• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
C.3/01244 (3-01244)



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01244presentato daMAGI Riccardotesto diMartedì 14 gennaio 2020, seduta n. 288

   MAGI. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:

   in seguito all'abrogazione, con il cosiddetto «decreto sicurezza», del permesso di soggiorno per motivi umanitari, si è assistito all'aumento dei dinieghi alle richieste di asilo – l'80 per cento del totale nel 2019 contro il 67 per cento del 2018 – e all'aumento del numero di nuovi irregolari presenti nel Paese, i quali difficilmente verranno rimpatriati, come dimostrano i dati sul numero dei rimpatri eseguiti;

   in attesa di una riforma strutturale che consenta la regolarizzazione su base individuale degli stranieri già radicati nel territorio, come prevede la proposta di legge d'iniziativa popolare atto Camera n. 13, recante «Nuove norme per la promozione del regolare soggiorno e dell'inclusione sociale e lavorativa di cittadini stranieri non comunitari», un provvedimento straordinario di emersione dall'irregolarità rivolto ai cittadini stranieri, che hanno un lavoro ma non hanno i documenti per essere assunti, costituirebbe una vera e propria «operazione legalità»;

   con l'emersione di 400.000 persone (ovvero di una parte dei circa 600-700.000 irregolari stimati sul territorio nazionale) si otterrebbero circa 1 miliardo di euro di gettito fiscale e oltre 3 miliardi di maggiori contributi previdenziali;

   si tratterebbe di aprire una finestra per la regolarizzazione dei cittadini stranieri irregolari già presenti in Italia, stabilendo che, a fronte dell'immediata disponibilità di un contratto di lavoro, all'atto della stipula dello stesso sia rilasciato un permesso di soggiorno col pagamento di un contributo forfettario da parte del datore di lavoro;

   si offrirebbe così l'opportunità di lavorare legalmente a chi già si trova sul territorio nazionale, ma che, senza titolo di soggiorno, è spesso costretto per sopravvivere a rivolgersi ai circuiti illeciti; si andrebbe incontro alle tante imprese che, bisognose di personale, non possono assumere persone senza documenti e ricorrono al lavoro in nero (come nel caso del lavoro domestico); si avrebbe infine maggiore controllo e contezza delle presenze sul territorio;

   in sede di esame della legge di bilancio per il 2020, il Governo ha accolto l'ordine del giorno 9/2305/33 che lo impegna a valutare l'opportunità di intervenire in tal senso –:

   se e in quali tempi il Governo intenda varare un provvedimento che, a fronte dell'immediata disponibilità di un contratto di lavoro, consenta la regolarizzazione dei cittadini stranieri irregolari già presenti in Italia, prevedendo all'atto della stipula del contratto, il pagamento di un contributo forfettario da parte del datore di lavoro e il rilascio di un permesso di soggiorno per il lavoratore.
(3-01244)