• Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
S.0/01476/014/ ... in sede d'esame del disegno di legge recante "Conversione in legge del decreto-legge 3 settembre 2019, n. 101, recante disposizioni urgenti per la tutela del lavoro e per la risoluzione di crisi...



Atto Senato

Ordine del Giorno 0/1476/14/1011 presentato da PIETRO LOREFICE
lunedì 21 ottobre 2019, seduta n. 007

Il Senato,
in sede d'esame del disegno di legge recante "Conversione in legge del decreto-legge 3 settembre 2019, n. 101, recante disposizioni urgenti per la tutela del lavoro e per la risoluzione di crisi aziendali",
premesso che:
il Capo II del provvedimento in esame reca disposizioni per far fronte a importanti crisi industriali in corso in vari territori del Paese, al fine di salvaguardare i livelli occupazionali e garantire sostegno al reddito dei lavoratori coinvolti;
l'articolo 29 del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 giugno 2019, n. 58 (cosiddetto decreto-legge ''Crescita''), dispone al comma 3 che al fine di garantire la piena accessibilità agli interventi per l'incentivazione delle attività imprenditoriali e il contenimento degli oneri amministrativi e finanziari a carico delle imprese beneficiarie, il Ministro dello sviluppo economico procede con propri decreti, entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto-legge e sulla base dei criteri di cui al successivo comma 4, alla revisione della disciplina attuativa degli strumenti di competenza, con particolare riferimento agli interventi per le aree di crisi industriale agevolati ai sensi della legge n. 181/1989;
il comma 4 prevede che la suddetta revisione è improntata alla semplificazione e accelerazione delle procedure di accesso, concessione e erogazione delle agevolazioni, anche attraverso l'aggiornamento delle modalità di valutazione delle iniziative e di rendicontazione delle spese sostenute dai beneficiari, nonché all'incremento dell'efficacia degli interventi, con l'individuazione di modalità di intervento più adeguate al contesto di riferimento e idonee a consentire l'ampia partecipazione dei soggetti interessati, anche mediante una revisione degli impegni finanziari richiesti ai proponenti, nonché, per gli interventi di riqualificazione delle aree di crisi industriale, atte a favorire la partecipazione anche finanziaria degli enti e soggetti del territorio;
considerato che:
il Ministero dello Sviluppo economico, in attuazione di quanto previsto nel decreto-legge Crescita, ha elaborato un intervento di riforma della legge per le aree di crisi industriale complessa, al fine di garantire una più elevata qualità degli interventi di rilancio previsti e favorire il reinserimento di lavoratori attualmente interessati da misure di sostegno al reddito. Il provvedimento, rendendo lo strumento delle agevolazioni previste per gli interventi di riconversione e riqualificazione più agevole e accessibile alle PMI e alle reti d'imprese, cerca di essere più funzionale a investimenti strategici ad alto contenuto tecnologico e con forte impatto occupazionale nei territori interessati;
al fine di favorire il riutilizzo di impianti produttivi e il rilancio di aree che versano in situazioni di crisi complessa, la promozione di progetti di ricerca, sviluppo e innovazione di rilevanza strategica per il rilancio della competitività del sistema produttivo, anche tramite il consolidamento dei centri e delle strutture di ricerca e sviluppo delle imprese, nonché il rafforzamento delle strutture produttive, occorrerebbe prevedere ulteriori agevolazioni finanziarie in favore di imprese che investono nelle aree di crisi industriale complessa, con particolare riferimento a quelle che operano in via prevalente nel settore agricolo e agroindustriale, manifatturiero e dell'innovazione ovvero in quello dei servizi diretti alle imprese, nonché in favore delle imprese che operano nelle aree della Rete "Natura 2000", istituita ai sensi della Direttiva 92/ 43/CEE, recepita dal decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357, con specifico riferimento ai Siti di Interesse Comunitario (SIC), alle Zone Speciali di Conservazione (ZSC), di cui all'articolo 4 del succitato decreto, ovvero nelle Zone di Protezione Speciale (ZPS), istituite ai sensi della legge 11 febbraio 1992, n. 157, che recepisce la Direttiva 2009/147/CE, nonché per le imprese operanti in aree caratterizzate da situazioni in atto o potenziali di dissesto idrogeologico, individuate ai sensi degli articoli 65 e 66 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152,
impegna il Governo:
a valutare l'opportunità, nell'ambito della riforma della legge per le aree di crisi industriale complessa, di adottare ogni più opportuna iniziativa finalizzata a prevedere lo stanziamento di ulteriori risorse da destinare al rilancio di aree che versano in situazioni di crisi complessa, anche tramite la definizione di agevolazioni finanziarie in favore di imprese che investono nelle predette aree, con particolare riferimento a quelle che operano in via prevalente nel settore agricolo e agroindustriale, manifatturiero e dell'innovazione ovvero in quello dei servizi diretti alle imprese, nonché in favore delle imprese che operano nelle aree della Rete "Natura 2000" e nelle aree caratterizzate da situazioni in atto o potenziali di dissesto idrogeologico, precisando, altresì, l'esclusione dalla possibilità di ricevere incentivi per le imprese operanti nei settori petrolchimico e petrolifero, siderurgico, carbonifero, delle fibre sintetiche, nonché quello della raccolta e del trattamento dei rifiuti, nonchè l'esclusione per gli impianti per il trattamento di rifiuti pericolosi e/o industriali, fatte salve quelle imprese che rispettino i principi dell'economia circolare.
(0/1476/14/1011)
Lorefice, Angrisani, Campagna, L'Abbate, Giannuzzi, Trentacoste, Floridia