• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/04413 (4-04413)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04413presentato daMICELI Carmelotesto diMercoledì 8 gennaio 2020, seduta n. 284

   MICELI. — Al Ministro per il sud e la coesione territoriale. — Per sapere – premesso che:

   secondo quanto riportato da alcuni organi di stampa ammontano a circa 630 milioni di euro i cosiddetti «fondi territorializzati» europei destinati alla regione Sicilia principalmente rivolti allo sviluppo dei territori per strade, servizi, scuole, incubatori di imprese, linving lab, efficientamento energetico e soltanto una ridotta percentuale degli stessi è stata impegnata e spesa ad oltre cinque anni dall'inizio della programmazione;

   esiste un gap economico-finanziario tra territori in grande difficoltà come quelli inseriti nelle aree interne della Sicilia (tra cui Terre Sicane, Nebrodi, Madonie, Calatino e Simeto-Etna) dalla dotazione finanziaria di 155 milioni di euro e zone inserite nelle cosiddette agende urbane, il cui ambito è costituito da 18 comuni con popolazione superiore a 50 mila abitanti – comprese le città metropolitane di Palermo, Catania e Messina i cui interventi sono coordinati con il programma operativo nazionale città metropolitane – la cui dotazione finanziaria ammonta a 413 milioni di euro; i 23 gruppi di azione locale (Gal) abbracciano intere aree omogenee e hanno a disposizione risorse pari a 62,8 milioni di euro che dovrebbero spendere attraverso lo strumento del Community-lead local development che fa riferimento a uno sviluppo locale di tipo partecipativo;

   sia l'Associazione siciliana amministratori enti locali (A.s.a.e.l.) che Anci Sicilia sottolineano «la scarsa capacità dei soggetti beneficiari a sviluppare una buona progettualità. In particolare progettare interventi coerenti con una programmazione integrata delle politiche che apporti benefici non solo ai diretti beneficiari degli interventi. A questo si aggiunga la scarsa, per non dire inesistente, capacità dei comuni di avere progetti esecutivi o cantierabili tali da raggiungere il punteggio minimo per accedere ai finanziamenti»; si segnala che «ben 200 piccoli comuni rischiano il crac finanziario» rilevando che «serve una assistenza tecnica dedicata ai comuni, che li aiuti a fare e a portare avanti i progetti»; però, secondo alcuni sindacati, la regione paga consulenti fino a 440 euro al giorno senza riuscire a spendere i fondi europei e senza puntare sulle professionalità dei dipendenti regionali;

   secondo quanto riportato da organi di stampa, il Ministro interrogato avrebbe riferito che nella manovra di bilancio sarebbero state inserite misure che rispondono a un interesse specifico della Sicilia tra cui «il raddoppio della strategia nazionale per le aree interne che consentirà anche alle aree interne che sono rimaste fuori da una prima individuazione che era stata fatta di rientrare nella strategia che deve passare da una fase di sperimentazione a diventare una vera e propria politica. In Sicilia siamo indietro. Ma accanto a occuparci di servizi bisogna riscoprire una vocazione produttiva di quei luoghi: in alcuni casi è stato fatto, bisogna farlo anche con le altre aree»;

   ad avviso dell'interrogante il mancato utilizzo dei fondi certifica l'incapacità dell'amministrazione regionale e delle strutture ad essa collegate di cogliere in tempi rapidi le opportunità messe a disposizione dalle istituzioni europee e che si rivolgono agli enti locali, alle piccole e medie imprese ed in ultima istanza ai cittadini;

   se intenda promuovere iniziative di natura normativa, per quanto di competenza, per rendere maggiormente effettivo e più rapido l'utilizzo dei fondi europei da parte degli enti territoriali, al fine di favorire – anche in termini economici – l'intera regione Sicilia, sue precipue aree e la cittadinanza tutta.
(4-04413)