• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/04027 (4-04027)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04027presentato daFORNARO Federicotesto diMartedì 5 novembre 2019, seduta n. 252

   FORNARO. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   in data 3 settembre 2019 il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze, ha emanato il decreto interministeriale che istituisce il programma di interventi infrastrutturali per i piccoli comuni, per la manutenzione straordinaria di strade, illuminazione pubblica, strutture pubbliche comunali e per l'abbattimento delle barriere architettoniche;

   nell'articolo 3 del decreto sono elencati i criteri per comporre l'elenco degli enti ammessi: comuni con popolazione fino a 3500 abitanti (dati Istat 2018); comuni con indice di vulnerabilità sociale e materiale (IVSM), superiore alla media nazionale (IVSM > 100), ordinati secondo l'indice decrescente; comuni con maggiore grado di urbanizzazione, nel limite massimo di due comuni per provincia o città metropolitana. In questo modo rimangono fuori i piccoli comuni a bassa densità di popolazione, con estensioni territoriali notevoli, con gradi di fragilità marcata, che avrebbero veramente necessità di beneficiare di contributi per la manutenzione del territorio, mentre tra quelli che possono fare domanda rientrano comuni turistici che riescono più facilmente ad avere entrate, ad esempio attraverso l'Imu sulle seconde case;

   la legge n. 158 del 2017 «Misure per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni, nonché disposizioni per la riqualificazione e il recupero dei centri storici dei medesimi comuni» stabilisce che per piccoli comuni si intendano quelli sotto i 5000 abitanti e prevede le caratteristiche che questi comuni devono avere per beneficiare dei finanziamenti previsti dalla legge stessa. Sarebbe stato coerente rivolgere il programma ai comuni sotto i 5000 abitanti, così come previsto dalla legge sopracitata e così come sono sempre stati intesi i piccoli comuni –:

   se il Governo non ritenga utile revocare il decreto sopra richiamato e rivedere i criteri di classificazione degli enti in coerenza con la legge n. 158 del 2017.
(4-04027)