• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/03263 (5-03263)



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-03263presentato daCANTALAMESSA Gianlucatesto diMartedì 10 dicembre 2019, seduta n. 275

   CANTALAMESSA, TURRI, PAOLINI, POTENTI, MORRONE, BISA, TATEO, DI MURO e MARCHETTI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   sul territorio nazionale operano, oltre al Garante nazionale delle persone detenute o private della libertà personale, anche garanti regionali, provinciali e comunali, le funzioni dei quali sono definite dai relativi atti istitutivi;

   il sindaco di Napoli ha firmato un decreto sindacale per nominare Pietro Ioia, garante dei diritti delle persone detenute per il comune di Napoli;

   in diverse note i sindacati della polizia penitenziaria a commento della suddetta tale nomina dichiarano: «insostenibile la scelta di un ex detenuto nel carcere di Poggioreale per reati quali spaccio di stupefacenti, a garante dei detenuti per la città di Napoli». Molti lo ricordano per le denunce contro la Polizia Penitenziaria e la cosiddetta «cella zero», altri lo riconoscono come «sindacalista» dei parcheggiatori abusivi di Napoli che si sono costituiti come associazione dei «Ex DON» («ex detenuti organizzati di Napoli»);

   quello che agli interroganti appare il carattere di manifesta illogicità e provocatorietà nella scelta del comune di Napoli è ulteriormente dimostrato dal fatto che lo stesso regolamento del comune che disciplina la materia, prevede, all'articolo 4, che il Garante dei detenuti abbia «una comprovata formazione e competenza nel campo della tutela dei diritti umani e delle scienze giuridiche, esperienza nell'ambito delle attività sociali negli istituti di prevenzione e pena, riconosciuta integrità (è omessa la parola “morale” presente invece in altri bandi n.d.r.), obiettività ed indipendenza»;

   appare assolutamente inverosimile che a Napoli si ritenga un ex detenuto per spaccio di stupefacenti, che, tra l'altro, risulterebbe aver proposto diverse denunce contro la polizia penitenziaria, e si sarebbe distinto anche come tutore dei «diritti» dei parcheggiatori abusivi della città, un soggetto idoneo a ricoprire il ruolo di garante dei detenuti, in una città notoriamente afflitta dalla presenza e pervasività di una delle più potenti mafie nazionali ed internazionali, la cui capacità di infiltrazione nelle carceri è notoria –:

   di quali elementi disponga e se non intenda adottare iniziative di competenza, in particolare di carattere normativo, al fine di definire in maniera più stringente i requisiti per la nomina dei garanti dei diritti dei detenuti in ambito territoriale, al fine di evitare situazioni quali quella segnalata in premessa.
(5-03263)