• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/04264 (4-04264)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04264presentato daMULÈ Giorgiotesto diGiovedì 5 dicembre 2019, seduta n. 272

   MULÈ. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della giustizia, al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:

   la vicenda giudiziaria che ha coinvolto Giuseppe Gulotta nella strage di Alcamo, negli anni di piombo, rappresenta il più grave errore giudiziario della storia italiana;

   nel 1976 Gulotta, insieme ad altri quattro indiziati, viene arrestato per l'omicidio di due carabinieri, uccisi nella caserma Alkmar di Alcamo Marina, in provincia di Trapani;

   per estorcere la confessione, Gulotta racconta di essere stato torturato, legato ad una sedia e colpito per ore da un nugolo di persone con una pistola puntata alla testa;

   l'imputato ha denunciato più volte di aver confessato gli omicidi soltanto perché costretto a seguito delle torture subite, ma nel 1990 Gulotta viene condannato definitivamente all'ergastolo;

   nel maggio 2008 uno dei carabinieri trapanesi, Renato Olino, presente agli interrogatori del 1976, denuncia le torture inferte agli indiziati e nel 2012, su richiesta della stessa accusa, Gulotta viene assolto con formula piena dalla corte d'appello di Reggio Calabria;

   nel 2014 la Cassazione conferma la pronuncia della Corte d'appello e tre anni dopo arriva il risarcimento parziale di 6,5 milioni di euro per Gulotta, per la sola ingiusta detenzione per i 22 anni trascorsi in carcere;

   dopo 9 processi e 36 anni di calvario giudiziario, Gulotta ha citato in giudizio l'Arma dei carabinieri e i vertici del Governo, da Giuseppe Conte ai Ministri della difesa, Lorenzo Guerini, e dell'interno, Luciana Lamorgese, chiedendo un indennizzo di 69 milioni di euro per i danni morali ed esistenziali;

   a tal proposito, la risposta delle istituzioni è, ad avviso dell'interrogante, sconcertante, considerato che l'Avvocatura dello Stato nelle memorie in ogni grado di giudizio ha specificato che «non ci fu nessun atto di tortura, né ci sono prove che lo attestano»;

   secondo l'Avvocatura, infatti, «Gulotta si limita a produrre una serie di carte che non dimostrano il fatto dannoso» e la richiesta di risarcimento non deve essere accolta, poiché lo stesso Gulotta ha già ricevuto una «macroscopica cifra» e il possibile risarcimento è prescritto «in ragione del decorso del tempo» –:

   se non s'intenda chiarire la posizione del Governo, espressa attraverso l'Avvocatura dello Stato, nella vicenda riportata in premessa, anche in merito alle dichiarazioni rese dal carabiniere Renato Olino circa le torture subite dal Gulotta e circa la conseguente non autenticità della sua confessione che ha generato una drammatica situazione che ha determinato gravissimi danni biologici e morali.
(4-04264)