• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/04353 (4-04353)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04353presentato daCAPITANIO Massimilianotesto diMartedì 17 dicembre 2019, seduta n. 279

   CAPITANIO, MACCANTI, CECCHETTI, DONINA, GIACOMETTI, RIXI, TOMBOLATO e ZORDAN. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   l'articolo 1, comma 226, della legge n. 145 del 2018 recante disposizioni circa la «gestione del fondo per interventi per lo sviluppo delle tecnologie e delle applicazioni di intelligenza artificiale» prevedeva l'adozione ex articolo 17, comma 1, della legge n. 400 del 1988, di un regolamento attuativo volto a individuare l'organismo competente alla gestione delle risorse e alla definizione di un assetto organizzativo che consentisse l'uso efficiente delle risorse del fondo stesso;

   gli investimenti globali in intelligenza artificiale raggiungeranno, nel 2023, i 98 miliardi di dollari (oltre 2,5 volte di quanto stimato per il 2019) e i ricavi mondiali derivanti dall'implementazione di software oltre i 100 miliardi di dollari nel 2025 (dai soli 8 miliardi del 2018);

   tutto ciò porterà entro il 2022 alla soppressione di 75 milioni di posti di lavoro che potranno essere affidati a macchine, mentre, allo stesso tempo, altri 133 milioni verranno creati in ruoli più adatti alla divisione del lavoro tra umani, macchine e algoritmi, con un aumento netto di 58 milioni di nuove opportunità lavorative;

   alla luce dell'importanza sempre crescente delle tematiche connesse all'intelligenza artificiale, alla blockchain e all’internet of things, il precedente Governo credendo nello sviluppo di tali tecnologie, ha favorito gli investimenti e garantito il collegamento tra i diversi settori di ricerca interessati. Per farlo, come dianzi esposto, ha istituito nello stato di previsione del Mise un fondo ad hoc, con una dotazione di 15 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021, con lo scopo di perseguire obiettivi di politica economica ed industriale, connessi anche al programma Industria 4.0, e di accrescere la competitività e la produttività del sistema economico;

   il provvedimento attuativo, però, non è mai stato adottato ed, a seguito di tale grave carenza, la dotazione prevista nel fondo non è da oggi più utilizzabile;

   i decreti previsti rappresentano il delicato passaggio successivo all'approvazione delle leggi e sono caratterizzati da una notevole tecnicalità;

   l'articolo 17 della legge n. 400 del 1988 in questo senso ha rappresentato una svolta decisiva nel difficile processo di razionalizzazione dell'assetto delle fonti secondarie, attraverso la tipizzazione dell'esercizio del potere regolamentare del Governo e dei singoli Ministri mediante procedimenti che mirano a tutelare esigenze di legalità;

   risulta evidente agli interroganti che il Governo, ormai stabilmente in carica da mesi, non ha tra le sue priorità lo sviluppo tecnologico, come dimostrano anche la mancata assegnazione delle deleghe in materia di telecomunicazioni da parte del Ministro dello sviluppo economico ed il totale fallimento del Ministro per l'innovazione e la digitalizzazione che ad oggi risulta essere ancora privo di fondi e di personale adeguati;

   a giudizio degli interroganti, i ritardi descritti (stante anche l'abitudine di interpretare i termini per l'adozione come non perentori, anche a prescindere dalla condizione politica dei contenuti) determinano gravi effetti sul sistema socioeconomico e produttivo del Paese, considerato che tali disposizioni applicative risultano fondamentali per l'attuazione concreta delle norme contenute nelle leggi o nei decreti-legge;

   quali iniziative di competenza il Governo intenda intraprendere, al fine di velocizzare il meccanismo di emanazione dei decreti attuativi, i cui ritardi rischiano, ad avviso degli interroganti, di produrre l'effetto di una sostanziale abrogazione della norma legislativa.
(4-04353)