• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/04431 (4-04431)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04431presentato daGIANNONE Veronicatesto diGiovedì 9 gennaio 2020, seduta n. 285

   GIANNONE, CUNIAL, BENEDETTI, VIZZINI, MURONI, FRATOIANNI e FASSINA. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   la questione del gasdotto Tap coinvolge interessi e diritti non monetizzabili, come la salubrità dell'ambiente, i diritti fondamentali dell'uomo, l'essenza della democrazia, della sovranità nazionale e dell'autodeterminazione dei popoli;

   nel mese di maggio 2019 tre senatori e otto deputati hanno presentato un esposto contro Tap al procuratore capo di Lecce, Leonardo Leone De Castris, con l'obiettivo di porre l'attenzione su molteplici violazioni di legge e gravissime irregolarità emerse nell’iter procedurale di Via (valutazione di impatto ambientale);

   grazie anche a questa denuncia la procura di Lecce nell'agosto 2019, ha provveduto ad iscrivere nel registro degli indagati, per violazione dei vincoli paesaggistici, abusi edilizi, inquinamento di falda, ripetute e secondo la giurisprudenza della corte dell'Unione europea irrimediabili violazioni alla «direttiva V.i.a.» ben 19 persone, tra le quali alcuni dirigenti di Tap e delle società appaltatrici, oltre alla stessa società Tap AG;

   nei giorni scorsi, così come riportato in diversi articoli di stampa, il sostituto procuratore Valeria Farina Valaori ha emesso un decreto di citazione diretta a giudizio, nei confronti degli indagati;

   le accuse contestate a vario titolo sono quelle di deturpamento di bellezze naturali, danneggiamento, violazione del testo unico in materia edilizia, inquinamento idrico;

   nel decreto, tra l'altro, risultano anche parti offese lo stesso Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il presidente della regione Emiliano, il comitato «No Tap» e i sindaci della zona;

   secondo la procura, le opere per la realizzazione del tanto contestato gasdotto sarebbero state realizzate «in assenza di autorizzazioni ambientali, idrogeologiche, paesaggistiche ed edilizie, essendo illegittima quella rilasciata con dm 223/14... in violazione della direttiva del Consiglio 1985/337/CEE (art. 5), della direttiva 2014/52/Ue (art. 4 par. 3), della convenzione Espoo 1991, ecc.»;

   il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare risulta parte offesa nel procedimento e gli sviluppi del lavoro della procura mettono in evidenza gravissime violazioni penali e rischi sempre più palesi che non possono essere ignorati da chi ha la responsabilità di tutelare la salute pubblica, i diritti dei cittadini, e il futuro del nostro Paese –:

   se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se non ritenga opportuno, in attesa della conclusione del procedimento penale in corso, adottare le iniziative di competenza per fermare i lavori di cui in premessa.
(4-04431)