• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/04317 (4-04317)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04317presentato daGIACHETTI Robertotesto diMercoledì 11 dicembre 2019, seduta n. 276

   GIACHETTI. — Al Ministro della giustizia, al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   il 7 dicembre 2019, sul sito www.leiene.it è apparsa una notizia riguardante una delle tante iniziative di disobbedienza civile sulla cannabis portate avanti dall'esponente del Partito Radicale e già deputata nella XVI legislatura, Rita Bernardini;

   Rita Bernardini – si legge – trovata in possesso di 32 piante di marijuana sul balcone di casa sua, non sarebbe stata arrestata su indicazione del procuratore di Roma Michele Prestipino. L'obiettivo sarebbe stato quello di evitare la risonanza mediatica che quell'arresto avrebbe potuto comportare, essendo la Bernardini da anni impegnata in battaglie per la legalizzazione della cannabis;

   a sostenere questa tesi è un carabiniere del Nucleo radiomobile della compagnia Roma Cassia, Enrico Sebastiani, che quest'estate eseguì in un primo momento l'arresto della ex parlamentare. Il militare avrebbe anche presentato un esposto alla procura di Perugia. In sintesi, questa sarebbe la sua versione dei fatti: i carabinieri in un primo momento avrebbero arrestato Rita Bernardini per aver violato il Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti. Una volta giunta in caserma, però, le cose cambiano: il superiore di Sebastiani, che era tra i militari coinvolti nell'arresto, gli avrebbe ordinato di rilasciare la donna. Sempre secondo la ricostruzione del carabiniere Enrico Sebastiani, l'indicazione di rilasciare Rita Bernardini a piede libero sarebbe arrivata direttamente dal procuratore della Repubblica in persona. La paura del procuratore sarebbe stata la seguente: un arresto di quel tipo avrebbe provocato una grande risonanza mediatica, e dunque meglio evitare;

   c'è un problema però: l'arresto di Bernardini, quando arriva l'intervento del procuratore Prestipino, sarebbe stato già «eseguito e comunicato» all'ex deputata. Si sarebbe però deciso di procedere in violazione delle regole, costringendo i militari ad accompagnare la donna al suo domicilio. Il militare Sebastiani avrebbe protestato per questa decisione, ricevendo il mese successivo un procedimento disciplinare laddove, invece, ad avviso dell'interrogante, il medesimo avrebbe dovuto ricevere un encomio. L'accusa sarebbe quella di essersi intromesso inappropriatamente nell'accordo preso dal procuratore con il suo superiore;

   leiene.it riportano anche la reazione di Rita Bernardini sulla vicenda: «Sia chiaro, io sono dalla parte del carabiniere che ha protestato per il mio mancato arresto e sono contro la Procura di Roma che, violando la legge, da anni vanifica le mie disobbedienze civili per la legalizzazione della cannabis, in particolare, per il diritto effettivo di cura». L'ex parlamentare radicale sperava infatti in un arresto, come aveva spiegato il suo avvocato, Giuseppe Rossodivita, che è stato contattato da Le Iene telefonicamente, «in modo che la questione possa essere portata, attraverso il processo, al centro di un dibattito pubblico»;

   «noi de Le Iene – è scritto nell'articolo – vi abbiamo raccontato la vicenda del mancato arresto di Rita Bernardini. "Sono stata denunciata a piede libero per la coltivazione di sostanze stupefacenti, 32 piante alte tra un metro e un metro e venti", aveva dichiarato l'ex parlamentare, portata in caserma. "Esprimo tutto il mio disappunto per la decisione della Procura di Roma di non procedere al mio arresto, come accade a tutti i cittadini che vengono sorpresi a coltivare marijuana. Così si usano due pesi e due misure e la legge finisce per non essere uguale per tutti"»;

   l'ex deputato Tancredi Turco, il 1° aprile 2015, presentò l'interrogazione a risposta scritta n. 4-08661 che in premessa riportava il lungo elenco delle disobbedienze civili su hashish e mariujana condotte negli ultimi 20 anni da Rita Bernardini –:

   se siano a conoscenza dei fatti riportati in premessa;

   se sussistano i presupposti di fatto e di diritto per un'iniziativa ispettiva presso la procura di Roma che non ha proceduto all'arresto dell'on. Bernardini.
(4-04317)