• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/03065 (5-03065)



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-03065presentato daZANGRILLO Paolotesto diMartedì 5 novembre 2019, seduta n. 252

   ZANGRILLO e CANNATELLI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   il decreto-legge n. 4 del 2019 ha istituito il reddito di cittadinanza (Rdc), un istituto che sulla base della normativa approvata avrebbe dovuto offrire a persone e nuclei familiari rientranti in determinati parametri un sussidio in denaro per il tempo necessario a trovare una nuova occupazione a seguito della stipula del così detto patto per il lavoro;

   lo stanziamento di risorse per il reddito di cittadinanza per l'anno 2020 previsto dalla legge di bilancio per il 2019 (legge n. 145 del 2018), e al momento, confermato dal disegno di legge di bilancio da poco depositato in Senato, è pari a circa 8 miliardi di euro;

   nei primi sette mesi di applicazione del Rdc l'istituto si è rivelato un fallimento sia per quanto riguarda le previsioni effettuate della platea di soggetti potenzialmente beneficiari, sia per quanto riguarda la sua attuazione pratica. Fallimento che emerge anche da quanto riportato dal Governo nella Nadef 2019 dove si afferma «dai dati dell'indagine sulle forze di lavoro non emerge pienamente l'incremento del tasso di partecipazione che sarebbe dovuto scaturire dall'adesione al reddito di cittadinanza e dal conseguente patto per il lavoro»;

   da aprile 2019 hanno avuto accesso al Rdc circa 843 mila nuclei familiari, con circa 2,2 milioni di persone coinvolte e con un importo medio mensile erogato di circa 522 euro;

   se la parte assistenziale dell'istituto è partita immediatamente è ancora assente la parte relativa alla ricollocazione nel modo del lavoro. Solo dall'inizio di settembre 2019 sono iniziate le chiamate dei beneficiari del Rdc da parte dei centri per l'impiego, chiamate che avrebbero riscontrato un tasso di non risposta molto elevato tra il 30 per cento e il 40 per cento a seconda delle città;

   come riportano notizie di stampa, i navigator si limiterebbero ad intervistare i beneficiari del Rdc, senza contattare i possibili datori di lavoro, perché questo personale, appositamente assunto, non sarebbe stato ancora formato per la ricerca effettiva di posti di lavoro in cui ricollocare i firmatari dei patti per il lavoro e perché non è ancora stata istituita la piattaforma informatica che doveva incrociare domanda e offerta –:

   su una platea di circa 843 mila nuclei familiari che hanno avuto accesso al reddito di cittadinanza, con circa 2,2 milioni di persone coinvolte, quanti siano stati i patti per il lavoro sottoscritti e quanti siano stati i posti di lavoro effettivamente trovati per i percettori del reddito di cittadinanza.
(5-03065)