• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/04539 (4-04539)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04539presentato daBORDONALI Simonatesto diLunedì 27 gennaio 2020, seduta n. 293

   BORDONALI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   ancora una volta gli agenti di polizia penitenziaria sono stati oggetto di aggressione da parte di detenuti stranieri;

   nello specifico, il 18 gennaio 2020, nel carcere Canton Mombello di Brescia, due detenuti magrebini hanno aggredito con lamette e oggetti vari, gli agenti della polizia penitenziaria, inneggiando all'Isis e gridando «Allah Akbar» con la gamba di un tavolo in mano;

   la violenza sarebbe scattata in seguito ad alcune richieste pretestuose che non potevano essere assecondate dal personale di polizia penitenziaria;

   uno dei due aggressori coinvolti risulta essere stato trasferito da poco dal carcere di Cremona, dal quale era stato allontanato per disordini; l'altro era già stato allontanato dalla casa circondariale di via Spalto San Marco nel novembre 2017, dopo aver minacciato di morte gli agenti. Quest'ultimo aveva poi scontato la pena lontano da Brescia, per ritornarvi ad inizio anno con l'accusa di tentato omicidio: incrociando nel carcere di Canton Mombello gli agenti che aveva minacciato gli ha urlato: «Vi faccio saltare in aria»;

   sembra infatti che l'uomo risulti essere attenzionato dalle forze dell'ordine per presunti legami con soggetti vicini all'Isis e che sia ritenuto un soggetto con spiccata pericolosità per sé e per gli altri, in quanto trascinatore nelle sue azioni di altri detenuti;

   un grido d'allarme è stato lanciato anche dalla rappresentanza sindacale regionale della polizia penitenziaria, che ha scritto una missiva al Ministro interrogato chiedendo «un intervento urgente affinché il soggetto venga allontanato dalla casa circondariale di Brescia» –:

   se non si ritenga impellente adottare le iniziative di competenza al fine del trasferimento, con la massima urgenza, del detenuto di cui in premessa;

   se non convenga sulla necessità di fornire agli agenti di polizia penitenziaria dispositivi di difesa (caschi e scudi), prevedendone la custodia in appositi armadietti presso l'ufficio della sorveglianza generale, al fine di garantire un loro intervento in sicurezza e tutelarne l'incolumità personale;

   se e quali iniziative di competenza intenda porre urgentemente in atto con riguardo all'allarme di radicalizzazione nelle carceri;

   se, alla luce dell'episodio riportato in premessa, che non rappresenta un caso isolato, il Ministro non ritenga opportuno rivedere i contenuti del protocollo d'intesa Dap — U.Co.I.I. per quanto concerne le case circondariali individuate.
(4-04539)