• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
C.3/01091 (3-01091)



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01091presentato daGELMINI Mariastellatesto diMartedì 5 novembre 2019, seduta n. 252

   GELMINI, FIORINI e PORCHIETTO. – Al Ministro dello sviluppo economico . – Per sapere – premesso che:

   il disegno di legge di bilancio 2020 prevede, dal 1 aprile 2020, un'imposta pari a 1 euro/KG sul consumo di manufatti di plastica monouso. Il gettito previsto è pari a 1.079 milioni di euro il primo anno e circa 1.700 a regime. La norma prevede anche un credito d'imposta fino a 20.000 euro per impresa, finalizzato alla riconversione delle imprese verso la produzione di plastiche sostenibili;

   l'Italia è il secondo Paese dell'Unione europea nella produzione delle plastiche trasformate (14 per cento) e lavora poco meno di 7 milioni di tonnellate di plastica l'anno. Le imprese di settore sono oltre 2.000 e impiegano 50.000 lavoratori;

   in particolare, in Emilia Romagna, più di 230 imprese, con 17.000 dipendenti e un giro di affari che supera i 4 miliardi di euro, realizzano il 40 per cento della produzione europea degli imballaggi e la produzione di plastica biomedicale costituisce una eccellenza esportata in tutto il Mondo;

   con riferimento a tale settore, la norma prevede l'esclusione dalla tassa delle sole siringhe, ma giova osservare che innumerevoli dispositivi medici devono essere prodotti, per evidenti motivi di igiene, in plastica monouso. In tale settore la plastica compostabile non è utilizzabile, perché sarebbe tossica per i pazienti;

   la regione Emilia si sta muovendo in direzione del «plastic free» con uno specifico Piano nel quale si parte dall'assunto che per ridurre l'uso di plastica bisogna incentivare tecnologie e consumi ecosostenibili e non penalizzare la competitività delle imprese e le «tasche» dei cittadini;

   la misura del disegno di legge di bilancio non ha finalità ambientali in quanto penalizza i prodotti e non i comportamenti e rappresenta unicamente un'imposizione diretta a recuperare risorse a carico di imprese, lavoratori e consumatori. Si calcola che la maggiore imposta graverà sui consumi delle famiglie per circa 110 euro l'anno;

   per lo sviluppo sostenibile occorre il completamento della transizione verso il modello economico circolare e non la tassazione dei materiali, occorre favorire il percorso già intrapreso dall'industria italiana, attraverso un minore utilizzo delle materie prime, una maggiore efficienza nei processi produttivi, meno rifiuti e una positiva percezione da parte del mercato e dei consumatori:

   quali iniziative si intendano adottare al fine di salvaguardare un comparto di eccellenza, accompagnando il sistema industriale verso una trasformazione sostenibile delle produzioni e dei consumi, che tenga conto degli effetti che si producono nell'economia reale.
(3-01091)