• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
C.2/00588 (2-00588) «Brunetta».



Atto Camera

Interpellanza 2-00588presentato daBRUNETTA Renatotesto diVenerdì 6 dicembre 2019, seduta n. 273

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro per gli affari europei, per sapere – premesso che:

   come riportato ultimamente da alcuni quotidiani della Capitale e Tg a carattere nazionale, al fine di individuare una o più discariche provvisorie di servizio o stoccaggio per la città di Roma, ci sarebbe in discussione l'ipotesi di utilizzare un sito industriale già esistente sulla via Ardeatina, in località Divino Amore, di proprietà della società Ecofer;

   l'articolo 13 della direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 novembre 2008, prevede che la gestione dei rifiuti sia effettuata senza danneggiare la salute umana, senza recare pregiudizio all'ambiente ed in particolare: senza creare rischi per l'acqua, l'aria, il suolo, la flora o la fauna, né causare inconvenienti da rumori od odori né danneggiare il passaggio o i siti di particolare interesse;

   l'articolo 178 del decreto legislativo n. 152 del 2006 stabilisce che la gestione dei rifiuti è effettuata conformemente ai principi di precauzione, di prevenzione, di sostenibilità, di proporzionalità, di responsabilizzazione e di cooperazione tra tutti i soggetti coinvolti nella produzione, nella distribuzione, nell'utilizzo e nel consumo di beni da cui originano i rifiuti, nonché del principio chi inquina paga. A tal fine, la gestione dei rifiuti è effettuata secondo criteri di efficacia, efficienza, economicità, trasparenza, fattibilità tecnica ed economica, nonché nel rispetto delle norme vigenti in materia di partecipazione e di accesso alle informazioni ambientali;

   la direttiva europea 2008/98/CE stabilisce un quadro giuridico per il trattamento dei rifiuti all'interno dell'Unione;

   nel marzo 2013 l'Italia è stata denunciata alla Corte europea di giustizia dalla Commissione europea per l'ambiente, in quanto parte dei rifiuti di Roma non avrebbero subito il trattamento meccanico biologico richiesto dai regolamenti europei per ridurre la consistenza volumetrica dei rifiuti e facilitare un loro eventuale possibile recupero;

   la Commissione europea, con una nota indirizzata al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, alla regione Lazio e al comune di Roma, facendo riferimento ad un precedente carteggio con la regione Lazio le cui risposte sono state ritenute insufficienti, chiede nuove informazioni alla luce delle allarmanti notizie che sono apparse sui grandi quotidiani internazionali come il Financial Times del 9 luglio 2019;

   la Commissione europea critica la regione Lazio poiché il piano rifiuti del 2012, ancora in vigore, è in gran parte inattuato con impianti previsti non in esercizio o addirittura chiusi ed esprime forti perplessità in merito al mancato raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata, sulla mancanza di impianti di compostaggio e sulla insufficienza delle discariche esistenti;

   a ciò si aggiunga che la preoccupazione maggiore della Commissione è sulla termovalorizzazione, considerato che, dei quattro impianti previsti dal piano del 2012 è presente solo quello di S. Vittore, insufficiente a trattare la quantità di cdr-css prodotto dagli impianti di Tmb previsti;

   gran parte della località di Falcognana-Divino Amore, dove risiedono decine di migliaia di cittadini, è ricompresa all'interno del parco regionale di Decima-Malafede, del parco dell'Appia Antica e dal 2010 è sottoposta a vincolo paesaggistico con la «Dichiarazione di Notevole interesse Pubblico» emessa dal Ministero per i beni culturali, con decreto ministeriale del 25 gennaio 2010;

   il Tar del Lazio, con sentenza n. 05600/2017, confermata poi dal Consiglio di Stato, ha negato alla società Ecofer l'aumento dei codici Cer relativi anche ai rifiuti solidi urbani;

   con l'ordinanza n. Z00003 del 27 novembre 2019 la regione Lazio del presidente Zingaretti ha emanato un atto tardivo in quanto si specifica che la responsabilità dell'emergenza rifiuti è del comune di Roma, evidenziando solo la necessità di trovare in pochi giorni una discarica dove abbancare e stoccare i rifiuti, non considerando che la Commissione europea stessa con apposita direttiva stabilisce che il 65 per cento dei rifiuti deve andare a riciclo, il 25 per cento deve essere valorizzato e solo il 10 per cento deve andare in discarica;

   l'eventuale utilizzo del sito di Falcognana-Divino Amore non è in nessun modo compatibile con i codici per i rifiuti solidi urbani e inoltre l'urgenza è assolutamente non giustificabile ed è dovuta, ad avviso dell'interpellante, solamente al lassismo della regione Lazio e del comune di Roma, pertanto illegittima;

   la dichiarazione dello stato di emergenza, qualora si dovesse verificare ai fini della nomina del commissario, si configurerebbe, secondo l'interpellante, come illegittima e suscettibile di impugnazione e denuncia;

   l'eventuale decisione commissariale di aprire la discarica di Falcognana-Divino Amore comporterà inevitabilmente la chiusura dell'attività del gruppo Fiori Metalli attualmente operante nell'impianto, con il licenziamento di oltre 300 persone in tutta Italia –:

   se sia a conoscenza delle osservazioni riportate in premessa e quali iniziative intenda assumere per chiarire alle istituzioni europee quali siano le linee guida che lo Stato italiano vuole perseguire al fine di garantire il rispetto della normativa vigente;

   di quali elementi disponga circa il rischio che, realizzando la discarica di Falcognana, il nostro Paese possa nuovamente incorrere in procedure di infrazione da parte della Commissione europea.
(2-00588) «Brunetta».