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Atto a cui si riferisce:
C.5/02832 (5-02832)



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 28 novembre 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione X (Attività produttive)
5-02832

Premessa.

  La questione all'esame muove da un caso concreto e giunge ad interrogare sulle attività a tutela del Made in Italy poste in essere da questo Governo.

Questioni di carattere generale.

  Muovendo dalle questioni di carattere generale, è questa la sede per confermare che la tutela del Made in Italy è una delle priorità di questo Governo, ribadita dal Ministro Patuanelli nel corso delle audizioni relative alle linee programmatiche dell'esecutivo.
  Questa attenzione è confermata da diverse misure:
   a) marchi storici. Con il Decreto Crescita (Legge n. 34 del 2019), con il quale sono entrate in vigore le misure a sostegno del Made in Italy, sia sul fronte dei marchi storici che di contrasto all’Italian sounding. Con tale provvedimento, in particolare, si è voluto dare il via al registro speciale dei marchi storici di interesse nazionale, cui potranno essere iscritti i marchi di impresa registrati da almeno 50 anni in Italia o con l'uso continuativo dimostrabile per lo stesso periodo di tempo. Inoltre, è stata riconosciuta la possibilità ai titolari dei citati marchi storici di ottenere un logo collegato alla qualifica del marchio, che potrà essere usato dalle aziende iscritte per fini commerciali e promozionali;
   b) supporto alle imprese sul fronte della proprietà intellettuale. In questa direzione vanno, pertanto, le misure per l'attività deputata al deposito e alla concessione dei titoli di proprietà industriale (registrazione marchi, disegni, brevetti). Attività ritenuta indispensabile per stimolare proprio i processi innovativi che, una volta realizzati, abbiano garanzia di tutela.

  Ebbene, a tal riguardo rappresento che entro la fine del 2019 è previsto il finanziamento di nuovi strumenti e il rifinanziamento di misure per un totale di 55 milioni di euro:
   Bando Disegni+;
   Bando Marchi+;
   Bando brevetti+;
   Bando UTT (Uffici per il trasferimento tecnologico);
   Bando POC (Proof of concept – protipazione);
   Decreto attuativo del Voucher 3i;
   Decreto attuativo dell'accesso al Fondo di Garanzia per le PMI per i titolari di marchi storici di interesse nazionale.

  Lo scopo di queste misure è quello di offrire, soprattutto alle imprese di piccola dimensione, strumenti in tema di innovazione, progettazione e design, al fine di sfruttare al meglio le loro capacità sul mercato nazionale ed estero, anche in un'ottica premiale dell'innovazione;
   c) utilizzo delle nuove tecnologie per la tracciabilità del Made in Italy. Con il progetto pilota «La Blockchain per la tracciabilità del Made in Italy», che vede il Ministero dello Sviluppo Economico in prima fila con il supporto di IBM e la collaborazione di associazioni e aziende della filiera del tessile italiano. Si tratta di un primo modello sperimentale che risponde a precisi bisogni e che può crescere con un approccio progressivo e una visione di lungo termine, oltre a risultare di facile replicabilità in altri contesti industriali. In proposito informo che il MISE sta valutando le opzioni disponibili per lo sviluppo di questa tecnologia e lancerà delle nuove sperimentazioni anche su altre filiere produttive, con un obiettivo di fondo: migliorare la tracciabilità, ostacolare la contraffazione e offrire al consumatore finale tutte le informazioni necessarie per un acquisto consapevole;
   d) azioni di sensibilizzazione. È importante sottolineare, infine, che ogni procedimento in tale campo deve avvenire attraverso la definizione di politiche di sensibilizzazione, azioni strategiche ed interventi finalizzati ad innalzare la consapevolezza dei consumatori e delle imprese sui danni derivanti dalle violazioni dei diritti di Proprietà Industriale.

Il caso specifico.

  Nello specifico, con riferimento alla recente sentenza VES del Tribunale europeo menzionata dall'interrogante, evidenzio che è ancora possibile per l'azienda italiana interessata presentare ricorso presso la Corte di Giustizia dell'Unione europea contro la pronuncia del Tribunale dell'UE.
  D'altra parte è fondamentale – in tal caso – anche l'azione che le sedi diplomatico-consolari italiane svolgono in Cina, in raccordo con l'ICE, a sostegno dei diritti di proprietà intellettuale delle aziende italiane.