Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Atto a cui si riferisce:
C.4/04187 (4-04187)
Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-04187presentato daCONTE Federicotesto diMercoledì 27 novembre 2019, seduta n. 267
CONTE. — Al Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
nel maggio 2019, l'Autorità garante della concorrenza e del mercato ha pubblicato la relazione annuale sullo stato della concorrenza nel settore della distribuzione cinematografica ai sensi dell'articolo 31, comma 4, della legge 14 novembre 2016, n. 220;
l'Autorità ha svolto, al fine della predisposizione della relazione di cui sopra, un approfondimento sulle dinamiche concorrenziali nei mercati della distribuzione cinematografica, inviando richieste di informazioni a 10 distributori nazionali (8 risposte), a 16 associazioni nazionali esercenti cinema (Anec), alle quali hanno risposto in 11, all'Associazione nazionale esercenti Multiplex (Anem) e alla società Cinetel;
l'indagine svolta ha rilevato, per l'anno 2018 in confronto all'anno precedente, un decremento degli incassi (pari a circa il 5 per cento) e delle presenze (pari a circa il 7 per cento) nelle sale cinematografiche, nonché una leggera riduzione nel numero di film distribuiti (pari a circa l'1,3 per cento); il numero degli esercizi cinematografici ha subìto una flessione, passando dai 1.207 esercenti attivi nel 2017 a 1.205 esercenti presenti nel 2018;
secondo la relazione esistono «criticità concorrenziali connesse all'esistenza di rapporti strutturali e personali rilevati soprattutto con riferimento ai mercati della distribuzione locale. Anche i legami contrattuali rivestono possibili profili critici, ad esempio, in termini di clausole di esclusiva in favore degli agenti regionali e di altri vincoli in termini di minimo garantito in capo agli esercenti»;
nella relazione si sottolinea che «a livello nazionale i circuiti cinema assorbono quasi il 76 per cento degli incassi mentre gli esercenti indipendenti detengono complessivamente il 24 per cento; i circuiti di cinema hanno pertanto una posizione preponderante a livello nazionale, che si riflette nella realtà dei mercati locali dove gli esercenti in generale e soprattutto quelli di minor dimensioni lamentano un grave stato di crisi e la difficoltà di offrire una modalità di fruizione delle opere appetibile anche per il pubblico più giovane, soprattutto per i nativi digitali»;
la relazione evidenzia, inoltre, la frequente concentrazione di ruoli in qualità di distributori nazionali, di produttori, di esercenti che crea non poche difficoltà al mercato:
in particolare, la relazione segnala il caso della Campania, dove i due maggiori agenti regionali della distribuzione sono partecipati dalla stessa famiglia che sarebbe anche proprietaria di diversi esercizi cinematografici e di un circuito di cinema;
già nell'indagine svolta per l'anno 2017, si era rilevato che all'esistenza «... di legami societari e famigliari verticali e orizzontali fa riscontro, in generale, una maggiore difficoltà da parte degli esercenti indipendenti nell'ottenere i film a noleggio, soprattutto nella prima settimana, o la necessità, per ottenere un film di maggiore richiamo, di corrispondere minimi garantiti o di sottoscrivere un contratto di noleggio per un film di minor richiamo»;
la relazione conclude sottolineando il fatto che «gli esercenti indipendenti sono la componente più fragile della filiera»;
esiste il rischio che gli esercenti piccoli e indipendenti possano subire comportamenti escludenti e/o discriminatori da parte degli operatori attivi a monte, anche in termini di clausole che in maniera ingiustificata vincolano l'autonomia del singolo esercente;
secondo le conclusioni della relazione, dal punto di vista della concorrenza dinamica, permangono le criticità per i piccoli esercenti con rischi di riduzione della gamma del prodotto cinematografico e dei servizi per gli spettatori, come consta personalmente all'interrogante riguardo a decine di piccole sale cinematografiche delle zone interne della Campania, come ad esempio quella del comune di Eboli, in gravi difficoltà economiche e sempre sul punto di chiudere, negando un'attività importante per una comunità locale –:
quali iniziative intenda assumere il Governo, nell'ambito delle sue competenze, per tutelare gli esercenti cinematografici indipendenti e le piccole sale che rischiano la chiusura.
(4-04187)