• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/04227 (4-04227)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04227presentato daBELOTTI Danieletesto diLunedì 2 dicembre 2019, seduta n. 269

   BELOTTI, LEGNAIOLI e ZIELLO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   domenica 24 novembre 2019 all'incontro di calcio del campionato di calcio di Legapro Cittadella-Pisa, è stato impedito ai tifosi del Pisa di introdurre all'interno dello stadio «Tombolato» di Padova la bandiera rossocrociata simbolo della città toscana;

   la decisione della questura euganea di considerare la bandiera che riproduce la croce pisana «fuorilegge» ha suscitato clamore. La notizia ha provocato le decise reazioni non soltanto della tifoseria pisana, diretta interessata del provvedimento interdittivo, ma anche del mondo politico. La presa di posizione contraria alle decisioni assunte dagli organi di pubblica sicurezza di Padova è stata condivisa dall'intero schieramento politico: consiglieri regionali leghisti del Veneto, consiglieri comunali del Partito Democratico di Pisa, europarlamentari;

   il divieto è stato imposto dal questore sulla base della determinazione dell'8 marzo 2007 dell'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive che consente di introdurre negli stadi striscioni o quanto ad essi assimilabili solo se preventivamente autorizzati; possono sempre – secondo l'Osservatorio – essere introdotte ed esposte liberamente solo le bandiere riportanti i colori sociali delle due squadre che disputano l'incontro nonché quelle degli Stati rappresentati in campo;

   il questore ha reso noto che coloro che hanno esposto la bandiera con la croce pisana saranno rintracciati attraverso il circuito delle telecamere di videosorveglianza poste all'interno dello stadio per aver introdotto materiale non autorizzato;

   in tutta Italia accade che per gli striscioni si chiede l'apposita autorizzazione, mentre le bandiere, ad eccezione di quelle sociali riproducenti i colori della squadra che disputa l'incontro, vengono visionati e autorizzati direttamente nell'area di prefiltraggio dai responsabili di polizia in servizio allo stadio;

   una prassi, questa, normata in realtà dal buon senso fin dalla sua ratifica: la ratio della legge, infatti, è quella di ridurre i rischi di violenza, eliminando possibili offese e/o provocazioni di una fazione contro l'altra non quella di impedire l'accesso della bandiera storica della propria città di appartenenza;

   si tratta di simboli che affondano nei secoli le proprie radici, tanto è vero che i tifosi pisani non sono mai stati costretti a richiedere l'autorizzazione o richiedere il permesso ufficiale alla propria questura o a quella titolare della sede della partita per introdurre la bandiera rossocrociata;

   quella croce rappresenta un territorio, una storia che affonda le proprie radici nel Medioevo e nelle Repubbliche Marinare e che fa parte del patrimonio culturale della città e dei suoi abitanti;

   la Croce Pisana, insomma, lega indissolubilmente la città alla squadra di calcio identificandole sotto lo stesso vessillo;

   la normativa comunitaria (regolamento UEFA) prevede, sul punto, che «è sempre autorizzata: l'introduzione e l'esposizione di bandiere, sciarpe, coccarde, cappellini, spillette, magliette riportanti solo i colori della propria squadra nonché oggettistica di folklore che, per intrinseca conformazione, non possa impropriamente essere utilizzata quale corpo contundente. È autorizzata l'introduzione e l'esposizione di bandiere nazionali degli Stati che sono rappresentati dagli atleti in campo». L'applicazione estensiva del divieto anche alle bandiere regionali appare pertanto, a parere degli interroganti, una forzatura stante che la loro esposizione non è tesa all'offesa e quindi non è atta a turbare il sereno svolgimento dell'evento sportivo –:

   se non ritenga opportuno approfondire la dinamica della vicenda sopra descritta ed adottare, per quanto di competenza, iniziative atte ad esonerare dall'applicazione delle sanzioni amministrative i sostenitori del Pisa calcio, che per orgoglio e non certo per scompiglio, hanno esposto drappi e bandiere riportanti i loghi della storica Repubblica Pisana.
(4-04227)