• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/04376 (4-04376)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04376presentato daCIRIELLI Edmondotesto diDomenica 22 dicembre 2019, seduta n. 281

   CIRIELLI. — Al Ministro dell'interno, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   risale a qualche settimana fa la notizia della morte di una bambina di soli cinque mesi avvenuta nel campo rom della Muratella a Roma;

   gli operatori del 118, chiamati dal padre della piccola nel momento in cui al mattino si è accorto che la stessa aveva smesso di respirare, dopo vani tentativi di rianimazione, hanno dovuto dichiararne il decesso;

   i carabinieri, il cui intervento è stato richiesto dai medici, recatisi sul posto hanno potuto ravvisare il contesto in cui la bambina viveva. La famiglia, composta da madre, padre, cinque figli e i nonni, abitava in un van di all'incirca 7 metri quadrati in non v'erano riscaldamenti né tantomeno acqua. I genitori erano disposti sul letto, i nonni per terra e i figli, di cui la più piccola era quella che ha perso la vita, erano avvolti con coperte sudicie;

   dalle prime analisi sembrerebbe che la bambina fosse denutrita. La compagnia dei carabinieri di Roma Eur indagherebbe sul caso. In particolare, i genitori sarebbero accusati di omicidio come conseguenza di altro delitto, maltrattamenti, posto che la piccola sarebbe stata in completo stato di abbandono, senza cibo e cure di ogni specie. Pertanto, sarebbe stata già avviata la procedura per sospendere la responsabilità genitoriale sugli altri figli i quali, a seguito della tragedia, sono stati accompagnati in un centro d'accoglienza;

   a parere dell'interrogante, l'episodio appena descritto evidenzierebbe una situazione già nota, dal momento che le condizioni di vita nei campi rom sarebbero sempre connotate da degrado e miseria; ciò che maggiormente preoccupa e che meriterebbe maggiore attenzione da parte delle istituzioni è lo stato in cui sarebbero costretti a crescere i bambini;

   da fonti giornalistiche si apprende che oltre 20 mila bambini vivrebbero nei campi rom in Italia e oltre 4.000 solamente nella Capitale. Di questi all'incirca 1.300 hanno tra gli zero e i sette anni, costretti a stare in una condizione in cui vi sarebbe una completa violazione di tutti i diritti fondamentali a questi riconosciuti dall'ordinamento nazionale e internazionale. Non ci si riferirebbe al diritto all'alfabetizzazione, all'educazione e in generale allo studio, posto che la frequentazione di una scuola apparirebbe come un vero e proprio miraggio. Ci si riferirebbe a quelle condizioni igienico-sanitarie, quegli spazi vitali necessari che, difettando, metterebbero costantemente a rischio la vita dei fanciulli. Difatti, molto spesso le abitazioni delle famiglie sarebbero costituite da case realizzate con teloni di plastica e cartoni o tende da campeggio situate nei pressi di alcune discariche, in cattivo odore e rifiuti;

   le situazioni di degrado suesposte sono note o quantomeno dovrebbero essere note alle autorità competenti, al sindaco, ai servizi sociali nonché ai tribunali minorili competenti per materia e territorio e ci si domanda, lecitamente, come mai debbano accadere tali tragici eventi senza che nessuno ancora sia intervenuto per porvi rimedio ed evitare futuri e più gravi situazioni. Sarebbe opportuno, difatti, che i bambini venissero tolti da tali contesti e che venissero loro assicurate una vita e una crescita dignitosa, dal punto di vista fisico e psicologico –:

   se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti esposti e, considerata la gravità degli stessi, quali urgenti iniziative di competenza intendano porre in essere al fine di verificare la situazione complessiva del campo rom citato in premessa, che, ad avviso dell'interrogante, rivela inadempienze da parte degli organi competenti, e per evitare future tragedie come quella di cui in premessa.
(4-04376)