• Testo RISOLUZIONE IN ASSEMBLEA

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Atto a cui si riferisce:
S.6/00081 premesso che: il 9 ottobre 2019 la Turchia ha dato il via all'operazione militare "Primavera di pace", mirata ufficialmente a creare, nel Nord-Est della Siria, una zona cuscinetto di 30...



Atto Senato

Risoluzione in Assemblea 6-00081 presentata da MATTEO SALVINI
mercoledì 30 ottobre 2019, seduta n.160

Il Senato,
premesso che:
il 9 ottobre 2019 la Turchia ha dato il via all'operazione militare "Primavera di pace", mirata ufficialmente a creare, nel Nord-Est della Siria, una zona cuscinetto di 30 chilometri che sia posta sotto il controllo dell'esercito turco e delle forze arabo-siriane vicine ad Ankara;
l'obiettivo dell'offensiva turca nel territorio conosciuto come Kurdistan siriano prelude da una parte a un tentativo di sostituzione etnica ai danni dei curdi locali e a vantaggio dei profughi arabo-siriani riparati nella Repubblica di Turchia a partire dal 2011, dall'altra a neutralizzare le forze curde presenti nella regione;
l'operazione militare è stata preceduta da bombardamenti e colpi di mortaio contro obiettivi curdi, per poi proseguire via terra con l'azione di circa 5.000 soldati dell'esercito turco e decine di milizie arabe vicine alla Turchia;
nel territorio del Kurdistan siriano sono tenuti prigionieri circa 12000 miliziani dell'ISIS, e circa 80.000 familiari dei combattenti dell'ISIS;
la Turchia ha accettato il 17 ottobre un accordo, previa mediazione effettuata dal segretario di Stato USA Mike Pompeo, per un cessate il fuoco temporaneo nel Nord della Siria, richiedendo però come condizione la creazione di una zona di 32 chilometri libera dalla presenza di miliziani curdi ai propri confini;
il 22 ottobre un nuovo accordo, raggiunto a Sochi tra Erdogan e il presidente russo Putin, ha esteso la tregua militare e confermato la linea della Turchia sulla stabilizzazione di una "safe zone" lungo la frontiera turco-siriana, libera dalla presenza di milizie curde;
considerato altresì che:
dal 2000 ad oggi la Turchia ha ricevuto quasi 30 miliardi di euro di finanziamenti attraverso la Banca europea per gli investimenti (BEI) e dal 2002 oltre 10 miliardi di euro di fondi pre-adesione;
dal 2016 ad oggi sono stati messi a disposizione 6 miliardi di euro da parte di Unione e Stati membri per la gestione dello strumento per la Turchia a favore dei rifugiati;
il Governo turco ancora non riconosce la sovranità della Repubblica di Cipro, la cui parte settentrionale è sotto occupazione turca dal 1974 e non è riconosciuta dalla comunità internazionale;
nel giugno 2018 il Consiglio ha riconosciuto all'unanimità che i negoziati di adesione con la Turchia sono giunti di fatto a un punto morto e che non si può prendere in considerazione l'apertura o la chiusura di nuovi capitoli;
dopo la revoca dello stato di emergenza nel luglio 2018, la Turchia ha introdotto molti dei suoi elementi più repressivi nella legislazione vigente. Il nuovo sistema presidenziale ha abolito in gran parte il sistema preesistente di bilanciamento dei poteri, determinando un'ulteriore politicizzazione della pubblica amministrazione e del sistema giudiziario; si è verificato, inoltre, un notevole arretramento per quanto riguarda la libertà di espressione, di riunione e di associazione;
vi sono state violazioni ripetute, e sempre più frequenti, delle acque territoriali e dello spazio aereo di Stati membri quali Grecia e di Cipro da parte della Turchia;
nel febbraio 2018 la Marina militare turca aveva bloccato la nave Saipem 1200 di ENI in una zona a largo della costa sudorientale di Cipro, concessa in licenza alla compagnia italiana, che è stata costretta a rinunciare alle trivellazioni; a partire dal maggio 2019 la Turchia ha avviato una serie di trivellazioni in cerca di idrocarburi nel Mediterraneo orientale, a largo della Zona economica esclusiva (Zee) di Cipro, con le navi da perforazione Fatih e Yavuz;
il ripetuto impegno del Governo turco nei confronti dell'obiettivo di adesione all'UE non è stato accompagnato da misure ed azioni corrispondenti;
la Turchia continua a negare il riconoscimento del genocidio armeno perpetrato nell'impero ottomano, che ha causato oltre un milione e mezzo di vittime innocenti;
le continue minacce del presidente turco Erdogan di ricattare l'Unione attraverso l'invio di milioni di rifugiati in Europa;
il ministro degli esteri turco Cavasoglu, in una recente intervista ad uno dei principali quotidiani italiani, ha dichiarato di considerare "l'ingresso nell'Unione europea una priorità strategica della Turchia e un'aspirazione largamente condivisa dal popolo turco. È cruciale che rimanga questa prospettiva e non vi siano discriminazioni nel negoziato verso la Turchia",
impegna il Governo:
a richiedere l'interruzione definitiva del processo di adesione della Turchia all'Unione europea, alla luce degli ultimi eventi nel Nord-Est della Siria, oltre che delle ripetute azioni illegali nel Mediterraneo orientale e nel mar Egeo, lesive oltretutto degli interessi energetici italiani, e della grave situazione dello stato di diritto interno al Paese, in netto e progressivo peggioramento a seguito del tentativo di colpo di stato del luglio del 2016, ribadendo che la Turchia non rispetta in alcun modo i criteri sanciti dall'articolo 2 e dall'articolo 49 del TUE per far parte dell'Unione;
a richiedere, inoltre, la sospensione definitiva dell'erogazione dei fondi di preadesione e di altri contributi finanziari europei alla Turchia;
a rafforzare, alla luce degli ultimi eventi nel Nord-Est siriano, che comportano il rischio di fuga dei miliziani dell'ISIS prigionieri nella regione e il potenziale ritorno dei foreign fighters con cittadinanza di uno degli Stati membri dell'UE, il controllo dei flussi migratori e la vigilanza antiterroristica, promuovendo una rigorosa politica di contrasto all'immigrazione.
(6-00081)
Salvini, Romeo, Candiani, Vescovi, Arrigoni, Augussori, Bagnai, Barbaro, Bergesio, Borghesi, Borgonzoni, Simone Bossi, Briziarelli, Calderoli, Campari, Cantù, Casolati, Centinaio, Corti, De Vecchis, Faggi, Ferrero, Fregolent, Iwobi, Lunesu, Marin, Marti, Montani, Nisini, Ostellari, Pazzaglini, Emanuele Pellegrini, Pepe, Pergreffi, Pillon, Pirovano, Pietro Pisani, Pittoni, Pucciarelli, Rivolta, Rufa, Saponara, Saviane, Siri, Stefani, Tosato, Vallardi, Zuliani.