• Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN ASSEMBLEA

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Atto a cui si riferisce:
C.9/02305/054    premesso che:     il provvedimento in esame, reca, fra le altre, disposizioni per la crescita dell'Italia, dalla riduzione della pressione fiscale a norme per lo sviluppo,...



Atto Camera

Ordine del Giorno 9/02305/054presentato daVARCHI Maria Carolinatesto diLunedì 23 dicembre 2019, seduta n. 282

   La Camera,
   premesso che:
    il provvedimento in esame, reca, fra le altre, disposizioni per la crescita dell'Italia, dalla riduzione della pressione fiscale a norme per lo sviluppo, dalle misure per gli investimenti e la sostenibilità ambientale e sociale alle misure per il sud, disabilità e famiglia;
    in particolare, i commi da 339 a 344 dell'articolo unico introducono timide previsioni a sostegno delle famiglie, limitandosi all'istituzione di un Fondo, senza specificare, peraltro, quali siano i provvedimenti normativi attuativi degli interventi a valere sulle risorse del Fondo, e all'innalzamento a 7 giorni del congedo obbligatorio di paternità;
    l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico ha definito quali politiche per la famiglia quelle che «aumentano le risorse dei nuclei familiari con figli a carico; favoriscono lo sviluppo del bambino; rimuovono gli ostacoli ad avere figli e alla conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare: e promuovono pari opportunità nell'occupazione»;
    come, purtroppo, ormai noto, la denatalità e lo squilibrio demografico rappresentano una delle prime grandi emergenze italiane in questa fase storica della nostra Nazione: secondo dati Istat stima al 1o gennaio 2019 la popolazione in Italia ammontava a 60 milioni 391 mila residenti, oltre 90 mila in meno rispetto al 2017, oltre cinque milioni dei quali sono stranieri. Sempre secondo i dati Istat, nel 2018 sono avvenute 449 mila nascite, minimo storico dall'unità d'Italia, con una costante e progressiva diminuzione delle nascite dal 2008 al 2018, che in soli dieci anni ha visto 128 mila bambini in meno venire alla luce;
    l'Italia, contrariamente ad altri Paesi europei, non ha sinora avuto un piano nazionale di politiche familiari, inteso come un quadro organico e di medio termine di politiche specificatamente rivolte alla famiglia;
    anche questa legge di bilancio non fa che confermare una linea di misure frammentate e una tantum che ha caratterizzato gli interventi pro-famiglia degli ultimi anni, senza la previsione di iniziative strutturali, in grado di offrire un reale sostegno a quei cittadini che decidono di mettere al mondo dei figli;
    manca una adeguata tutela delle donne lavoratrici, i servizi educativi e scolastici sono costosi, manca una rete sussidiaria, sul modello, ad esempio, delle Tagesmutter tedesche; preoccupante è la relazione tra maternità e disoccupazione femminile, vale a dire l'impossibilità per le donne di proseguire a lavorare dopo essere diventate madri, questione strettamente legata alla presenza e/o accessibilità dei servizi per l'infanzia e i congedi obbligatori di paternità continuano a contarsi sulle dita delle mani, mentre, invece, oggi padre e madre dividono con equilibrio i compiti domestici e anche i papà vivono con orgoglio la propria partecipazione attiva e determinata alle vicissitudini della famiglia,

impegna il Governo:

   a valutare l'opportunità di assumere urgenti iniziative di competenza, anche di carattere normativo, volte ad attuare un vero e proprio Piano Nazionale di sostegno della famiglia e della maternità, da una idonea tutela per le donne lavoratrici alla previsione di adeguati servizi per l'infanzia, con una copertura territoriale almeno pari al 33 per cento, con servizi educativi e scolastici accessibili a tutti e la previsione di una rete sussidiaria;
   a valutare l'opportunità di attivare un tavolo tecnico-politico permanente per la predisposizione e attuazione del Piano Famiglia e il costante monitoraggio degli obiettivi raggiunti.
9/2305/54. (Testo modificato nel corso della seduta).  Varchi, Maschio, Prisco, Ciaburro.