• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/02473 LOMUTI - Al Ministro dello sviluppo economico. - Premesso che: la società Geogastock SpA svolge attività di stoccaggio del gas naturale ed è titolare di una concessione di stoccaggio...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-02473 presentata da ARNALDO LOMUTI
martedì 12 novembre 2019, seduta n.165

LOMUTI - Al Ministro dello sviluppo economico. - Premesso che:

la società Geogastock SpA svolge attività di stoccaggio del gas naturale ed è titolare di una concessione di stoccaggio del giacimento "Grottole-Ferrandina" situato in Basilicata;

la società ha intenzione di realizzare un impianto di stoccaggio di gas nei pozzi di petrolio della concessione ENI "Cugno Le Macine" tra Ferrandina e Pisticci (Matera) a circa 1.500 chilometri di profondità, con il riadattamento dei pozzi e la realizzazione di collegamenti orizzontali tra gli stessi pozzi in concessione;

il procedimento di stoccaggio avviene realizzando una centrale di compressione del gas che dallo stato gassoso si trasforma in stato liquido per poi esser collocato in un deposito sotterraneo;

alla società Geogastock è stata procrastinata dal Ministero dello sviluppo economico la data di inizio attività di realizzazione dell'impianto di stoccaggio e, per la precisione, l'ultima in ordine di tempo reca la data del 30 agosto 2019;

la Geogastock si è vista respingere un ricorso, dal Tar Lombardia prima ed in appello poi presso il Consiglio di Stato (sentenza n. 1578/2019), teso all'ottenimento dell 'annullamento della delibera n.182/2015 dell'Autorità per l'energia elettrica, il gas ed il sistema idrico (AEEGSI) afferente all'incentivazione dei servizi di stoccaggio;

si rileva, incidentalmente, dalla lettura delle sentenze che la società non è in grado di soddisfare il requisito della "duration", ossia della capacità di erogare l'80 per cento del working gas operativo stoccato nel giacimento in un tempo inferiore a 70 giorni e che non sarebbe in grado di soddisfare requisiti circa l'ammissibilità a misure economiche incentivanti ulteriori che si affiancano a quelle già insite nel sistema tariffario base e che è volta a privilegiare i giacimenti più efficienti che assicurino un alto rapporto fra prestazioni di punta e volume di stoccaggio;

ne è conseguita la scoperta, più che dell'impossibilità di accedere a tale ulteriore misura incentivante che qui non rileva, del fatto che l'unico sito di stoccaggio posto nell'area meridionale del Paese (riconosciuto nell'ambito della strategia energetica nazionale) non presenta requisiti quali la duration per procedere al post immagazzinamento e prelievo del gas che viene eseguito utilizzando giacimenti di produzione di gas esauriti, permettendo di accumulare adeguati quantitativi di gas nella stagione estiva per renderli disponibili durante l'inverno, sia di fornire al sistema le portate massime richieste nei momenti di punta di consumo;

il 19 settembre 2019 sono scaduti i termini per l'inizio dei lavori e sembra che la Geogastock non abbia disponibilità finanziarie ed inoltre, ai fini di un miglior inquadramento della vicenda, sembra che la società Eviva sia di proprietà di tre società, riconducibili alla Renova Gazprom, che la Lero Srl, che ha comprato quote della Geostock per un valore di 8 milioni di euro con accollo di 400 milioni di euro di debito del fallimento Eviva (nonostante il capitale ammonti a 10.000 euro) è presieduta dall'Associazione Italia Russia;

considerato che appare in contrasto con il principio di buon andamento dell'amministrazione e della tutela dell'area e delle popolazioni interessate la reiterazione della concessione autorizzativa di stoccaggio alla Geogastock,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia al corrente della situazione;

quali azioni intenda intraprendere in ordine alla revoca della concessione.

(4-02473)