• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/02531 CALDEROLI, PERGREFFI, PIROVANO, IWOBI, BORGHESI, AUGUSSORI, BOSSI Simone - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. - Premesso...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-02531 presentata da ROBERTO CALDEROLI
lunedì 2 dicembre 2019, seduta n.169

CALDEROLI, PERGREFFI, PIROVANO, IWOBI, BORGHESI, AUGUSSORI, BOSSI Simone - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. - Premesso che:

a seguito degli eventi meteorologici che avevano colpito, nel periodo tra il 25 luglio e il 13 agosto 2019, le province di Bergamo, Brescia, Cremona e Lodi, la Regione Lombardia aveva avanzato al Governo una richiesta di stato di calamità;

i danni, ingentissimi a proprietà sia pubbliche che private, erano stati quantificati in 207 milioni di euro oltre a 87 milioni di euro per le attività agricole;

nello specifico Bergamo ha presentato richieste per 26 milioni, Cremona per 17 e Lodi per 15, mentre Brescia, la più colpita, ha registrato danni per 125 milioni di euro;

il 21 novembre 2019 è stata diffusa la notizia che il Governo non ha ritenuto di concedere lo stato d'emergenza richiesto dalla Regione Lombardia;

nella nota, a firma del capo del Dipartimento della protezione civile, Angelo Borrelli, si rileva come gli eventi meteorologici "non siano tali da giustificare l'adozione di misure che trascendono le capacità operative e finanziarie degli enti competenti in via ordinaria", perché "gli stessi non sono ascrivibili alla tipologia di eventi contemplati" dalla normativa in materia;

la comunicazione del capo Dipartimento riporta che "nello specifico i suddetti eventi, localizzati nel tempo e nello spazio non hanno richiesto l'adozione di misure di assistenza alla popolazione e di interventi urgenti non fronteggiabili a livello locale" anche se "hanno generato comunque danni al patrimonio pubblico e privato, nonché alle attività economiche e produttive";

la Regione Lombardia, tra le più virtuose del Paese, non è usa ad avanzare facili richieste di stato di calamità e da tempo investe tantissimo nella prevenzione e nell'emergenza, con stanziamenti di decine di milioni di euro per opere contro il dissesto idrogeologico;

il comparto agricolo lombardo rappresenta un'attività economica di primaria importanza per tutto il Paese, quindi la mancata concessione dello stato di calamità rappresenta una forte penalizzazione all'economia non solo delle province interessate, ma di tutta l'Italia;

la Lombardia ha un disavanzo con lo Stato centrale di ben 52 miliardi di euro,

si chiede di sapere:

quali sarebbero le cause "non ascrivibili alla tipologia degli eventi contemplati" visto che tra i 92 stati di calamità concessi dal 2014 ad oggi vi sono innumerevoli casi di "avversità atmosferiche" ed "eccezionali eventi meteorologici" simili a quanto verificatosi nelle province di Bergamo, Brescia, Cremona e Lodi tra il 25 luglio e il 13 agosto 2019;

che cosa si intenda con l'espressione secondo cui gli eventi meteorologici oggetto della richiesta di stato di calamità "non sono tali da giustificare l'adozione di misure che trascendono le capacità operative e finanziarie degli enti competenti in via ordinaria", visto che hanno provocato ben 207 milioni di euro di danni;

se si intenda rivedere la decisione di non concedere lo stato di calamità per gli eventi atmosferici che hanno duramente colpito le province di Bergamo, Brescia, Cremona e Lodi nella scorsa estate.

(4-02531)