• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/03295 (5-03295)



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03295presentato daTOPO Raffaeletesto diVenerdì 13 dicembre 2019, seduta n. 278

   TOPO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro per la pubblica amministrazione. — Per sapere – premesso che:

   come noto, in base all'articolo 23, del decreto-legge 4 gennaio 2019, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 marzo 2019, n. 26, si prevede la possibilità, per i soggetti che accedono al pensionamento con i requisiti della cosiddetta «quota 100» o che accedono al trattamento pensionistico di vecchiaia o anticipato, di richiedere una somma pari all'indennità di fine servizio maturata, mediante finanziamento bancario agevolato, entro l'importo massimo di 45.000 euro. Il finanziamento e i relativi interessi sono restituiti integralmente a valere sull'indennità di fine servizio liquidata al pensionato, secondo la tempistica di liquidazione definita a normativa vigente;

   per l'operatività del suddetto meccanismo di finanziamento e, quindi per la sua concreta fruibilità, il comma 2, del citato articolo 23, dispone che sia stipulato un accordo quadro tra i Ministri del lavoro e delle politiche sociali, dell'economia e delle finanze, della pubblica amministrazione, e l'Associazione bancaria italiana, sentito l'Inps entro 60 giorni dalla data di conversione in legge del provvedimento in questione;

   ai sensi del successivo comma 3 è stato istituito un apposito Fondo di garanzia per l'accesso a tali finanziamenti, con una dotazione iniziale pari a 75 milioni di euro per il solo 2019;

   a quanto consta all'interrogante e in base alle molte segnalazioni dei diretti interessati, a tutt'oggi — ovvero a oltre sei mesi dal termine previsto dal citato decreto-legge — non risulta ancora sottoscritto l'accordo quadro con l'Abi pregiudicando così l'accesso a tale importante istituto che faciliterebbe la condizione di migliaia di pensionati ex dipendenti delle pubbliche amministrazioni;

   è di tutta evidenza che tale situazione sta determinando una grave frustrazione dei diritti di migliaia dei pensionati che hanno potuto accedere all'anticipo pensionistico stabilito da «quota 100», già nel 2019;

   peraltro, visto che lo stanziamento per la copertura dei relativi oneri è stato previsto per il solo 2019, qualora non rifinanziato per gli ulteriori due anni di vigenza di «quota 100», verrebbe definitivamente precluso l'accesso a tale opportunità di anticipazione del trattamento di fine servizio –:

   quali siano le ragioni della mancata sottoscrizione del citato accordo quadro con l'Abi e quali iniziative intenda assumere il Governo per perfezionare, nei tempi più ravvicinati, la procedura in questione, oltre che per dare continuità alle citate disposizioni almeno per l'intera durata della vigenza della normativa recante la cosiddetta «quota 100».
(5-03295)