• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/02477 PAVANELLI, MAIORINO, COLTORTI, ABATE, ACCOTO, AGOSTINELLI, AIROLA, ANASTASI, ANGRISANI, AUDDINO, BOTTICI, BOTTO, CAMPAGNA, CASTELLONE, CASTIELLO, CIAMPOLILLO, CIOFFI, CORBETTA, CORRADO,...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-02477 presentata da EMMA PAVANELLI
martedì 12 novembre 2019, seduta n.165

PAVANELLI, MAIORINO, COLTORTI, ABATE, ACCOTO, AGOSTINELLI, AIROLA, ANASTASI, ANGRISANI, AUDDINO, BOTTICI, BOTTO, CAMPAGNA, CASTELLONE, CASTIELLO, CIAMPOLILLO, CIOFFI, CORBETTA, CORRADO, CROATTI, CRUCIOLI, D'ANGELO, DE LUCIA, DELL'OLIO, DESSI', DI GIROLAMO, DI MARZIO, DI MICCO, DI NICOLA, DONNO, DRAGO, ENDRIZZI, EVANGELISTA, FEDE, FENU, FERRARA, FLORIDIA, GALLICCHIO, GARRUTI, GAUDIANO, GIANNUZZI, GIARRUSSO, GIROTTO, GRANATO, GRASSI, GUIDOLIN, LA MURA, L'ABBATE, LANNUTTI, LANZI, LEONE, LEZZI, LICHERI, LOMUTI, LOREFICE, LUCIDI, LUPO, MANTERO, MANTOVANI, MARILOTTI, MARINELLO, MATRISCIANO, MAUTONE, MININNO, MOLLAME, MONTEVECCHI, MORONESE, MORRA, NATURALE, NOCERINO, ORTIS, ORTOLANI, PACIFICO, PARAGONE, PELLEGRINI Marco, PERILLI, PESCO, PETROCELLI, PIARULLI, PIRRO, PISANI Giuseppe, PRESUTTO, PUGLIA, QUARTO, RICCARDI, RICCIARDI, ROMAGNOLI, ROMANO, RUSSO, SANTANGELO, TAVERNA, TONINELLI, TRENTACOSTE, URRARO, VACCARO, VANIN - Ai Ministri dello sviluppo economico, dell'interno e per le pari opportunità e la famiglia. - Premesso che:

dal 2012 è presente sul mercato un gioco da tavolo con carte illustrate vietato ai minori di 18 anni, dal titolo "Squillo", prodotto da "Freak & Chic";

il gioco consiste nel fatto che ogni giocatore ricopre il ruolo di sfruttatore di prostitute e gestisce diverse ragazze, divise tra escort e prostitute di strada, ognuna con una propria particolarità, parcella, ricavato finale;

lo scopo del gioco è quello di sconfiggere il protettore avversario, manovrando le proprie "squillo" con i limiti e le abilità dettate dalle carte;

considerato che:

nonostante precedenti interrogazioni parlamentari, il gioco continua a essere venduto e nel corso degli anni la gamma di offerta è stata ampliata con "Squillo pappa" (prima edizione, esaurita), "Squillo deluxe" e "Squillo bordello d'oriente", dove le donne sono di nazionalità cinese, indiana, vietnamita, mongola, giapponese e thailandese;

lo scopo del gioco è sfruttare le ragazze prostituite, che poi possono essere uccise e i loro organi venduti per far guadagnare punti ai concorrenti;

la violenza, e in particolare la violenza contro le donne, rappresenta in base alle stesse regole del gioco il modo in cui accumulare punteggio e vincere la partita;

attraverso la dimensione ludica, il gioco evoca la fattispecie di istigazione a delinquere e di apologia del reato, in quanto esalta la commissione di gravi reati, come lo sfruttamento e l'induzione alla prostituzione, l'omicidio, la vendita di organi e lo spaccio di stupefacenti;

sussisterebbero, pertanto, numerosi profili di censurabilità e di contrasto con i principi e le norme del nostro ordinamento, che minano le basilari regole della convivenza civile e del rispetto della dignità femminile;

valutato che:

il fenomeno dei femminicidi e della violenza di genere in Italia desta preoccupazione e allarme sociale, al punto che per la seconda volta al Senato è stata costituita un'apposita commissione di inchiesta;

la Corte costituzionale si è di recente espressa (sentenza n. 141 del 2019) stabilendo che "la persona che vende prestazioni sessuali è (...) potenzialmente una vittima e l'aggressore è la società nel suo complesso, di qui la necessità che lo Stato si astenga dal rendersi compartecipe dell''industria del sesso'"; e ancora che "nell'attuale momento storico, quando pure non si sia al cospetto di vere e proprie forme di prostituzione forzata, la scelta di 'vendere sesso' trova alla sua radice, nella larghissima maggioranza dei casi, fattori che condizionano e limitano la libertà di autodeterminazione dell'individuo, riducendo, talora drasticamente, il ventaglio delle sue opzioni esistenziali"; e infine che "il legislatore (...) ravvisa nella prostituzione, anche volontaria, una attività che degrada e svilisce l'individuo, in quanto riduce la sfera più intima della corporeità a livello di merce a disposizione del cliente";

secondo recenti dati forniti dal "Global report on trafficking in persons 2018" pubblicato da UNODC (United Nations office on drugs and crime), l'80 per cento delle vittime di tratta, in maggioranza donne e bambini, è destinato a fini dello sfruttamento sessuale. Secondo il rapporto, i Paesi stanno rilevando e segnalando più vittime e condannando più trafficanti. In questo quadro, lo sfruttamento sessuale continua ad essere lo scopo principale della tratta, per il 59 per cento circa delle vittime. La percentuale sale all'83 per cento considerando solo le vittime donne, mentre è del 72 per cento per le ragazze. Da ciò si evince che la prostituzione è un fenomeno di genere perché le persone in prostituzione sono in netta prevalenza donne e minori;

il servizio centrale operativo della direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato ha realizzato, assieme al ROS ed al comando tutela del lavoro dei Carabinieri, all'interno del Law enforcement working party (LEWP) del Consiglio della UE, un "Vademecum sugli indicatori di tratta per gli investigatori delle Forze di polizia" (17 aprile 2015). Il vademecum contiene indicatori sulle vittime di tratta e sui trafficanti, suddivisi per tipologia di sfruttamento, elaborati secondo le indicazioni fornite dagli Stati membri dell'Unione europea. Il manuale è stato inoltrato a tutte le Questure per essere utilizzato come strumento di consultazione per gli uffici operativi, anche a fini di aggiornamento specialistico. Il tema dell'identificazione delle vittime di tratta continua, infatti, a rappresentare un punto cruciale nell'ambito dei meccanismi di risposta al fenomeno predisposti a livello nazionale ed europeo. Anche nella strategia UE per l'eradicazione della tratta degli esseri umani (2012-2016) è stabilito che gli Stati membri dovrebbero garantire che siano istituiti meccanismi nazionali di riferimento ufficiali e funzionali atti a "descrivere le procedure per poter meglio individuare, indirizzare, proteggere e assistere le vittime e dovrebbero coinvolgere tutte le autorità pubbliche competenti e la società civile";

emerge un quadro sconcertante del fenomeno della prostituzione, che vede attualmente migliaia di donne ridotte in schiavitù e private della loro libertà al fine dello sfruttamento sessuale. A giudizio degli interroganti è intollerabile che in un siffatto quadro si permetta di "edulcorare" o dare una visione ludica di tale fenomeno attraverso la commercializzazione di giochi che esaltano invece tale condizione e il ruolo dello sfruttatore;

considerato infine che:

il piano d'azione nazionale italiano contro la tratta ha posto grande enfasi sulla necessità di adottare misure per scoraggiare la domanda, come programmi educativi preventivi, sensibilizzazione per scoraggiare il turismo sessuale, campagne di informazione e coinvolgimento;

attraverso l'applicazione dell'Iva lo Stato percepisce introiti dalla vendita del gioco, che, come evidenziato, esalta comportamenti criminosi e lesivi della dignità della donna,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti esposti;

quali urgenti iniziative di propria competenza intendano assumere per contrastare la diffusione e la vendita di giochi, quali quello descritto, che sviliscono la donna nella sua dignità, alimentando, anche per questa via, una spirale di disprezzo che non può certo ritenersi estranea al dilagare dei fenomeni di sopraffazione e violenza;

con quali modalità intendano sviluppare l'approccio proattivo e "multi-agenzia", fondato sulla collaborazione tra diversi attori, istituzionali e non, e favorire lo sviluppo di quelle sinergie rivelatesi efficaci tra le attività degli organi inquirenti e di polizia, le organizzazioni non governative e i servizi preposti alla tutela delle vittime, al fine di rafforzare modalità di approccio verso la potenziale vittima che tengono conto del fatto che spesso questa non si percepisce come tale;

se intendano attivarsi al fine di stanziare apposite risorse per finanziare programmi educativi preventivi, campagne di informazione e sensibilizzazione per scoraggiare la domanda di prestazioni sessuali a pagamento, che alimenta anche il fenomeno della tratta di esseri umani, il turismo sessuale, il fenomeno dei femminicidi e la violenza di genere.

(4-02477)