• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/02986 (5-02986)



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-02986presentato daBORDO Micheletesto diVenerdì 25 ottobre 2019, seduta n. 246

   BORDO, FIANO e QUARTAPELLE PROCOPIO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere – premesso che:

   in un'inchiesta televisiva della trasmissione Report del 21 ottobre 2019, denominata «La fabbrica della paura», è emerso, in modo inquietante, come la nota vicenda dei presunti finanziamenti russi al partito Lega per Salvini Premier, oggetto di indagini da parte da parte della procura di Milano per corruzione internazionale, e di una informativa del Presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, svoltasi in Senato il 24 luglio 2019, sia parte di un disegno molto più complesso e pericoloso, fondato su stretti legami tra le forze estremiste di destra, sia in Russia che negli Stati Uniti, con il chiaro obiettivo di destabilizzare l'Europa;

   secondo quanto riportato il 10 luglio 2019 dal quotidiano on line Buzzfeed e già precedentemente dal settimanale «L'Espresso», l'incontro, avvenuto il 18 ottobre 2018 al Metropol hotel di Mosca che avrebbe coinvolto, tra gli altri, persone appartenenti al partito della Lega, tra cui Gianluca Savoini, e alcune persone di nazionalità russa, avrebbe avuto lo scopo esplicito di finanziare in modo illecito il partito della Lega per Salvini Premier e la sua campagna elettorale per le elezioni europee, tramite una transazione su una partita di petrolio da cui sarebbero stati trattenuti 65 milioni di dollari da destinare alla Lega;

   poiché l'allora Ministro dell'interno, Salvini, si è sempre rifiutato di rispondere di questi fatti in Parlamento e ha sempre negato di aver mai invitato Savoini in Russia e di aver avuto contatti con lui in quell'occasione, il 24 luglio 2019, il Presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, ha smentito platealmente le dichiarazioni del Ministro in merito al fatto di non sapere della presenza di Savoini a Mosca nell'ottobre 2018;

   il rapporto tra Salvini e Savoini risalirebbe ai tempi in cui entrambi lavoravano per il giornale «La Padania», quando Savoini, poi coinvolto nel 2002 in uno scandalo per la presenza di foto e simboli fascisti e nazisti nella redazione del giornale, veniva rappresentato come colui che avrebbe addirittura «formato» Salvini;

   secondo quanto riportato nella trasmissione Report, Savoini ha tessuto negli anni rapporti intensissimi con: Murelli, una delle figure più importanti del neofascismo milanese, condannato a 11 anni di carcere per concorso in omicidio dell'agente di polizia Antonio Marino; Aleksandr Dugin, fondatore del partito nazional bolscevico russo e sostenitore della fine della democrazia liberale, nonché di un'idea di sovranismo che fonde religione cristiana, lotta ai diritti degli omosessuali e difesa dei confini; Konstantin Malofeev, finanziatore di partiti di estrema destra in Europa, fondatore di una «Santa Alleanza» tra le associazioni ultratradizionaliste russe e le più potenti fondazioni della destra religiosa americana, nonché persona cui è stato vietato l'ingresso nell'area Schengen e al quale sono stati congelati tutti i conti presso le banche europee;

   dal 2013 a oggi Savoini e Salvini avrebbero perseguito un disegno finalizzato alla nascita di un asse internazionale tra forze estremiste di destra, in cui Salvini e la Lega appaiono spesso come pedine, e sarebbero andati spesso a Mosca a incontrare Malofeev, il quale avrebbe continuato a finanziare un piano ultraconservatore attraverso una rete di fondazioni che parte dalla Russia, con la fondazione S. Basilio il Grande, e che passa da fondazioni americane, come la National Christian Foundation, fino ad arrivare al World Congress of Families, un'organizzazione internazionale antiabortista e contraria alle unioni omosessuali –:

   quali iniziative urgenti di competenza il Governo intenda adottare, considerati anche i possibili rilevanti profili attinenti alla sicurezza nazionale, affinché sia fatta al più presto chiarezza in ordine ai fatti allarmanti sopra riportati, che, al di là delle loro eventuali implicazioni penali, appaiono gravemente lesivi della sovranità del nostro Paese e tali da destabilizzare le radici e i valori fondanti della nostra democrazia.
(5-02986)