• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
C.3/01169 (3-01169)



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01169presentato daCATTANEO Alessandrotesto diMartedì 3 dicembre 2019, seduta n. 270

   CATTANEO, CORTELAZZO, CASINO, GIACOMETTO, LABRIOLA, MAZZETTI e RUFFINO. – Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . – Per sapere – premesso che:

   sul Corriere.it del 27 novembre 2019, l'ex del direttore dell'Agenzia per la sicurezza di strade, autostrade e ferrovie (Ansfisa), ingegner Mortellaro, a motivazione delle sue dimissioni, ha ricordato che: «il regolamento e lo statuto dell'Agenzia dovevano essere approvati entro marzo e ancora non esistono. Così come non c'è il comitato direttivo e il collegio dei revisori, indispensabili per attivare l'Ansfisa». Inoltre, riguardo alla sicurezza di ponti, viadotti, ferrovie, denuncia di aver trovato: «una situazione estremamente preoccupante che sconta i ritardi e le sottovalutazioni dei soggetti gestori di reti infrastrutturali, pubblici e privati. Il sistema è vecchio e richiede manutenzioni che non sono state mai fatte»;

   la maggior parte dei ponti e viadotti italiani è stato costruito tra il 1955 e il 1980. Nel 2018 il direttore del Cnr, Occhiuzzi, ricordava che le infrastrutture italiane hanno superato la durata di vita per la quale sono state progettate. In Italia manca ancora una mappa dei rischi per la viabilità;

   un rapporto dell'Anac del 17 luglio 2019 sulle manutenzioni evidenzia che nessuno dei 19 concessionari presi in considerazione nel dossier, pari all'86 per cento del totale, aveva rispettato nel 2016 la quota di investimenti dichiarata nei piani finanziari;

   riguardo ad Autostrade per l'Italia, sulla cui rete insistono 3.911 fra gallerie, ponti e viadotti, le spese di manutenzione a essi destinate in 10 anni non avevano superato il 2,3 per cento di tutti gli investimenti in manutenzione: 249 milioni contro 10,6 miliardi di euro;

   le province avevano consegnato il monitoraggio di una prima tranche di 30 mila ponti, viadotti e gallerie. Ne viene fuori che sui primi 6.000 oggetti monitorati, su quasi un terzo si registra un rischio e la necessità di un lavoro urgente. «In tutto servono tre miliardi di euro», sintetizza l'Upi;

   ad aggravare la situazione contribuisce la presenza di 1.425 viadotti che sono senza un proprietario, e conseguentemente nessuno fa la manutenzione. L'ex amministratore delegato di Anas, Armani, prima delle sue dimissioni aveva informato il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti che, sugli oltre 27 mila chilometri di strade statali a gestione Anas, insistono 2.994 ponti. E di questi, ben 1.425 viadotti sono risultati senza un proprietario e gestore identificato. Questo significa che non è chiaro chi è il soggetto che deve provvedere alla manutenzione e intervenire in caso di urgenza –:

   se non ritenga quella sopra esposta una situazione di estrema emergenza e quali iniziative conseguenti si intendano adottare.
(3-01169)