non viene effettuata direttamente dalle istituzioni statali, ma lasciata agli esperti scelti e remunerati, tra l'altro, dalle aziende che commissionano tali verifiche, il che pone un problema di conflitto di interessi;

   a quanto si apprende, la quantità di rifiuti che vengono inceneriti nell'impianto di cemento potrebbe arrivare a 135.000 tonnellate l'anno e, considerando che gli impianti di cemento emettono una considerevole quantità di gas di combustione, i rischi per l'inquinamento e la salute sono, quindi, molto più elevati rispetto a quelli determinati dalle emissioni di forni industriali;

   anche il quotidiano «Il Piccolo», edizione di Gorizia del 19 luglio 2019, ha reso nota l'allarmante segnalazione di una associazione ambientalista slovena relativa alla gestione del cementificio, limitrofo a Gorizia; tale associazione afferma che l'impianto, oltre ad essere utilizzato per la produzione di cemento, viene impiegato per lo smaltimento di rifiuti, finalizzato alla produzione di energia nel processo produttivo e che determina emissioni inquinanti;

   ebbene, la conformazione geografica della Valle dell'Isonzo, nella quale è situato rimpianto in questione, convoglia i residui della combustione direttamente su Gorizia e nell'Isontino, anche a causa dei venti dominanti che soffiano da Nord Est, pertanto, qualora i fatti denunciati venissero confermati, il territorio interessato rischia, inevitabilmente, gravi conseguenze per l'ambiente e la salute dei cittadini. Da ciò ne deriverebbe il dovere del Governo, affinché vengano adottati provvedimenti a tutela delle comunità italiane coinvolte –:

   se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e, dunque, dell'esistenza del cementificio Salonit di Anhovo che notoriamente ha un considerevole impatto ambientale;

   se il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare abbia dati ambientali relativi all'impianto in questione ed all'impatto sulle aree geografiche limitrofe;

   se e quali iniziative il Governo intenda adottare per acquisire un quadro definitivo in relazione ai fatti esposti e porre in essere iniziative a tutela del territorio e della popolazione esposti alle emissioni inquinati, come descritto in premessa.
(5-03431)