Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE
Atto a cui si riferisce:
S.3/01246 CRUCIOLI, DI MARZIO, LA MURA, BOTTO, ANGRISANI, NOCERINO, ROMANO, ROMAGNOLI, ANASTASI, ORTIS, PARAGONE, RICCARDI, LOMUTI, DONNO, LANNUTTI, TRENTACOSTE, LEONE - Al Ministro della giustizia. -...
Atto Senato
Interrogazione a risposta orale 3-01246 presentata da MATTIA CRUCIOLI
lunedì 2 dicembre 2019, seduta n.169
CRUCIOLI, DI MARZIO, LA MURA, BOTTO, ANGRISANI, NOCERINO, ROMANO, ROMAGNOLI, ANASTASI, ORTIS, PARAGONE, RICCARDI, LOMUTI, DONNO, LANNUTTI, TRENTACOSTE, LEONE - Al Ministro della giustizia. - Premesso che:
in data 6 dicembre 2007 nello stabilimento ThyssenKrupp di Torino ci fu un gravissimo incidente dovuto allo scoppio di un incendio che provocò la morte di 7 operai;
in data 29 maggio 2015 la Corte d'assise d'appello di Torino ha pronunciato una sentenza esecutiva nei confronti di 6 imputati, due dei quali di cittadinanza tedesca;
in data 13 maggio 2016, dopo 9 anni durante i quali sono stati portati a termine tutti e tre i gradi di giudizio previsti dall'ordinamento italiano, la Corte di cassazione ha pronunciato una sentenza di condanna definitiva nei confronti dei due manager tedeschi, l'amministratore delegato Harald Espenhahn (9 anni e 6 mesi) e il direttore dello stabilimento Gerald Priegnitz (6 anni e 8 mesi);
in data 16 maggio 2016, in seguito al passaggio in giudicato della sentenza definitiva, la Procura generale di Torino ha emesso due ordini di esecuzione per la carcerazione a carico dei due condannati rilasciando successivamente un mandato di arresto europeo;
a seguito di ciò la Corte di appello di Essen non ha concesso l'estradizione a causa della mancanza del consenso dei due condannati;
considerato che:
le responsabilità accertate in capo ai due condannati di nazionalità tedesca sono particolarmente gravi: entrambi hanno infatti lasciato le dotazioni di sicurezza dello stabilimento in particolare carenza contribuendo, di conseguenza, all'intensità dell'incendio nel quale hanno perso la vita i 7 operai;
l'Italia, come da regolamento europeo, ha trasmesso insieme al mandato d'arresto tutti gli atti della sentenza definitiva tradotti in tedesco, in risposta la Corte d'appello di Essen ha preteso anche la trasmissione di tutti gli atti dei tre gradi di giudizio del processo svolto in Italia, contravvenendo così al regolamento stesso lasciando passare diversi mesi di tempo per le relative traduzioni;
considerato inoltre che:
alla data attuale i due condannati in via definitiva non hanno ancora scontato minimamente la pena, né in Italia né nel loro Paese d'origine;
nel novembre 2019, a seguito della battaglia giudiziaria intrapresa dai sopravvissuti e dai parenti delle vittime, la Corte europea dei diritti umani ha avviato un procedimento contro l'Italia e la Germania sul caso del rogo dello stabilimento della ThyssenKrupp di Torino;
da fonti giornalistiche risulta inoltre che gli avvocati difensori dei due manager condannati abbiano chiesto alle autorità giudiziarie tedesche l'archiviazione del caso imputando errori procedurali nei confronti dei giudici italiani, come riportato su "il Fatto Quotidiano" il 19 febbraio 2019,
si chiede di sapere:
quali iniziative il Ministro in indirizzo abbia in qualche modo attivato nei confronti delle autorità tedesche nell'ultimo anno;
quali ulteriori passi intenda compiere per ottenere che venga eseguita la pena nei confronti dei due condannati, e, nel caso in cui il Paese d'origine non renda eseguibile la pena, quali interventi intenda predisporre in risposta.
(3-01246)