• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/03891 (4-03891)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03891presentato daINVERNIZZI Cristiantesto diMercoledì 23 ottobre 2019, seduta n. 244

   INVERNIZZI, PANIZZUT, BOLDI, DE MARTINI, FOSCOLO, LAZZARINI, LOCATELLI, SUTTO, TIRAMANI, ZIELLO e ALESSANDRO PAGANO. — Al Ministro della salute, al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:

   sono migliaia i medici laureati che, ogni anno, rimangono esclusi dal sistema della formazione specialistica post lauream;

   la costante sproporzione tra il numero di aspiranti specializzandi e il numero, sottostimato e insufficiente, di contratti di formazione specialistica ha creato un «imbuto formativo» di enormi dimensioni che coinvolge circa diecimila giovani medici. Molti di questi, 1.500 ogni anno, emigrano e si specializzano all'estero, dove ottengono retribuzioni più elevate e non fanno più ritorno nel nostro Paese;

   a immutata programmazione, la forbice è destinata ad allargarsi nei prossimi anni. Nel 2020 e 2021, infatti, arriveranno alla laurea gli studenti ammessi in sovrannumero in esecuzione di provvedimenti giurisdizionali (in totale 10.800 studenti in aggiunta agli ordinari stabiliti per gli anni accademici 2013/2014 e 2014/2015) e l'imbuto formativo passerà conseguentemente a 18.900 medici nel 2020 e a 19.500 nel 2021 (studio Anaao, 2018);

   bloccare i medici laureati significa congelare centinaia di milioni di euro di fondi pubblici investiti negli anni della loro formazione universitaria;

   è paradossale che ciò accada nonostante la situazione di gravissima carenza di medici che sta attraversando il servizio sanitario nazionale (Ssn). Servono medici e incomprensibilmente se ne blocca la formazione nel momento decisivo e più delicato della loro carriera;

   i dati Eurostat fotografano alla perfezione l'emergenza: nel 2016, operavano circa 213 medici ogni 100 mila abitanti. In assenza di contromisure, con l'ondata di pensionamenti, nel 2025 l'Italia rischia di passare a 181 medici ogni 100 mila abitanti, una quota assolutamente insufficiente se si vogliono garantire prestazioni sanitarie in quantità e qualità accettabili;

   è, quindi, evidente la necessità di incrementare il numero dei contratti di formazione specialistica per tutelare la posizione dei giovani medici laureati, per evitare lo spreco delle risorse pubbliche investite negli anni della loro formazione universitaria e per sopperire altresì alla grave carenza di specialisti che si registra presso le strutture del Ssn, con gravi ripercussioni sulla funzionalità dei relativi reparti –:

   se e quali iniziative di competenza i Ministri interrogati intendano adottare al fine di sbloccare rapidamente l'imbuto formativo e garantire l'accesso alla formazione specialistica a tutti i giovani medici laureati.
(4-03891)