• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/03081 (5-03081)



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03081presentato daGEMMATO Marcellotesto diMercoledì 6 novembre 2019, seduta n. 253

   GEMMATO e CAIATA. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:

   la concessione di coltivazione idrocarburi liquidi e gassosi denominata «Val d'Agri», intestata alle società Eni s.p.a. e Società Shell Italia E&P s.p.a., è scaduta in data 26 ottobre 2019;

   in data 27 ottobre 2017, la società Eni s.p.a. ha chiesto il rinnovo della concessione al Ministero dello sviluppo economico, ma la relativa autorizzazione non è ancora stata rilasciata;

   attualmente le operazioni di estrazione di idrocarburi ad opera degli impianti di Eni s.p.a. sono ancora in corso. Peraltro, le previsioni del comma 19 dell'articolo 34 del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, consentono queste operazioni fino al completamento delle procedure autorizzative ed, in particolar modo, la norma prevede che «...gli impianti attualmente in funzione di cui all'articolo 46 del decreto-legge 1° ottobre 2007, n. 159, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 novembre 2007, n. 222, e di cui agli articoli 6 e 9 della legge 9 gennaio 1991, n. 9, continuano ad essere eserciti fino al completamento delle procedure autorizzative in corso previste sulla base dell'originario titolo abilitativo, la cui scadenza deve intendersi a tal fine automaticamente prorogata fino all'anzidetto completamento...»;

   il 18 novembre 1998 è stato sottoscritto un protocollo di intenti in cui vengono definiti gli impegni di Eni s.p.a. per l'attuazione di misure multisettoriali mirate alla compensazione ambientale e allo sviluppo sostenibile. Anche tali accordi, secondo quanto si evince dagli organi di stampa, pare siano scaduti;

   secondo quanto si evince dagli organi di stampa sembrerebbe che nel mese di ottobre 2019, la società Eni s.p.a., tramite i suoi rappresentanti legali, abbia comunicato alla regione Basilicata di non potere iniziare le trattative per rinnovare gli accordi e concordare le compensazioni ambientali dovute alla regione fino alla confusione dell’iter autorizzativo della proroga suddetta a causa delle previsioni del comma 5 dell'articolo 1 della legge 23 agosto 2004, n. 239;

   7 postazioni di produzione (pozzi) della concessione «Val d'Agri» si trovano all'interno del parco nazionale Appennino Lucano Val d'Agri Lagonegrese (Zps), in cui insistono anche aree Zsc nonché Sic inserite nella rete dei siti di interesse comunitario appartenenti alla rete Natura 2000 ed in particolare identificati dai codici IT9210005, IT9210110, IT9210143, IT9210170, IT9210180, IT9210205, IT9210240 –:

   se i fatti esposti in premessa corrispondano al vero e, in caso affermativo, se il Governo intenda adottare iniziative per chiarire l'interpretazione del comma 5 dell'articolo 1 della legge 23 agosto 2004, n. 239, con particolare riferimento alla possibilità della società Eni s.p.a. di addivenire a nuovi accordi sulle compensazioni ambientali, posto che continua ad estrarre in regime di prorogatio;

   quali iniziative di competenza intenda adottare al fine di tutelare le aree protette indicate in premessa ed appartenenti alla rete Natura 2000, sulle quali insistono alcuni impianti di estrazione, e al fine di garantire adeguati e opportuni interventi di compensazione ambientale volti alla rigenerazione dei valori ambientali persi o degradati a seguito delle citate operazioni di estrazione.
(5-03081)