• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
C.2/00567 (2-00567) «Cillis, Ilaria Fontana, Daga, Deiana, D'Ippolito, Federico, Licatini, Alberto Manca, Maraia, Micillo, Ricciardi, Rospi, Terzoni, Varrica, Vianello, Vignaroli, Zolezzi, Perantoni,...



Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00567presentato daCILLIS Lucianotesto diMartedì 19 novembre 2019, seduta n. 262

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministro dello sviluppo economico, il Ministro della salute, per sapere – premesso che:

   l'attività estrattiva produce, come noto, una notevole quantità di fanghi, fluidi e altri rifiuti per ogni barile di olio prodotto;

   nel territorio della regione Basilicata un pozzo minerario di medie dimensioni raggiunge oltre 3.000 metri di profondità e la sua realizzazione comporta la produzione di rifiuti speciali e pericolosi composti al 50 per cento da fanghi e al 50 per cento da acque di strato che, per ogni metro perforato, equivalgono a 4,5 barili di rifiuti;

   in particolare, il giacimento di Tempa Rossa registra un'attività estrattiva quantificabile in una quota di 30 mila barili al giorno e a regime arriverà a 50 mila barili giornalieri, una enormità di rifiuti prodotti da un solo pozzo sia durante la perforazione che durante le attività di estrazione;

   come noto, nel territorio di Corleto Perticara, comune in provincia di Potenza, negli anni ’90 avvenne un versamento illegale di fanghi tossici da attività estrattiva e le aree contaminate furono messe sotto sequestro solo nel 2010, ovvero 19 anni dopo;

   ad oggi non risulta agli interpellanti alcuna notizia in merito all'avvenuta bonifica dei suddetti siti inquinati, mentre sono note le continue proteste di cittadini e agricoltori proprietari di terreni confinanti con le suddette aree, a causa dei numerosi decessi, probabilmente provocati dall'inquinamento presente in dette zone, anche se non risultano effettuate indagini eziologiche finalizzate a capire quanto tali fattori ambientali abbiano influito nel determinare malattie mortali;

   tre società minerarie, l'Eni, la Total e una loro consociata passata nel tempo da una proprietà all'altra, in relazione ai fanghi illecitamente versati a Corleto Perticara, risultano coinvolte;

   la Total risultava affittuaria dei terreni confinanti con i suoi pozzi di petrolio a Tempa Rossa, a Serra d'Eboli, comune di Corleto Perticara, dove realizzò vasche da 2.000 metri cubi, di rifiuti petroliferi, mai utilizzate e senza aver mai presentato una valutazione d'impatto ambientale. I rifiuti furono però trovati nei limitrofi campi coltivati –:

   di quali elementi disponga in ordine alla situazione ambientale dei siti di cui in premessa e se intenda assumere iniziative, per quanto di competenza, per la costituzione di un tavolo interministeriale che coinvolga gli enti locali interessati anche per la riparazione del danno ambientale;

   se non ritenga di dover promuovere una verifica da parte del comando carabinieri per la tutela ambientale, volta ad appurare l'entità del danno;

   se intenda promuovere, per il tramite dell'istituto superiore di sanità, un'indagine epidemiologica volta a chiarire le motivazioni dei numerosi decessi avvenuti nel corso degli anni nelle comunità delle aree di cui in premessa.
(2-00567) «Cillis, Ilaria Fontana, Daga, Deiana, D'Ippolito, Federico, Licatini, Alberto Manca, Maraia, Micillo, Ricciardi, Rospi, Terzoni, Varrica, Vianello, Vignaroli, Zolezzi, Perantoni, Perconti, Pignatone, Raduzzi, Raffa, Romaniello, Paolo Nicolò Romano, Roberto Rossini, Ruggiero, Giovanni Russo, Saitta, Salafia, Sarti, Scagliusi, Scutellà, Segneri, Serritella, Francesco Silvestri, Siragusa, Sodano, Spessotto, Sut, Termini, Trano, Tripiedi, Trizzino, Tucci, Vallascas, Zanichelli, Zennaro».