• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/04550 (4-04550)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04550presentato daFERRO Wandatesto diLunedì 27 gennaio 2020, seduta n. 293

   FERRO, DEIDDA e PRISCO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   sono 455 i giovani aspiranti allievi agenti di polizia, risultati idonei al concorso pubblico bandito il 26 maggio 2017, esclusi dalla graduatoria, a concorso ormai iniziato e con la graduatoria già stilata;

   in particolare, nel mese di febbraio 2019, un emendamento, approvato nel cosiddetto «decreto semplificazioni», ha stabilito lo scorrimento della graduatoria del concorso del 2017, applicando, però, requisiti differenti da quelli indicati nel bando, che hanno escluso migliaia di candidati non in possesso del diploma di scuola superiore e di età superiore a 26 anni al 1° gennaio 2019;

   i requisiti indicati nel bando di concorso, invece, richiedevano, tra gli altri, la licenza media e non aver compiuto il trentesimo anno di età;

   come denunciato dagli interessati, «Siamo ragazze e ragazzi con voti altissimi e risultati idonei al 100 per cento e nonostante due istanze cautelari promosse dal Tar Lazio nei nostri confronti e un'ordinanza del Consiglio di Stato che obbligavano di fatto l'amministrazione a chiamarci al corso di formazione, siamo ancora a casa, senza nessun tipo di risposta»;

   il Tar del Lazio prima e il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale poi, hanno, infatti, ammesso i 445 idonei alla frequentazione dei corsi di formazione iniziati il 29 agosto 2019, ma non sono bastate le ordinanze ad avviare questi giovani ai rispettivi corsi di formazione;

   il paradosso è che, ad oggi, stanno partecipando al corso di formazione candidati ugualmente idonei, ma in possesso dei nuovi requisiti e con punteggi di gran lunga inferiori rispetto ai candidati con riserva attualmente esclusi;

   la situazione è stata attenzionata anche dalle principali sigle sindacali, come, ad esempio, la Silp Cgil, il sindacato italiano dei lavoratori di polizia, che ha rivolto un appello al Presidente dei Consiglio: «Una situazione assurda, con numerose e complesse conseguenze tecnico-giuridiche di non facile soluzione. Adesso la parola fine a questa vicenda può metterla solo e soltanto l'attuale Governo. Per questo ci appelliamo al premier Conte perché centinaia e centinaia di ragazze e ragazzi non possono rinunciare al sogno, conquistato sul campo, di vestire la divisa della Polizia di Stato. Auspichiamo pertanto una soluzione da parte della politica e dell'amministrazione che renda giustizia a chi sta subendo una grave ingiustizia»;

   il Governo si è impegnato formalmente a individuare una soluzione, anche attraverso l'emanazione di un decreto ad hoc che ponga fine al lungo e costoso contenzioso, ma ad oggi nulla è stato fatto e la situazione rischia di complicarsi;

   è necessario tutelare il legittimo affidamento di tanti giovani aspiranti agenti di polizia, che si sono preparati con serietà e dedizione ad un concorso al quale potevano legittimamente partecipare e che hanno dimostrato nelle prove concorsuali il merito e l'idoneità per essere assunti nei ruoli di allievi agenti della polizia di Stato –:

   quali urgenti iniziative di competenza il Ministro interrogato intenda adottare per sanare la situazione di cui in premessa, garantendo il reintegro nella graduatoria per l'assunzione degli allievi agenti della polizia di Stato dei giovani idonei esclusi in forza dell'articolo 11, comma 2-bis, del decreto-legge 14 dicembre 2018, n. 135, che detenevano i requisiti previsti dalla legge e dal bando di concorso al momento della domanda;

   se non ritenga, nelle more di una risoluzione della vicenda, di adottare iniziative per garantire ai candidati attualmente esclusi la partecipazione con riserva ai rispettivi corsi di formazione, così come stabilito dalla giustizia amministrativa.
(4-04550)