• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.4/03996 (4-03996)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03996presentato daCENTEMERO Giuliotesto diGiovedì 31 ottobre 2019, seduta n. 250

   CENTEMERO, BITONCI, CAVANDOLI, COVOLO, GERARDI, GUSMEROLI, ALESSANDRO PAGANO, PATERNOSTER e TARANTINO. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   secondo le ultime notizie di stampa Leonardo Del Vecchio, imprenditore italiano, fondatore e presidente di Luxottica e presidente esecutivo di EssilorLuxottica, ha messo a punto la sua squadra di advisor dando mandato a Jp Morgan – colosso americano dell’investment banking – di studiare possibili soluzioni per valorizzare Piazzetta Cuccia;

   in attesa del piano industriale di Alberto Nagel – amministratore delegato di Piazzetta Cuccia – il titolo di Mediobanca è salito ancora dell'1 per cento da 10,43 euro, tornando sopra i prezzi di carico sia di Unicredit (10,2 euro), sia di Vincent Bolloré (9,3 euro);

   i numeri sono già eloquenti, perché secondo l'analisi di Delfin – nonché la holding della famiglia Del Vecchio – il 41 per cento degli utili di Mediobanca derivano dall'attività del credito al consumo di Compass (336,4 milioni), il 38,3 per cento dalle controllate e quindi principalmente da Generali (314 milioni) e l'8,7 per cento dalle gestioni da patrimoni (71,2 milioni);

   secondo Del Vecchio, l'attività di banca d'affari produce utili non sufficienti per giustificare i costi di struttura di un gruppo diversificato e complesso il cui valore netto, per metà, origina dal fatto di essere il primo azionista, con il 13 per cento delle Generali;

   secondo quanto riporta l'articolo del 17 ottobre 2019 di «La Repubblica», Del Vecchio – al fine di incrementare la domanda di azioni in borsa – si sarebbe rivolto alla banca francese Natixis;

   si tratterebbe di un'operazione come quella che Del Vecchio ha portato a termine in Francia con il gruppo Essilor: una fusione che dà vita ad un gigante del settore;

   fonti finanziare riferiscono che Del Vecchio avrebbe già avuto un incontro positivo in Bankitalia, pur non avendo ancora inviato alla Bce la richiesta per salire sopra il 10 per cento di Mediobanca;

   esistono fatti e indizi che, secondo le notizie di stampa, conducono ad un piano di Delfin su Generali i cui contorni, finanziari e personali, dipenderanno da molti elementi. In questa chiave è centrale il ruolo di Unicredit, la banca guidata dal francese Jean-Pierre Mustier, che di Mediobanca è primo socio, con l'8,8 per cento e che con Del Vecchio è in ottimi rapporti –:

   se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e di quali ulteriori elementi disponga, anche ai sensi del dodicesimo comma dell'articolo 1 del decreto-legge n. 95 del 1974, con specifico riguardo all'acquisizione da parte di Del Vecchio e UniCredit del controllo diretto di Mediobanca e indiretto di Generali in caso di azioni di concerto, anche alla luce delle conseguenze derivanti dai progetti dei soggetti che hanno acquistato il controllo e/o un'influenza dominante di una parte rilevante della finanza italiana.
(4-03996)