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Atto a cui si riferisce:
C.5/03118 (5-03118)



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 13 novembre 2019
nell'allegato al bollettino in Commissione I (Affari costituzionali)
5-03118

Signor Presidente, On.li Deputati,

  prima di entrare nel merito della questione posta dagli Onorevoli interroganti credo sia opportuno premettere, su un piano generale, che il carattere strutturale delle migrazioni impone un approccio politico rivolto in più direzioni, e ciò al fine di poter governare la complessità del fenomeno, contenendo i flussi ed individuando le soluzioni alle varie problematiche che dallo stesso conseguono.
  In tal senso, occorre coniugare il necessario rigore contro lo sfruttamento dei migranti ed il traffico di esseri umani, con il rispetto dei diritti fondamentali e dei principi di solidarietà che sono alla base della costruzione e dell'integrazione europea.
  Accanto ad efficaci politiche interne per l'accoglienza, necessarie a garantire i percorsi di effettiva integrazione per coloro per i quali sia stata accertata la sussistenza dei motivi posti a base della protezione internazionale, è altresì essenziale sostenere l'azione volta a stroncare i traffici criminali legati alla tratta degli esseri umani.
  Vorrei anche sottolineare che il trend decrescente dell'andamento degli arrivi via mare, consolidato nel 2019, ha preso avvio con la drastica riduzione già evidenziatasi dalla seconda metà del 2017.
  A tal proposito, vi informo che i dati aggiornati del mese di novembre, fino ad oggi, registrano una consistente riduzione del numero delle persone che sono sbarcate sulle nostre coste che passa da 487 dell'analogo periodo del 2018 a 294, con una riduzione del 40 per cento circa.
  Ma una politica migratoria efficace e credibile necessita anche di un rapido rimpatrio di coloro che non hanno diritto a rimanere in Europa, fermo restando il rispetto dei diritti umani e del principio di non respingimento.
  Negli ultimi due mesi il Ministero dell'interno si è attivato per intensificare i rimpatri. Ad ottobre sono sbarcati sul territorio italiano 379 tunisini. Di questi ne sono stati rimpatriati 138, che, unitamente ad altri 105 sbarcati in precedenza, porta il numero dei rimpatri verso la Tunisia, nel solo mese di ottobre a 243 unità, pari ad una percentuale del 60 per cento degli stessi sbarcati.
  Sulle azioni collegate ai rimpatri sarà sollecitata anche una più intensa azione della Commissione Europea, sia per la negoziazione di nuovi accordi di riammissione che per l'implementazione di quelli già in vigore.
  Quanto sin qui illustrato conferma che il sistema di controllo delle frontiere, nonché quello per la prevenzione e il contrasto dell'immigrazione illegale, continua ad essere efficace ed efficiente e si avvale di 7 centri di permanenza per i rimpatri (Bari, Brindisi, Caltanissetta, Roma, Torino, Potenza e Trapani), ove alla data del 7 novembre, risultavano presenti 600 migranti che, ricordo, possono essere trattenuti fino a 180 giorni.
  Tali centri di permanenza, come indica l'articolo 19 del decreto-legge del 17 febbraio 2017, n. 13, sono da collocare in aree esterne ai centri urbani, con una capienza limitata e devono garantire condizioni di trattenimento che assicurino l'assoluto rispetto della dignità della persona.
  Nei prossimi mesi si prevede di attivare sul territorio nazionale Centri di permanenza e rimpatrio per una disponibilità complessiva di oltre 300 posti. Sono state anche avviate le attività per la realizzazione di altre strutture per un totale di 160 posti.
  Per quanto riguarda la struttura sita in Via Corelli a Milano, ricordo come la stessa, in precedenza destinata a centro di identificazione ed espulsione, nell'ottobre 2014 ha assunto temporaneamente le funzioni di centro di accoglienza per richiedenti asilo.
  Alla luce della esigenza di ampliare la rete dei Centri di Permanenza e Rimpatri (CPR) su tutto il territorio nazionale, come previsto dal citato articolo 19 del decreto-legge n. 13 del 2017, è stata valutata l'opportunità di ripristinare le funzioni dell'ex CIE.
  Per la riqualificazione e il ripristino della funzionalità generale del Centro, è stato stipulato un accordo tecnico tra i Ministeri dell'interno e della difesa. Il 1o Reparto Genio dell'Aeronautica Militare ha redatto il relativo progetto, che è ancora in fase di esecuzione da parte del 27o Gruppo Genio Campale, in ragione del fatto che sono stati aggiunti ulteriori interventi, ancora in corso d'opera (ampliamento delle recinzioni, illuminazione perimetrale, ripristino rete antincendio, impianto di videosorveglianza e altro). Al termine dei lavori seguiranno le fasi di collaudo amministrativo e di allestimento.
  Per quanto riguarda la gestione del Centro, la Prefettura di Milano ha già avviato le relative procedure di gara.