• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/01311 CORRADO, DE LUCIA, ANGRISANI, GRANATO, LANNUTTI, ABATE, PIRRO, AGOSTINELLI, NATURALE, CAMPAGNA, AUDDINO, PELLEGRINI Marco - Al Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo....



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-01311 presentata da MARGHERITA CORRADO
giovedì 16 gennaio 2020, seduta n.182

CORRADO, DE LUCIA, ANGRISANI, GRANATO, LANNUTTI, ABATE, PIRRO, AGOSTINELLI, NATURALE, CAMPAGNA, AUDDINO, PELLEGRINI Marco - Al Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo. - Premesso che:

la riforma del Ministero per i beni e le attività culturali degli anni 2014-2016 ha trasformato le soprintendenze territoriali da uffici di tutela settoriali ad intersettoriali con la creazione delle soprintendenze archeologia, belle arti e paesaggio;

in tale nuova configurazione, pur molto discutibile e discussa, una volta superate le oggettive difficoltà riorganizzative, la tutela è stata esercitata in virtù dei molteplici contributi offerti dai diversi specialismi e visioni;

in particolare, sono stati tutelati con decreti di dichiarazione di importante interesse paesaggistico (i cosiddetti vincoli paesaggistici) sulla base di motivazioni naturalistiche, storiche, estetiche ed anche archeologiche svariati nuovi tratti di territorio, difendendo tali decreti da decine di osservazioni e ricorsi che hanno accompagnato ogni provvedimento, e ciò grazie agli ottimi funzionari tecnici ministeriali archeologi, architetti e storici dell'arte;

considerato che a quanto risulta agli interroganti:

la Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio (SABAP) per l'area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l'Etruria meridionale ha recentemente sottoposto a tutela, con decreto a firma del segretario regionale del Ministero di agosto 2019, una vasta area (1.600 ettari) in territorio di Viterbo costellata di ruderi imponenti, acque sorgive, impianti termali strutturati o liberi, una maglia di casali di origine medievale e fortemente tipizzati, ville e ruderi di castelli, boschi di querce, vie tagliate e ponti romani (area denominata "Dal Bullicame e Riello alle Masse di San Sisto");

tale proposta giaceva in Soprintendenza, semilavorata, da oltre 10 anni, e solo adesso, con l'apporto dei nuovi funzionari di varie qualifiche, assunti nel 2018, è stato possibile concludere l'iter di formulazione e di dichiarazione;

nei due mesi successivi alla pubblicazione sono stati presentati ricorsi al TAR che la Soprintendenza sta prontamente controdeducendo;

considerato, inoltre, che:

alla notizia data nel comunicato ministeriale il 4 dicembre 2019, e prontamente girata dalla stampa, della prossima istituzione della nuova SABAP Rieti, Viterbo ed Etruria meridionale, una parte del Viterbese ha chiesto pubblicamente attraverso i media "al futuro dirigente" di cancellare il vincolo paesaggistico appena apposto, mentre altri soggetti operanti sul territorio hanno aggiunto ai ricorsi al TAR già presentati un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica;

tale vincolo, nel difendere i valori storici e paesaggistici identitari della località, non intende bloccare l'economia, ma indirizzarla verso uno sviluppo compatibile, reso possibile dalle risorse naturali (termali) e dalla presenza di testimonianze storiche e archeologiche di rilievo favorendo la creazione di un parco della Cassia Vetus sulla scorta di quanto avvenuto per l'Appia antica, e come previsto dal piano paesaggistico provinciale del 2007,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non ritenga sia il caso di valutare attentamente l'opportunità di dare seguito a tale sdoppiamento, che interferisce con l'andamento di un progetto coerente con i valori paesaggistici e inquadrato in una pianificazione responsabile, con il rischio di rendere vani gli sforzi di decine di persone e di indebolire a livello locale l'immagine del Ministero stesso.

(3-01311)