• Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN ASSEMBLEA

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Atto a cui si riferisce:
C.9/02305/437    premesso che il provvedimento in esame reca disposizioni in materia di Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio...



Atto Camera

Ordine del Giorno 9/02305/437presentato daRUGGIERI Andreatesto diLunedì 23 dicembre 2019, seduta n. 282

   La Camera,
   premesso che il provvedimento in esame reca disposizioni in materia di Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022:
    la manovra di bilancio, letta nel suo complesso, tenendo quindi conto anche delle disposizioni comprese nel cosiddetto decreto fiscale, prevede, triste costante di ogni governo in carica dal 2011 in poi, un generale aumento della pressione fiscale, e appesantimento di obblighi e procedure burocratiche che disegnano un'Italia dove è sempre più difficile fare le cose, e farle con profitto;
    per tornare a crescere lasciandoci alle spalle definitivamente una crisi lunga, intensa e malgestita, l'Italia ha bisogno di imboccare la via della creazione di nuova ricchezza, non di redistribuire l'esistente, ormai insufficiente. Serve uno shock virtuoso che liberi una nazione piena di talento e idee boicottate da lacci e lacciuoli burocratici, oppresso da una pressione fiscale tra le più alte in Europa, e minacciato da un ordinamento di sempre più marcata impronta giustizialista, inefficiente e penalizzante;
    serve che l'Italia riesca a dispiegare le proprie immense potenzialità economiche, culturali, creative e turistiche; invece, si buttano 7 miliardi l'anno per un istituto, come il reddito di cittadinanza, che ha già dimostrato il suo fallimento, e che scoraggia la creazione di nuovi posti di lavoro, specie quelli in «chiaro»; serve intervenire sulla cosiddetta gig economy, crinale pieno di opportunità nuove ma anche di nuove derive da governare;
    la nostra cecità normativa riguardo alla modernità, solo per fare un esempio minimo ma plastico, impedisce a privati, che pure pagano una pesantissima e anacronistica tassa di proprietà sulla propria auto, di condividerla o affittarla a terzi trasformando il costo di un auto magari poco utilizzata, in una fonte di guadagno, così come si impone ai lavoratori autonomi, in aggiunta agli obblighi di natura fiscale, il versamento di una quota di contributi previdenziali per una pensione che mai vedranno,

impegna il Governo:

a valutare l'opportunità di individuare e realizzare politiche di chiaro stampo liberale finalizzate ad un generale rilancio dell'economia italiana, ad una riduzione della burocrazia, e ad una maggior tutela dei diritti del cittadino, valutando anche l'opportunità di:
   a) prevedere la possibilità di rendere facoltativo il versamento dei contributi per i lavoratori autonomi non iscritti ad alcuna cassa previdenziale;
   b) prevedere la possibilità di svolgere un'attività di condivisione, dietro corrispettivo, di autoveicoli tra privati per il tramite di piattaforme digitali.
9/2305/437. (Testo modificato nel corso della seduta) Ruggieri, Cassinelli.