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Atto a cui si riferisce:
C.1/00289    premesso che:     gli allagamenti eccezionali verificatesi a Venezia il 12 novembre 2019 e nei giorni successivi, in cui l'acqua alta ha raggiunto i 187 centimetri sul...



Atto Camera

Mozione 1-00289presentato daMOLINARI Riccardotesto diLunedì 18 novembre 2019, seduta n. 261

   La Camera,

   premesso che:

    gli allagamenti eccezionali verificatesi a Venezia il 12 novembre 2019 e nei giorni successivi, in cui l'acqua alta ha raggiunto i 187 centimetri sul medio mare e sfiorato il massimo storico di 194 registrato durante la disastrosa alluvione del 1966, mettendo a rischio di danni potenzialmente irreparabili un patrimonio storico-monumentale dal valore inestimabile e a nudo il fragile equilibrio ambientale di una città e di un contesto lagunare unici al mondo, non può che far riportare prepotentemente all'ordine del giorno la questione del Mose, l'imponente struttura in costruzione ormai da oltre quindici anni che dovrebbe proteggere la città e la sua laguna da simili devastazioni e umiliazioni;

    il Mose (Modulo sperimentale elettromeccanico), pensato negli anni ’80 per difendere la laguna di Venezia da piene superiori ai 110 centimetri, è una complessa opera ingegneristica, nella fattispecie d'ingegneria idraulica e ambientale, di controllo dei flussi mareali, studiata per separare la laguna di Venezia dal Mare Adriatico e per scongiurare tragiche alluvioni durante anomali fenomeni d'alta marea e che, una volta ultimato, dovrebbe essere composto complessivamente da 78 paratoie mobili a scomparsa installate per tutta l'estensione delle tre bocche di porto lagunari di Lido, Malamocco e Chioggia;

    i lavori per la realizzazione del Mose sono cominciati nel 2003, quando era Presidente del Consiglio dei ministri Silvio Berlusconi e nel 2014 il Consorzio Venezia Nuova – concessionario del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per la realizzazione dei lavori – visto che vari suoi membri erano stati coinvolti dalle indagini della magistratura, è stato commissariato dallo Stato con la nomina di tre amministratori straordinari;

    il completamento del Mose, ad oggi realizzato al 94 per cento e con entrata in funzione per la fine del 2021, secondo i suoi costruttori, è urgente e indifferibile, visto che a tutt'oggi Venezia e l'intero sistema lagunare assistono inermi ed impotenti alle disastrose conseguenze della propagazione dell'onda d'alta marea che viene dall'Adriatico e che il Mose dovrebbe essere in grado di fronteggiare e arrestare; d'altra parte, nel corso degli anni, il legislatore è già intervenuto con le leggi n. 171 del 1973, n. 798 del 1984, n. 360 del 1991 e n. 139 del 1992 per la salvaguardia di Venezia e della sua laguna di cui il Mose è parte avanzata del sistema di difese da attuare;

    l'articolo 4, comma 6-bis, del decreto-legge 18 aprile 2019, n. 32, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 giugno 2019, n. 55, cosiddetto sblocca cantieri, ha previsto la nomina di un commissario straordinario per completare l'opera, assumendo le funzioni di stazione appaltante e operando, in raccordo con la struttura del provveditorato interregionale alle opere pubbliche per il Veneto, il Trentino-Alto Adige e il Friuli Venezia Giulia, anche con procedure acceleratorie, in deroga alle disposizioni di legge in materia di contratti pubblici, fatto salvo il rispetto dei principi generali posti dai Trattati dell'Unione europea e dalle disposizioni delle direttive di settore, anche come recepiti dall'ordinamento interno; tuttavia, sono stati registrati cospicui ritardi alla nomina del commissario da parte del Governo;

    l'acqua alta del 12 novembre 2019 ha danneggiato pesantemente la Basilica di San Marco, allagata per la sesta volta in 1200 anni, dopo che la prima ondata di marea a 127 centimetri ha invaso il nartece, la parte iniziale della chiesa, sommergendolo con 70 centimetri d'acqua, con possibili danni ai mattoni e alle strutture portanti dell'edificio oltre ai marmi recentemente sostituiti. Durante la notte l'acqua è salita ancora e tutta la cripta è stata sommersa; dentro la basilica, nel momento di picco della marea (187 centimetri), si misurava dalla pavimentazione quasi un metro e 10 centimetri di acqua;

    oltre ai gravi danni alla Basilica di San Marco, l'acqua alta non ha risparmiato neppure il Teatro La Fenice, invadendo le aree di servizio e rendendo inutilizzabile il sistema elettrico e quello antiincendio;

    i disastrosi fatti accaduti a Venezia sono preoccupanti sia per la città che per lo sterminato patrimonio culturale che essa racchiude, per una città che è stata per 1100 anni la capitale della Serenissima Repubblica di Venezia ed è conosciuta a questo riguardo come la Serenissima, la Dominante e la Regina dell'Adriatico. Per le peculiarità urbanistiche e per il suo patrimonio artistico, Venezia è universalmente considerata una tra le più belle città del mondo ed è stata dichiarata, assieme alla sua laguna, patrimonio mondiale dell'umanità dall'Unesco nel 1987, fattore che ha contribuito a farne la terza città italiana (dopo Roma e Milano) con il più alto flusso turistico, in gran parte proveniente dall'estero. Oltre ai danni materiali c'è tutta la problematica inerente alle prenotazioni prossime future per un gioiello turistico come Venezia;

    tutto il litorale veneto è stato fortemente colpito: l'isola di Pellestrina in particolare ed i comuni litoranei di Caorle, Jesolo, Cavallino Treporti, Chioggia, San Michele al Tagliamento (Bibione), Eraclea, Rosolina sono stati al contempo spazzati dalla furiosa mareggiata che ha devastato le spiagge e le infrastrutture turistiche del litorale veneziano;

    sono state danneggiate le infrastrutture pubbliche e private: numerose imbarcazioni sono affondate, istituzioni e beni culturali sono stati letteralmente devastati, così come le strutture turistiche, gli esercizi commerciali e le abitazioni;

    i danni sono stimabili nell'ordine di circa un miliardo di euro;

    il 14 novembre 2019 il Governo ha deliberato lo stato di emergenza nel territorio del comune di Venezia e ha stanziato risorse per i primi soccorsi e assistenza alla popolazione e per il ripristino dei servizi essenziali e, inoltre, ha nominato il sindaco di Venezia commissario straordinario per far fronte all'emergenza;

    come richiesto da Confindustria Veneto e dalla regione Veneto, non è più rinviabile l'istituzione di una zona economica speciale su Porto Marghera e sui 16 comuni della provincia di Rovigo, che veda come porto di riferimento il porto di Venezia e la cui estensione includa tutte le zone censuarie individuate da questa regione con propria delibera di giunta n. 1329 del 2014, recepite dalla Commissione europea nella carta degli aiuti di Stato, valida fino al 2020. Le categorie economiche hanno condiviso questo piano di sviluppo con i sindaci dei comuni delle aree includibili nella zona economica speciale, con l'autorità di sistema portuale, le prefetture di Venezia e Rovigo e con altri comuni, sottoscrivendo un'apposita lettera di intenti. Dinanzi agli eventi alluvionali che hanno messo in ginocchio Venezia e tutto il litorale, l'accelerazione di una zona economica speciale Veneto si ritiene possa essere un ottimo volano per favorire una rapida ripresa ed ulteriore crescita del territorio,

impegna il Governo:

1) ad assumere ogni urgente iniziativa di competenza ai fini del ristoro dei danni causati dagli eccezionali eventi meteorologici che hanno colpito la Laguna di Venezia e il suo capoluogo, provvedendo alla concessione di contributi in favore dei soggetti pubblici, delle persone fisiche, delle imprese e degli altri soggetti che hanno segnalato danni in sede di ricognizione dei fabbisogni relativi al patrimonio pubblico, al patrimonio privato e alle attività economiche e produttive;

2) ad adottare iniziative normative per la sospensione del pagamento delle tasse per i cittadini e le imprese colpiti dalla calamità, fino al ripristino delle normali condizioni di vita e di lavoro;

3) ad adottare immediatamente iniziative presso il neo commissario del Mose, che dovrà sovraintendere alle fasi di completamento, collaudo e avviamento del sistema, affinché, attraverso le opportune procedure amministrative e le occorrenti risorse finanziarie, si giunga nel più breve tempo possibile al completamento e alla messa in funzione dell'opera;

4) ad assumere ogni opportuna iniziativa, anche di carattere normativo, per finanziare con adeguate risorse la gestione e la manutenzione del sistema Mose;

5) ad adottare immediatamente le iniziative di competenza per pervenire a una nuova «legge speciale» per la città metropolitana di Venezia, al fine di individuare le dotazioni finanziarie necessarie al funzionamento ordinario dei sistemi di difesa dalle acque alte della laguna e i soggetti responsabili preposti ad assumere le decisioni nei casi di emergenza, come quello occorso nella serata del 12 novembre 2019;

6) ad adottare iniziative per favorire l'istituzione di una zona economica speciale nella regione Veneto che comprenda Venezia e i comuni dell'entroterra che hanno come riferimento il porto di Venezia, sulla base del piano industriale che tutte le categorie economiche e le amministrazioni locali hanno già condiviso con la regione medesima.
(1-00289) «Molinari, Bitonci, Andreuzza, Badole, Bazzaro, Bisa, Coin, Colmellere, Comencini, Covolo, Fantuz, Fogliani, Lorenzo Fontana, Giacometti, Lazzarini, Manzato, Paternoster, Pretto, Racchella, Stefani, Turri, Valbusa, Vallotto, Zordan, Basini, Bellachioma, Belotti, Benvenuto, Bianchi, Billi, Binelli, Boldi, Boniardi, Bordonali, Claudio Borghi, Bubisutti, Caffaratto, Cantalamessa, Caparvi, Capitanio, Castiello, Vanessa Cattoi, Cavandoli, Cecchetti, Centemero, Cestari, Colla, Comaroli, Andrea Crippa, Dara, De Angelis, De Martini, D'Eramo, Di Muro, Di San Martino Lorenzato Di Ivrea, Donina, Durigon, Ferrari, Formentini, Foscolo, Frassini, Furgiuele, Galli, Garavaglia, Gastaldi, Gava, Gerardi, Giaccone, Giglio Vigna, Giorgetti, Gobbato, Golinelli, Grimoldi, Guidesi, Gusmeroli, Iezzi, Invernizzi, Latini, Legnaioli, Liuni, Locatelli, Lolini, Eva Lorenzoni, Loss, Lucchini, Maccanti, Maggioni, Marchetti, Maturi, Molteni, Morelli, Morrone, Moschioni, Murelli, Alessandro Pagano, Panizzut, Paolini, Parolo, Patassini, Patelli, Pettazzi, Piastra, Picchi, Piccolo, Potenti, Raffaelli, Ribolla, Rixi, Saltamartini, Sasso, Sutto, Tarantino, Tateo, Tiramani, Toccalini, Tomasi, Tombolato, Tonelli, Vinci, Viviani, Raffaele Volpi, Zicchieri, Ziello, Zoffili».