• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
C.2/00614 (2-00614) «Porchietto, Spena, Fiorini».



Atto Camera

Interpellanza 2-00614presentato daPORCHIETTO Claudiatesto diMercoledì 15 gennaio 2020, seduta n. 289

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dello sviluppo economico, il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che:

   l'azienda Sibeg di Catania, che da 50 anni imbottiglia Coca Cola, ha deciso di delocalizzare in Albania parte della produzione, dove pagherà una flat tax del 15 per cento, mandando a casa 151 operai sui 350 dello stabilimento siciliano. Con riferimento a questa azienda, la plastic tax, che decorre dal 1° luglio 2020, e la sugar tax, che decorre dal 1° ottobre 2020, graverebbero per 18 milioni di euro su un fatturato aziendale di 115, sul quale già paga un carico di oneri fiscali e contributivi attorno al 60 per cento. Le nuove imposte, con tutta probabilità, hanno spinto la Sibeg a compiere questa scelta, purtroppo del tutto legittima sotto il profilo dell'ottimizzazione dei costi aziendali;

   cominciano quindi a farsi sentire gli effetti delle due imposte sulla plastica monouso e sullo zucchero nelle bevande, introdotte dal Governo per presunte finalità ambientali e di tutela della salute, senza una adeguata valutazione degli impatti sulle imprese di settore e senza che il relativo gettito a regime, pari a 261 milioni di euro per la sugar tax e a 320 milioni di euro per la plastic tax, sia destinato a finalità di sostegno e riconversione dei settori industriali interessati o ambientali o sanitarie;

   già in sede di discussione della legge di bilancio per il 2020, i produttori italiani di bevande analcoliche avevano fatto presente che l'imposta sulla plastica fissata a 45 centesimi al chilo è una imposizione enorme su plastiche vendute a 80 centesimi al chilo, come il Pet;

   altrettanto pesante risulta essere l'imposta sullo zucchero fissata a 10 centesimi al litro su prodotti venduti anche a 40-50 centesimi al litro dal produttore al dettagliante. Di fatto, a regime, le due norme comportano un +60 per cento sul costo della plastica e un +28 per cento di pressione fiscale sulle bevande zuccherate;

   con espresso riferimento all'introduzione di questa doppia imposizione, nel novembre 2019 Coca Cola Italia aveva annunciato il blocco di investimenti per 49 milioni di euro e il rischio di chiusura di diversi impianti, mentre la Fanta ha annunciato il fermo della produzione di aranciata con le arance siciliane Igp;

   il settore delle bevande analcoliche è composto da 80 aziende con 100 stabilimenti distribuiti in tutta la penisola e 80 mila addetti lungo tutta la filiera. Nel 2018 in Italia, ne sono state consumate 3.680 milioni di litri, oltre a 730 milioni di litri di succhi e bevande alla frutta. Le imprese di settore hanno da tempo denunciato che, con l'introduzione della nuova doppia imposizione, sono a rischio 5.000 posti di lavoro nella filiera, di cui oltre 1.500 della filiera a monte (fornitori di materie prime agricole, macchinari, ingredienti, eccetera) e oltre 2.000 della filiera a valle (commercio, trasporti, e altro);

   l'industria della plastica in Italia (2017) registra 12 miliardi di euro di fatturato, 3.000 aziende e 50.000 addetti. Ha lavorato nel 2016 7,5 milioni di tonnellate, di cui 2,1 milioni di tonnellate di plastica nel solo settore Food & Beverage. Le due nuove imposte quindi avranno un impatto significativo sui prezzi dei generi alimentari e quindi sui clienti finali –:

   se i Ministri interrogati non ritengano opportuno riconsiderare gli effetti delle imposte sulla plastica monouso e sullo zucchero nelle bevande analcoliche sui comparti industriali individuati in premessa, sull'occupazione di settore, sui territori ove insistono le imprese dei suddetti comparti e sui cittadini, che presto vedranno aumentare il prezzo dei generi alimentari di prima necessità, e adottare le iniziative conseguenziali al riguardo.
(2-00614) «Porchietto, Spena, Fiorini».