• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/02745 CIRIANI, FAZZOLARI, RAUTI, GARNERO SANTANCHE', PETRENGA, CALANDRINI, LA PIETRA, URSO, BALBONI, TOTARO, DE BERTOLDI - Ai Ministri del lavoro e delle politiche sociali, dell'interno e...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-02745 presentata da LUCA CIRIANI
giovedì 16 gennaio 2020, seduta n.182

CIRIANI, FAZZOLARI, RAUTI, GARNERO SANTANCHE', PETRENGA, CALANDRINI, LA PIETRA, URSO, BALBONI, TOTARO, DE BERTOLDI - Ai Ministri del lavoro e delle politiche sociali, dell'interno e dell'economia e delle finanze. - Premesso che:

in attuazione del decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 marzo del 2019, n. 26, è stata avviata la complessa procedura che ha portato all'erogazione del reddito di cittadinanza;

a decorrere dal mese di aprile sono state consegnate ai percettori le prime tessere per spendere quanto loro erogato; con tempistiche diverse tra le varie regioni, sono stati assunti 2.980 navigator, il cui compito è affiancare i percettori del reddito nel percorso alla ricerca di un lavoro;

sono note e numerose le criticità in ordine all'efficacia della misura, rilevate da un numero progressivamente crescente di osservatori: da ultimo, solo alcuni giorni fa, l'OCSE ha espresso perplessità riguardo alla strutturazione della misura, evidenziando come la stessa, oltre a non essere idonea a prevenire abusi e raggiri più svariati, disincentivi il beneficiario dalla ricerca di lavoro: un effetto, quest'ultimo, rilevato peraltro, per il Meridione d'Italia, anche nell'ambito dell'ultimo rapporto Svimez sull'economia del Mezzogiorno;

oltre ai dati generali sull'efficacia della misura, sui quotidiani appaiono con preoccupante frequenza notizie sconcertanti riguardanti le spese bizzarre effettuate con la card (come il recente record di acquisti, di bottiglie di champagne del valore di 150 euro ciascuna), o ancora, e ancor più gravemente, la percezione del sussidio da parte di soggetti abitualmente dediti alla delinquenza e alla criminalità organizzata, nonché a condannati per gravissimi reati contro lo Stato: solo per citare le circostanze più clamorose e sconcertanti, si considerino i casi, documentati dalla stampa, della percezione del beneficio da parte di alcuni esponenti del clan Spada, nonché di ex terroristi appartenenti alle Brigate rosse, quali Federica Saraceni e Raimondo Etro;

tali circostanze ed evenienze hanno generato profonda indignazione e sgomento, oltre che, primariamente, tra i parenti delle vittime coinvolti nei gravi crimini commessi da tali soggetti, anche dall'opinione pubblica e rispetto alle quali, peraltro, il gruppo Fratelli d'Italia in Parlamento aveva più volte messo in guardia dal rischio della loro emersione proprio per l'esistenza di lacune legislative e l'assenza di disposizioni di buon senso tese a limitare la platea soggettiva dei beneficiari escludendo simili categorie di soggetti, presentando anche ad ogni provvedimento utile delle proposte emendative funzionali alla correzione di tali distorsioni: proposte sistematicamente, inspiegabilmente ed anche colpevolmente bocciate dalla maggioranza e dal Governo, i cui esponenti peraltro, non potendo fare altro che ammettere la gravità della situazione, hanno più volte dichiarato pubblicamente che avrebbero lavorato per correggere celermente simili distorsioni: cosa ad oggi non avvenuta, in quanto, come verificato e riportato recentemente da autorevoli organi di informazione, gli ex terroristi ed esponenti delle Brigate rosse continuerebbero tuttora a percepire il reddito;

né risulta, quantomeno, che agli stessi soggetti, in attesa dell'eventuale revoca, si siano sottoposte delle proposte di lavoro, anche nella forma dei lavori socialmente utili o di pubblica utilità: proposte che avrebbero potuto rendere meno insopportabile da parte dell'opinione pubblica e dei cittadini la percezione dell'erogazione in loro favore di sussidi economici da parte dello Stato: risorse pubbliche che furono reperite e stanziate in deficit, e che, attualmente continuano ad essere loro trasferite gratuitamente, senza che da parte loro vi sia alcun tipo di sforzo, né prestazione o impegno, né tantomeno alcun contributo all'economia;

su questi temi e altre spinose questioni il 15 gennaio 2020 il presidente dell'INPS, dottor Pasquale Tridico (che, oltre a rivestire la carica di presidente dello stesso Istituto che il decreto-legge n. 4 identifica quale ente preposto a verificare il possesso dei requisiti agli aventi diritto e riconoscere il beneficio, è anche considerato l'ideatore o "padre" del reddito di cittadinanza), nel corso di un'audizione presso la Commissione parlamentare di controllo sulle attività degli enti previdenziali, dopo aver ribadito convintamente che il reddito di cittadinanza non crea posti di lavoro, non ha fornito i chiarimenti richiesti, riservandosi di evadere a tutte le questioni sottoposte nel corso di una successiva audizione da convocarsi in data da destinarsi;

considerata la gravità delle vicende emerse, tuttavia, gli interroganti ritengono opportuno che su una questione di tale portata, considerata pericolosamente dirompente, in quanto deteriora la relazione di fiducia tra cittadini e istituzioni posta alla base del sistema istituzionale e democratico (relazione già fortemente incrinata per effetto delle numerose questioni sociali ed economiche che su vari piani permangono pendenti e irrisolte), siano forniti con assoluta urgenza tutti i chiarimenti necessari e richiesti dal Parlamento e dal Paese,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo non ritengano, in ossequio ai principi di pubblicità e trasparenza spesso invocati e che dovrebbero informare l'attuazione dell'indirizzo politico, di chiarire quale sia lo stato di attuazione della misura, con particolare riferimento al numero dei percettori, alle risorse stanziate mese per mese in loro favore, all'esito delle verifiche sulla veridicità dei dati dichiarati nelle domande e alle eventuali revoche, con specificazione delle modalità di restituzione delle somme indebitamente erogate, agli effetti e i costi, specificando in particolare i costi connessi alla figura dei navigator, al numero di proposte di lavoro somministrate ai percipienti e al tasso di accettazione delle tre proposte congrue;

entro quale termine urgente ritengano di intervenire, anche congiuntamente e ciascuno per le proprie competenze, per correggere con decisione e risolutezza le distorsioni connesse all'erogazione del reddito in favore dei condannati per gravi reati, a partire dai casi più eclatanti resi noti dalla stampa e comunque per tutti i casi simili e fattispecie analoghe riscontrate e verificate.

(4-02745)