• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/03239 (5-03239)



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03239presentato daCUNIAL Saratesto diMercoledì 4 dicembre 2019, seduta n. 271

   CUNIAL e GIANNONE. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro della salute, al Ministro per le pari opportunità e la famiglia. — Per sapere – premesso che:

   alcune persone hanno problemi di salute se si trovano nelle vicinanze di sorgenti di campi elettromagnetici. Il fenomeno è noto, come elettrosensibilità a campi elettromagnetici (Ehs);

   l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), con il promemoria 296/2005, riconosceva i problemi di salute delle persone interessate da Ehs, suggerendo che questi sintomi fossero complessivamente indicati come intolleranza idiopatica ambientale con attribuzione ai campi elettromagnetici;

   per l'Oms, l'Ehs è caratterizzato da una varietà di sintomi non specifici che differiscono da individuo a individuo. I sintomi sono certamente reali e possono variare ampiamente nella loro gravità, diventando un problema disabilitante per l'individuo interessato;

   con la legge n. 18 del 3 marzo 2009, il Parlamento ha autorizzato la ratifica della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità e del relativo protocollo opzionale sottoscritta dall'Italia il 30 marzo 2007, istituendo l'Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità;

   nel dicembre 2000 il Nordic Council of Ministers a Oslo ha pubblicato il documento «The Nordic Adaptation of Classification of Occupationally Related Disorders (Diseases and Symptoms) to ICD-10», identificando l'elettrosensibilità come «electromagnetic intolerance» (El-allergy) ai codici ICD-10 R68.8 e T78.8 oggi W90;

   il 2 aprile 2009 è stata approvata la risoluzione del Parlamento europeo n. 2008/2211 (INI) che al punto 28 invita gli Stati membri a seguire l'esempio della Svezia e a riconoscere le persone che soffrono di elettro-ipersensibilità come disabili;

   nel 2011 il Consiglio d'Europa con la risoluzione 1815 (2011) chiede al punto 8.1.4 di prestare «particolare attenzione alle persone “elettrosensibili”»;

   risulta all'interrogante, in risposta al parere sull'elettrosensibilità, richiesta da «Rete No Elettrosmog Italia», che l'Osservatorio abbia rimandato la questione al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per assenza di competenze;

   l'Associazione italiana elettrosensibili riunisce esperti di diversi settori e genitori di bambini che hanno manifestato sintomi dell'elettrosensibilità –:

   quali iniziative il Governo intenda adottare affinché l'Osservatorio possa elaborare politiche nazionali a tutela dei disabili elettrosensibili, attuando le indicazioni europee, per l'eliminazione delle barriere all'accessibilità legate ai campi elettromagnetici, consentendo alle persone elettrosensibili di vivere in maniera indipendente e di partecipare pienamente a tutti gli aspetti della vita, dando attuazione in tal senso all'articolo 3, comma 5, lettera e), della legge n. 18 del 2009;

   se non ritenga necessario adottare le iniziative di competenza per integrare il comitato tecnico-scientifico, di cui all'articolo 3 del decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali n. 167 del 6 luglio 2010, con due membri delle associazioni di rappresentanza degli elettrosensibili, riconoscendo, altresì, i medesimi codici ICD-10 attributi dal Nordic Council of Ministers.
(5-03239)