• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/04031 (4-04031)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04031presentato daPALMISANO Valentinatesto diMercoledì 6 novembre 2019, seduta n. 253

   PALMISANO. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:

   l'epidemia causata dal patogeno da quarantena Xylella fastidiosa rappresenta la più grave emergenza fitosanitaria del continente;

   una recente indagine curata dal Centro comune di ricerca (Ccr) della Commissione europea e dall'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha evidenziato che la propagazione della Xylella fastidiosa in Europa potrebbe comportare danni alle produzioni agricole per oltre 5 miliardi di euro, mettendo a rischio quasi 300 mila posti di lavoro;

   in una nota diramata di recente da Coldiretti è emerso che «...nella sola provincia di Lecce la produzione di olio di oliva ha subito un trend negativo irreversibile, toccando il minimo storico di 5.295 tonnellate prodotte nell'ultima campagna 2018/2019 e un crollo del 90 per cento, mentre in provincia di Brindisi la produzione di olio è diminuita del 38 per cento, seguita dal calo della produzione in provincia di Taranto, dove c'è stata la virata della malattia», come denunciato da Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia;

   il contagio avanza inarrestabile verso nord a una velocità di più 2 chilometri al mese e, dopo aver devastato la Puglia, rischia di infettare nel giro dei prossimi cinque anni l'intero Mezzogiorno d'Italia; l'avanzata della batteriosi nella Piana degli ulivi monumentali tra Ostuni e Fasano rischia di deteriorare un paesaggio rurale unico al mondo, compromettendo per sempre la vocazione agricola e turistica del territorio, con ricadute drammatiche sull'economia e sull'occupazione, laddove gli ulivi secolari costituiscono un tratto identitario ineliminabile della cultura, della tipicità e della tradizione del territorio, che è dovere delle istituzioni preservare;

   nel documento conclusivo approvato il 21 febbraio 2019 dalla Commissione agricoltura della Camera dei deputati nell'ambito dell'indagine conoscitiva sull'emergenza legata alla diffusione della Xylella fastidiosa nella regione Puglia è stato evidenziato che la presenza di tale fitopatogeno, il cui primo ritrovamento risale al maggio 2013, ha colpito milioni di ulivi presenti sul territorio, provocandone il disseccamento rapido e causando ingenti perdite sul comparto agricoltura, uno dei principali dell'economia pugliese;

   nel 2015 la Commissione europea ha imposto misure di eradicazione del batterio, che prevedevano la rimozione delle piante infette e degli alberi situati nel raggio di 100 metri di distanza da quelli infetti. Nel 2016 la stessa Commissione ha chiesto misure di contenimento del batterio per impedirne la diffusione, il monitoraggio del territorio interessato e l'abbattimento delle sole piante infette in una fascia limitrofa alla zona cuscinetto, di 20 chilometri di larghezza, che attraversa le province di Taranto e Brindisi;

   la Corte di giustizia dell'Unione europea, con sentenza del 5 settembre 2019, nella causa tra l'Italia e la Commissione europea, ha stabilito che l'Italia avrebbe omesso di procedere immediatamente alla rimozione di tutte le piante infette, venendo meno all'obbligo di garantire, nella cosiddetta zona di contenimento, il monitoraggio della presenza della Xylella attraverso controlli annuali. Ciò evidenzia la superficialità con cui, per molti anni, è stato sottovalutato il grave danno socio-economico legato alla diffusione della Xylella fastidiosa, non soltanto verso l'ambiente e il comparto agricolo pugliese ma anche verso altre coltivazioni, a livello nazionale ed europeo –:

   quali iniziative concrete urgenti, alla luce di quanto esposto in premessa, il Ministro interrogato intenda porre in essere per garantire una soluzione reale al problema legato alla diffusione del batterio della Xylella fastidiosa in Puglia, al fine di contrastare un fenomeno che sta mettendo in ginocchio la regione più olivicola d'Europa, per impedire il rischio di paralizzare ogni esportazione di prodotti agricoli dai territori colpiti, per tutelare gli agricoltori gravemente danneggiati dal drammatico fenomeno e per proteggere un patrimonio ambientale, paesaggistico e culturale che rappresenta una preziosa e importante risorsa per il nostro Paese.
(4-04031)