• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/03021 (5-03021)



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-03021presentato daGAGLIARDI Manuelatesto diMercoledì 30 ottobre 2019, seduta n. 249

   GAGLIARDI, BENIGNI, PEDRAZZINI, SILLI e SORTE. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   negli ultimi tre anni sono stati 690 gli incendi sviluppatosi nei depositi di rifiuti, moltissimi di natura dolosa, alcuni per autocombustione, l'ultimo quello di Codogno in provincia di Lodi;

   quasi tutti questi impianti contenevano scarto non riciclabile del trattamento dei rifiuti, definito in gergo «sovvallo»; nel 2017 ne sono state prodotte 37,6 milioni di tonnellate;

   l'emergenza è nazionale, colpisce l'Italia, con discariche e depositi ricolmi di scorie e rifiuti; di fatto tutto il Paese è diventato «terra dei fuochi»;

   la legge prevede che, a far fronte alle spese di bonifica, sia il proprietario dell'immobile; se non lo fa, interviene la pubblica amministrazione, a volte utilizzando i fondi della fideiussione;

   la bonifica dei roghi e rifiuti abbandonati sta diventando un corposo capitolo di spesa: solo la regione Lombardia negli ultimi anni ha dovuto sborsare 12,4 milioni di euro per quattro siti dei quali non è stato possibile risalire al responsabile della contaminazione, altri 13,5 milioni di euro sono andati a coprire le spese di bonifica di 13 depositi pericolosi per la comunità;

   secondo l'Ispra, ogni tonnellata di rifiuti data alle fiamme produce 1,8 tonnellate di anidride carbonica: solo il rogo di Chiasserini, periferia di Milano, ne ha bruciato oltre 5.000 tonnellate;

   la filiera illegale nata nelle pieghe di quest'emergenza è ampiamente descritta negli atti di inchiesta dalla pm Donata Costa sul rogo di Chiasserini dell'ottobre del 2018: «I produttori di rifiuti li conferiscono ad aziende formalmente munite di autorizzazioni ma in realtà operanti in regime di illegalità». Poi entrano in gioco i broker specializzati che stoccano il «sovvallo» in capannoni industriali dismessi in attesa di eventi di autocombustione più o meno dolosa. I capannoni industriali dismessi sono diventati le praterie, dove scorrazzano i trafficanti. In Veneto sono quasi 11 mila quelli a disposizione; il Noe dei carabinieri, nel solo Nord, ne ha scoperti recentemente 34 in sei mesi già tutti stipati con «sovvallo»;

   il solo gestore della discarica non autorizzata di Chiasserini in soli sei mesi ha fatturato 1,4 milioni di euro;

   la destinazione finale per questa tipologia di scorie dovrebbe essere l'inceneritore, o il termovalorizzatore, che bruciando rifiuti produce anche energia: Brescia alimenta così l'80 per cento del riscaldamento di tutta la città. In Italia quelli attivi sono complessivamente 40, contro i 96 della Germania e i 126 della Francia;

   i traguardi della nuova tecnologia permettono di sciare sul tetto del tanto celebrato nuovissimo inceneritore di Copenaghen, le cui emissioni sono molto al di sotto dei limiti di legge;

   nell'impianto di Bolzano, controllato al 100 per cento da una società pubblica, le emissioni sono quasi zero. Produce energia elettrica e termica che viene immessa nella rete di teleriscaldamento in grado di riscaldare 10.000 alloggi e illuminarne 20.000;

   nei giorni successivi al rogo di Chiasserini nell'aria si è registrata una quantità di diossina fino a 100 volte il limite europeo, con un picco 22 volte superiore al valore guida fissato dall'Organizzazione nazionale della sanità. Esperti concordano e denunciano, come per la «terra dei fuochi», picchi di malformazioni congenite per i nascituri –:

   in attesa che la cosiddetta economia circolare possa iniziare a dare i suoi frutti, quali iniziative urgenti i Ministri interrogati intendano adottare, per quanto di competenza, anche prendendo a modello l'impianto di Bolzano, al fine di evitare sull'intero territorio nazionale i fenomeni di crisi sanitaria e ambientale che da tempo già si manifestano nella «terra dei fuochi».
(5-03021)