Testo INTERPELLANZA
Atto a cui si riferisce:
C.2/00595 (2-00595) «Bellucci, Lollobrigida, Foti, Bucalo, Deidda, Montaruli, Rotelli, Acquaroli, Ciaburro, Maschio, Lucaselli, Varchi, Caretta, Trancassini, Mantovani, Galantino, Caiata, Butti, Zucconi».
Atto Camera
Interpellanza urgente 2-00595presentato daBELLUCCI Maria Teresatesto diMartedì 10 dicembre 2019, seduta n. 275
I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro per le pari opportunità e la famiglia, il Ministro dell'interno, il Ministro della giustizia, per sapere – premesso che:
non può esserci nulla di più orribile e drammatico di bambini che si prostituiscono e adulti che abusano di loro e tutto questo non accade in un Paese sottosviluppato del terzo mondo che non riconosce i diritti umani, ma in Italia, anche di giorno e sotto gli occhi di tutti;
è di pochi giorni fa la notizia che a Napoli, in una zona dove è dilagante la prostituzione su strada, i residenti hanno lanciato l'allarme di una realtà devastante: la prostituzione minorile;
in particolare, secondo quanto riportato in una scioccante inchiesta de Il Giornale, nel quartiere partenopeo di Poggioreale, dove sono ampie le zone di degrado e disagio della popolazione, non sono solo le donne, principalmente originarie di Paesi dell'Est Europa, a vendere il proprio corpo, ma anche i bambini;
nel quartiere c'è chi riferisce di ragazzine impegnate a consumare rapporti sessuali all'aperto, bambini di 10 o 11 anni, venduti anche ad anziani, e chi denuncia di aver assistito a una trattativa tra tre bambini e un presunto pedofilo;
secondo i residenti a prostituirsi sarebbero alcuni dei bambini che vivono nel vicino campo rom;
un orrore già descritto in alcuni recenti articoli del Corriere del Mezzogiorno che ha raccontato dello stesso dramma vissuto anche da bambine nigeriane e dell'est, in altri punti a rischio della città; ma anche Il Mattino ha, di recente, messo in evidenza lo scempio della prostituzione minorile nella centralissima piazza Garibaldi;
secondo l'inchiesta de Il Mattino, le modalità con cui vengono gestiti questi fenomeni, ad esempio nella zona industriale della città, sono da vere turnazioni di lavoro. Nell'area orientale, dove spesso sono attive le ragazze nigeriane, gli agenti della polizia locale hanno riscontrato due fasce orarie che coprono l'intera giornata dalle 8 del mattino alle 16, dalle 17 alle 24 e poi per tutta la notte;
c'è poi la testimonianza diretta di una Rom di 14 anni, costretta a prostituirsi per sua volontà, per mantenere due bambini, ma la maggior parte dei casi è chiaramente di sfruttamento di minori che dovrebbero essere liberi di studiare e vivere la loro infanzia e adolescenza, senza sofferenze, maltrattamenti e costrizioni;
si tratta di un fenomeno che vede coinvolti sempre più minorenni di ogni età e nazionalità. Una realtà che ormai sembra non avere più confini e appartenenza etnica, sempre più strutturata e complessa e che si estende in gran parte della città sotto gli occhi di tutti;
un dramma nel dramma, se fosse così, che decreterebbe il fallimento delle politiche di inclusione sbandierate dal sindaco e richiederebbe un intervento urgente per porre fine a quella che, come l'hanno definita i testimoni, sembra essere un'infanzia violata a cielo aperto;
a conferma della drammatica realtà descritta, che, purtroppo, non è circoscritta alla sola città di Napoli, ma è una piaga diffusa su tutto il territorio nazionale, ci sono anche i dati del rapporto «Piccoli schiavi invisibili 2019», di Save the Children;
secondo la fotografia scattata dal rapporto, le vittime dello sfruttamento sessuale in Italia sono giovanissime e il numero è in continuo aumento: 1.660 le vittime accertate, con sempre più minorenni coinvolti, cresciuti in un anno dal 9 per cento al 13 per cento;
le ragazze maggiormente esposte al traffico delle organizzazioni e reti criminali che gestiscono in Italia il business della prostituzione provengono soprattutto dalla Nigeria o dai Paesi dell'est europeo e dai Balcani;
è il riscontro diretto di un fenomeno che, se proiettato su tutte le regioni italiane, in virtù della sua trasversalità territoriale, indica realisticamente che i minori o neo-maggiorenni sfruttati sessualmente in Italia sarebbero diverse migliaia, vittime, altresì, di uno Stato distratto incapace di prendersene cura;
peraltro, i recenti e drammatici fatti di cronaca di Bibbiano o del Forteto hanno confermato l'incapacità dell'Italia di tutelare pienamente i minori e proteggerli da adulti non idonei a garantire le giuste cure, anche quando queste sono delegate ai servizi sociali;
la risposta del sistema italiano di tutela delle vittime di tratta, nello specifico, è ancora frammentaria, come rilevato anche dal Gruppo di esperti del Consiglio d'Europa sulla lotta contro la tratta di esseri umani (Greta) che nel 2018 ha condotto una missione di valutazione del quadro normativo e istituzionale nel nostro Paese rispetto all'applicazione della Convenzione europea in materia;
il primo Piano nazionale d'azione adottato dal Governo nel 2016 per tracciare le linee guida del contrasto e della prevenzione ha rappresentato un passo positivo, ma è scaduto a dicembre 2018 e non è stato ancora definito un secondo piano;
il fenomeno della tratta e del grave sfruttamento di esseri umani, in particolare di minori, rappresenta una sfida più che attuale per le autorità italiane e necessita, oggi più che mai, di un intervento nazionale coordinato tra tutti gli attori –:
se il Governo sia a conoscenza dei gravi fatti esposti in premessa e quali urgenti iniziative di competenza intenda adottare per arginare questa vera e propria piaga sociale, tutelare i diritti violati dei bambini coinvolti e proteggere la loro infanzia, nonché per potenziare la prevenzione e l'emersione del fenomeno attraverso una formazione specifica dei funzionari delle forze dell'ordine, dei giudici, degli assistenti sociali, degli psicologi, degli avvocati, degli esperti dell'infanzia e degli operatori sanitari;
se non ritenga necessario definire un nuovo piano nazionale d'azione e aprire un tavolo permanente per il monitoraggio del fenomeno della prostituzione minorile e della tratta dei minori per sfruttamento sessuale, per comprenderne le proporzioni e gli interventi coordinati in grado di garantire una vera azione di prevenzione e fornire i mezzi più efficaci per favorire la fuoriuscita delle vittime e il loro percorso di integrazione, anche promuovendo la definizione e l'adozione di protocolli e convenzioni per l'individuazione precoce delle vittime di sfruttamento sessuale.
(2-00595) «Bellucci, Lollobrigida, Foti, Bucalo, Deidda, Montaruli, Rotelli, Acquaroli, Ciaburro, Maschio, Lucaselli, Varchi, Caretta, Trancassini, Mantovani, Galantino, Caiata, Butti, Zucconi».