• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/03366 (5-03366)



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03366presentato daGADDA Maria Chiaratesto diLunedì 13 gennaio 2020, seduta n. 287

   GADDA. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   l'Istituto nazionale della previdenza sociale (Inps) è un ente autonomo sottoposto alla vigilanza del Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Esso gestisce la quasi totalità della previdenza italiana, assicurando la maggior parte dei lavoratori autonomi e dei dipendenti del settore pubblico e privato ed è divenuto, nel tempo, il pilastro del sistema nazionale del welfare;

   nel mese dicembre 2019 il presidente dell'Istituto, Pasquale Tridico, ha operato una «riorganizzazione» complessiva della dirigenza, che ha incontrato il dissenso delle principali organizzazioni sindacali e di cospicua parte della dirigenza;

   in un articolo pubblicato su La Stampa del 9 gennaio 2020, si dà conto di una diffida pervenuta ai vertici dell'Istituto, nella persona del presidente Tridico e della direttrice generale, Gabriella Di Michele, ove si denunciano profili plurimi di illegittimità in merito alla suddetta riorganizzazione, che dal punto di vista sostanziale prefigurerebbe — secondo quanto si legge — uno spoil system di matrice politica;

   la diffida, predisposta da 6 dirigenti di prima fascia dell'Istituto ed inviata anche alla Corte dei Conti, prefigurerebbe in particolare la moltiplicazione delle direzioni per questioni di «spoil system a carattere politico», con il passaggio dalle attuali direzioni da 40 a 43, con un aggravio rilevante ai danni dell'erario;

   i suddetti dirigenti — si legge nell'articolo — ed altri colleghi starebbero predisponendo un ricorso per via legale, in cui potrebbe essere menzionato, oltre al citato ulteriore aggravio per le casse dell'Istituto, anche l'utilizzo di poteri da commissario straordinario, poteri che Tridico ha cessato di avere in data 22 maggio, quando è stato nominato presidente;

   inoltre, si sottolinea nell'articolo, dal territorio di Roma sarebbero stati «spostati in maniera mirata» dirigenti ritenuti «scomodi», al fine di liberare caselle strategiche in «quattro aree» quali «informatica, comunicazione, formazione e risorse umane»;

   si sottolinea inoltre come la direzione centrale audit e anticorruzione sia stata suddivisa in direzione antifrode, trasparenza e anticorruzione e in direzione audit e monitoraggio contenzioso, mentre dalla direzione risorse umane siano state scorporate le attività relative al «benessere organizzativo», creando un'altra direzione ad hoc, con conseguenti aggravi per l'erario –:

   se risponda al vero che le direzioni, come riportato dalle citate fonti di stampa, invece di diminuire a 36, siano passate da 40 a 43 per quello che è stato definito dai dirigenti sopra citati un mero calcolo politico, con ulteriore aggravio per le risorse pubbliche;

   se sussistano i citati rischi di un contenzioso, che potrebbe arrecare un serio danno di immagine e disfunzioni gestionali dell'Istituto.
(5-03366)