• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
C.2/00608 (2-00608) «Brunetta, Gelmini».



Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00608presentato daBRUNETTA Renatotesto diMercoledì 8 gennaio 2020, seduta n. 284

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per sapere – premesso che:

   facendo seguito alla precedente interpellanza già discussa il 13 dicembre 2019 con la quale veniva evidenziata l'incertezza e l'incapacità di Governo delle problematiche di gestione dei rifiuti nella città di Roma;

   la direttiva europea 2008/98/CE stabilisce il quadro giuridico per il trattamento dei rifiuti all'interno dell'Unione;

   la Commissione europea, con una nota indirizzata al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, alla regione Lazio e al comune di Roma, chiede nuove informazioni alla luce delle allarmanti notizie che sono apparse sui grandi quotidiani nazionali ed internazionali, poiché il piano rifiuti del 2012, ancora in vigore, è in gran parte inattuato con impianti previsti non in esercizio o addirittura chiusi ed esprime forti perplessità in merito al mancato raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata, sulla mancanza di impianti di compostaggio e sulla insufficienza delle discariche esistenti;

   il tavolo tecnico tra regione Lazio, comune di Roma e città metropolitana previsto a seguito dell'ordinanza regionale n. Z00003 del 27 novembre 2019, ha elaborato un documento con la individuazione di alcuni possibili siti in cui realizzare discariche, tra cui quello di via Canestrini a Porta Medaglia. Su questo sito, nel suddetto documento tecnico, Roma Capitale si è espressa negativamente rispetto a qualsiasi ampliamento;

   la regione Lazio con determinazione n. G18468 del 23 dicembre 2019 (appena 26 giorni dopo la suddetta ordinanza) ha comunque approvato un intervento di ampliamento per 465.282 metri cubi proprio per la discarica sita in località Porta Medaglia di proprietà della Adrastea S.r.l.;

   la società Adrastea S.r.l. nello scorso giugno 2019 è stata oggetto di un sequestro da parte della magistratura e le indagini sono ancora in corso;

   la discarica di Colle Fagiolara nel comune di Colleferro (Roma) è autorizzata dalla regione Lazio ad abbancare rifiuti non pericolosi con autorizzazione integrata ambientale (Aia) n. G040202 del 4 aprile 2017, la quale stabilisce che, in conformità al decreto legislativo n. 46 del 2014, tale autorizzazione ha la durata di 10 anni a partire dal 5 aprile 2012, di cui al decreto n. 33/2007. Pertanto la discarica di Colle Fagiolara è autorizzata a ricevere fino al 5 aprile 2022;

   sempre la discarica di Colleferro (dove attualmente viene conferita la frazione organica stabilizzata (F.o.s.) della città di Roma) rappresenta la vera ragione della crisi dei rifiuti nella Capitale, in quanto la concessione per la sua gestione è affidata alla società a capitale interamente regionale Lazioambiente s.p.a., scaduta il 31 dicembre 2019, ma prorogata fino al 16 gennaio 2020, data stabilita dalla regione Lazio per la chiusura della discarica;

   in realtà, è previsto che la gestione dell'impianto di Colle Fagiolara passerà da Lazioambiente s.p.a. allo stesso comune di Colleferro, proprietario del sito, che dovrebbe continuarne la gestione, sia per il nuovo Consorzio intercomunale Minerva, sia per la successiva fase ventennale/trentennale di «fine vita» della discarica stessa. In tale quadro non esistono ragioni ostative che anticiperebbero la chiusura dell'impianto, anche in ragione dell'incidente accaduto all'interno della discarica alcuni mesi fa. Non si comprende quindi il motivo di vietare il conferimento alla sola città di Roma;

   inoltre, la conformazione morfologica di progetto della discarica di Colle Fagiolara prevede che la parte centrale debba essere necessariamente colmata, al fine di riprofilare le pendenze indispensabili per la successiva copertura con la geomembrana Hdpe di «capping», per consentire il depluvio delle acque meteoriche e la formazione del pericoloso percolato; pertanto, in caso di chiusura anticipata si creerebbe un incalcolabile danno ambientale, oltre a un grave danno erariale;

   in definitiva appare chiaro agli interpellanti che la crisi della gestione dei rifiuti a Roma sia indotta per ragioni che poco hanno a che vedere con la mancanza di soluzioni e che questa situazione di «opacità politica» nel Lazio favorisce gravemente i sodalizi criminali della camorra e della ‘ndrangheta, presenti massicciamente nel settore –:

   se il Ministro interpellato sia a conoscenza delle osservazioni riportate in premessa e quali iniziative intenda assumere, per quanto di competenza, per:

    a) chiarire alle istituzioni europee quali siano le linee guida che lo Stato italiano vuole perseguire al fine di garantire il rispetto della normativa vigente;

    b) eliminare la confusione e l'opacità che avvolge tutta la gestione del ciclo di raccolta e smaltimento dei rifiuti nella città di Roma;

    c) modificare l'approccio alla tematica dei rifiuti e, pertanto, superare la logica emergenziale attraverso un'ampia e approfondita pianificazione del ciclo di raccolta e smaltimento dei rifiuti fondato sui principi di trasparenza, pubblicità e inclusione, in un contesto di economia circolare che riduca al minimo tecnologico gli abbancamenti in discarica, considerato che qualsiasi comportamento in contrasto con tali princìpi si porrebbe al di fuori delle norme europee e delle leggi nazionali.
(2-00608) «Brunetta, Gelmini».