• Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN ASSEMBLEA

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Atto a cui si riferisce:
C.9/02267/122    premesso che:     l'AIPO (Agenzia Interregionale per il fiume Po, con sede a Parma, è un ente pubblico interregionale costituito nel 2003 allo scopo di subentrare nelle...



Atto Camera

Ordine del Giorno 9/02267/122presentato daCAVANDOLI Lauratesto diMartedì 10 dicembre 2019, seduta n. 275

   La Camera,
   premesso che:
    l'AIPO (Agenzia Interregionale per il fiume Po, con sede a Parma, è un ente pubblico interregionale costituito nel 2003 allo scopo di subentrare nelle funzioni del Magistrato per il Po (organo statale creato nel 1956), dopo la soppressione di quest'ultimo a seguito del trasferimento alle regioni, ai sensi del decreto legislativo n. 112 del 1998, delle competenze in materia di difesa del suolo;
    nell'ambito del bacino del fiume Po, il reticolo idrografico di competenza di AIPO comprende, oltre al grande fiume padano, anche la maggior parte dei suoi affluenti. Qualche numero può contribuire a dare un'idea delle dimensioni del bacino di competenza: estensione del bacino: circa 74.000 km2; lunghezza delle arginature sull'intero bacino: circa 3.600 km; numero casse di laminazione di competenza di AIPO al 2015: 9 (altre sono in fase di realizzazione); estensione aree protette: 517.000 ha (26 per cento delle aree protette in Italia); numero di Comuni del bacino: 3210; popolazione residente: circa 16 milioni;
    la funzionalità delle opere di difesa idraulica del reticolo (rilevati arginali, casse di espansione/laminazione, chiaviche, ecc.) sono oggetto dell'attività di polizia idraulica e di manutenzione ordinaria e straordinaria da parte AIPO, che provvede, inoltre, in collaborazione con altri enti, alla previsione ed alla comunicazione dei fenomeni di piena, attivando, nel caso di superamento di determinati livelli idrometrici, il «Servizio di piena», consistente nella vigilanza h24 degli ambiti fluviali a rischio, in modo da intervenire tempestivamente sulle opere di difesa idraulica per prevenire o contrastare eventi calamitosi (rotture o sormonti arginali, fontanazzi, ecc.);
    durante i periodi emergenziali, AIPO opera in stretta sinergia con il sistema della Protezione civile, regionale e locale, di cui ai sensi della Dir.P.C.M. 27 febbraio 2004, riveste il ruolo di Centro di Competenza e di Presidio Territoriale Idraulico nonché, a seguito della Dir.P.C.M. 8 febbraio 2013, anche ai fini di svolgere la funzione di Centro previsionale per l'asta del fiume Po e di Segreteria tecnica dell'Unità di Comando e Controllo (UCC);
    tali funzioni sono svolte con una dotazione di personale di circa 280 unità e con un finanziamento annuo di 37 milioni di euro, erogato dallo Stato. Questo importo, quantificato nel 2003, all'epoca della costituzione di AIPO e mai aggiornato, rappresenta sostanzialmente la sua unica entrata e con essa è finanziata tutta l'attività ordinaria e le spese continuative. La realizzazione di nuove opere di difesa idraulica od il loro potenziamento sono finanziati, invece, con specifici trasferimenti in conto capitale, erogati di volta in volta dalle regioni istitutrici o dallo Stato o stanziati con provvedimenti straordinari adottati a seguito di calamità naturali;
    la particolare condizione di operatività di AIPO è ben descritta nel parere reso dalla Ragioneria Generale dello Stato in data 4 aprile 2008, prot. n. 42150 (prot. AIPO n. 15833 del 14 aprile 2008), secondo il quale AIPO non può essere ritenuto un ente locale, in quanto non riconducibile ad una delle puntuali fattispecie individuate dall'articolo 2 del decreto legislativo n. 267 del 2000 e pertanto non appare ad essa direttamente applicabile la relativa normativa in materia di assunzioni e di contenimento della spesa complessiva del personale;
    risulta sempre più difficile conciliare il rispetto dei limiti assunzionali con la mission di AIPO, in specie alla luce dell'aumento in frequenza ed intensità, complice il cambiamento climatico in atto, degli eventi emergenziali, basti ricordare, per restare agli ultimi anni, alla rotta arginale del fiume Secchia e la conseguente alluvione nel 2014 con ingentissimi danni (e un morto) nel modenese, l'esondazione del torrente Baganza a Parma sempre nel 2014, l'alluvione di Lentigione (RE) causata dal torrente Enza nel 2017, le pressoché annuali esondazioni del fiume Seveso ai danni della città di Milano e le frequenti alluvioni causate dai fiumi Tanaro e Bormida in Piemonte,

impegna il Governo

ad adottare provvedimenti di propria competenza atti a riconoscere all'Agenzia Interregionale per il fiume Po, ai fini di garantire il tempestivo ed efficace esercizio delle sue funzioni nell'ambito del bacino idrografico di competenza nonché per assicurare il necessario supporto e coordinamento operativo con le strutture della Protezione Civile nei casi di emergenza idraulica, di derogare al tetto del fondo per il trattamento accessorio previsto dall'articolo 23, comma 2, del decreto legislativo n. 75 del 2017, garantendo nel contempo il contenimento della spesa complessiva del personale entro i limiti previsti dalla normativa vigente.
9/2267/122. Cavandoli, Cestari, Golinelli, Morrone, Murelli, Piastra, Raffaelli, Tomasi, Tombolato, Tonelli, Vinci, Badole, Benvenuto, D'Eramo, Gobbato, Lucchini, Parolo, Valbusa, Vallotto.