• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
C.3/01098 (3-01098)



Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-01098presentato daBARONI Anna Lisatesto diVenerdì 8 novembre 2019, seduta n. 255

   ANNA LISA BARONI. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   la Corneliani è un'azienda attiva in particolare nei capi da uomo di alta qualità, con produzioni a Mantova già dal 1958, dove attualmente sono impiegate oltre 470 persone, più quelle impiegate nei negozi e con una presenza commerciale che supera i 60 paesi nel mondo;

   dalla metà del 2016, l'azienda è controllata con il 51 per cento dal fondo arabo Investcorp che è un player mondiale attivo nei settori dell'abbigliamento, settore nel quale nel 1993 aveva già acquisito la Gucci;

   il 2018 è stato chiuso con una perdita operativa di oltre 12 milioni di euro e anche il 2019 si ipotizza un anno negativo in termine di ricavi, a causa di un mercato in contrazione;

   nell'incontro sindacale, la direzione ha proposto un piano industriale triennale, riguardante soprattutto interventi di ristrutturazione, nell'ambito dei processi di revisione organizzativa del modello di produzione e dei criteri di approvvigionamento dei tessuti;

   in tale ambito, l'azienda ha dichiarato 130 esuberi, quasi 1/3 della forza lavoro mantovana, che dovranno uscire dall'azienda entro il 2020, con conseguenze pesanti sia in termine di perdita di competenze che di lavoro, in una provincia già fortemente coinvolta nei licenziamenti in questo settore, a partire dal distretto delle calze di Castel Goffredo;

   le federazioni sindacali hanno ritenuto deboli le linee strategiche predisposte dalla direzione, nella quale tra l'altro non è più presente la figura dell'amministratore delegato, ma solo quella del direttore generale;

   il sindacato ritiene che la responsabilità della crisi sia da imputare alla proprietà che in questi ultimi anni non è stata capace di valorizzare il famoso marchio, a partire dal mancato sviluppo dei processi d'innovazione, di processo e di prodotto. Il piano industriale scarica soprattutto sulle lavoratrici i costi di una ristrutturazione aziendale che, sempre a giudizio sindacale, non sarà in grado di rilanciare l'impresa e garantire la presenza sul territorio mantovano dell'impresa;

   il 7 novembre 2019 stato proclamato lo stato di agitazione con un presidio in sciopero dei dipendenti davanti al cancelli dell'azienda, che ha avuto un'ampia partecipazione;

   la famiglia Corneliani, che detiene il 49 per cento nel giugno 2019 ha votato contro il bilancio presentato in consiglio di amministrazione, che presentava peggioramento della posizione finanziaria netta complessiva di 11,5 milioni nel 2018. Tale peggioramento appare essere prevalentemente l'effetto negativo dell'esercizio e degli investimenti. Nel consiglio di amministrazione era stato annunziato un piano pluriennale al fine di recuperare l'equilibrio finanziario «tramite azioni di riduzione della base costi fissa» –:

   se non ritenga opportuno convocare un tavolo di confronto con la proprietà, la rappresentanza dei lavoratori e le istituzioni locali, per individuare ogni strumento utile che possa coniugare il rilancio dell'impresa con la gestione non traumatica delle ricadute sull'occupazione.
(3-01098)