• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
C.3/01210 (3-01210)



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01210presentato daTRIPODI Elisatesto diMartedì 17 dicembre 2019, seduta n. 279

   ELISA TRIPODI, MACINA, DIENI, ALAIMO, PIERA AIELLO, BALDINO, BERTI, BILOTTI, BRESCIA, MAURIZIO CATTOI, CORNELI, D'AMBROSIO, SABRINA DE CARLO, FORCINITI, PARISSE, FRANCESCO SILVESTRI e SURIANO. — Al Ministro per gli affari regionali e le autonomie . — Per sapere – premesso che:

  da diversi organi di stampa e di informazione nazionale si è recentemente appreso che in data 14 dicembre 2019 il presidente della regione Valle d'Aosta, Antonio Fosson, indagato per scambio elettorale politico-mafioso nell'ambito di un'inchiesta condotta dalla direzione distrettuale antimafia di Torino, denominata «Egomnia», sul condizionamento delle elezioni regionali 2018 in Valle d'Aosta da parte della ’ndrangheta, si è dimesso;

  oltre al presidente Fosson, ex senatore della Repubblica, sono indagati, per lo stesso reato, anche gli assessori regionali Laurent Viérin, con delega a turismo e ai beni culturali, già presidente della regione, Stefano Borrello, assessore alle opere pubbliche, e il consigliere regionale Luca Bianchi, i quali pure si sono dimessi;

  in base a quanto si apprende dalla stampa, secondo i magistrati, in occasione delle elezioni del maggio 2018, la cellula mafiosa locale avrebbe sostenuto i candidati di tutti i principali partiti autonomisti, creando un «debito di riconoscenza» e cercando di «avere un maggior numero di consiglieri fedeli nel consesso regionale»;

  secondo gli investigatori il sostegno al senatore Lanièce alle politiche del 4 marzo 2018 è quasi solo una dimostrazione di forza «preparatoria» per gli altri appuntamenti elettorali in Val d'Aosta: le regionali del maggio 2018 (che sono il centro dell'inchiesta che vede indagato l'ex presidente dimissionario Antonio Fosson per voto di scambio politico-mafioso) e le comunali di un piccolo paese della valle, Saint Pierre, dove vorrebbe diventare sindaca Monica Carcea, «fidata» di Raso, e che Raso punta a far eleggere non certo gratis. In cambio – sottolineano i carabinieri nell'informativa inviata ai pubblici ministeri – ci sono posti di lavoro o pratiche amministrative «facilitate» per affiliati al sodalizio o affini;

  alla luce di quanto esposto, appare evidente che si tratterebbe di fatti gravissimi –:

  se il Ministro interrogato ritenga ricorrenti i presupposti per l'avvio del procedimento di scioglimento del consiglio regionale della Valle d'Aosta e se intenda valutare l'opportunità di promuovere iniziative di carattere normativo volte alla separazione della figura elettiva del presidente della regione da quella del prefetto, quale rappresentante del Governo.
(3-01210)