• Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
S.0/01476/017/ ... In sede di esame dell'A.S. 1476, di conversione in legge del decreto-legge 3 settembre 2019, n. 101, recante disposizioni urgenti per la tutela del lavoro e per la risoluzione di crisi...



Atto Senato

Ordine del Giorno 0/1476/17/1011 presentato da ANDREA MARCUCCI
lunedì 21 ottobre 2019, seduta n. 007

Il Senato,
In sede di esame dell'A.S. 1476, di conversione in legge del decreto-legge 3 settembre 2019, n. 101, recante disposizioni urgenti per la tutela del lavoro e per la risoluzione di crisi azienda,
premesso che:
il settore siderurgico ha fortemente caratterizzato il tessuto produttivo dell'area di Taranto: l'impianto siderurgico ex Ilva, il più grande d'Europa, rientra fra i siti di interesse strategico per il nostro Paese;
la crisi del comparto siderurgico, con le connesse criticità ambientali, ha influito negativamente sulla sostenibilità di questo modello di sviluppo, ed è stata riconosciuta l'area di crisi industriale complessa per il territorio dei Comuni di Taranto, Statte, Montemesola, Massafra e Crispiano con il decreto-legge 7 agosto 2012, n. 129;
il medesimo decreto-legge ha inoltre affrontato la questione dell'emergenza ambientale dell'area dell'Ilva, dettando norme concernenti la realizzazione degli interventi di riqualificazione e ambientalizzazione dell'area di Taranto e nominando un Commissario straordinario, dopo che nel marzo 2012 il Ministero dell'ambiente aveva disposto l'adeguamento dell'AIA alle conclusioni delle migliori tecniche disponibili europee (BAT) relative al settore siderurgico; il riesame dell'AIA per mantenere in esercizio lo stabilimento era stato poi concluso nell'ottobre 2012;
gli interventi per l'area si sono succeduti numerosi nel tempo: ILVA è stata dichiarata stabilimento di interesse strategico nazionale e sono state dettate specifiche misure per garantire la continuità produttiva aziendale; nel 2013 è stato disciplinato, con specifico riguardo allo stabilimento ILVA, il commissariamento straordinario di stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale la cui attività produttiva comporti pericoli all'ambiente e alla salute, disciplinando in particolare la procedura per l'approvazione di un "Piano delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria"; il piano ambientale, adottato con il D.P.C.M. 14 marzo 2014, ha previsto le azioni e i tempi necessari per garantire il rispetto delle prescrizioni di legge e dell'AIA;
nel 2015, con il decreto-legge n. 1 del 2015, è stata estesa alle imprese dichiarate di interesse strategico nazionale, quali l'ILVA, la disciplina dell'amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi; sono stati così nominati i commissari straordinari della procedura di amministrazione straordinaria; ai commissari, e ai soggetti da questi funzionalmente delegati, è stata riconosciuta una sorta di immunità penale ed amministrativa per le condotte poste in essere in attuazione del c.d. piano ambientale;
sempre nel 2015, sono state dettate disposizioni finalizzate alla cessione a terzi dei complessi aziendali del Gruppo ILVA, e fissato al 30 giugno 2017 il termine ultimo per l'attuazione del "piano ambientale"; con il successivo decreto-legge n. 98 del 2016, per garantire la tutela ambientale nell'ambito del processo di cessione dei complessi aziendali del Gruppo ILVA, sono state introdotte disposizioni volte a porre in stretta correlazione la procedura di scelta del contraente con quella della realizzazione del "piano ambientale";
il medesimo decreto n. 98 del 2016 ha consentito la proroga di ulteriori 18 mesi del termine ultimo per l'attuazione del Piano ambientale, ed esteso all'affittuario o all'acquirente, nonché ai soggetti da questi delegati, l'esclusione dalla responsabilità penale o amministrativa a fronte di condotte poste in essere in attuazione del medesimo Piano, con il limite temporale delle condotte poste in essere fino al 30 giugno 2017 ovvero fino all'ulteriore termine di 18 mesi eventualmente concesso; la decorrenza dei 18 mesi è stata poi fissata, con il decreto-legge n. 244 del 2016, dalla data di entrata in vigore del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di approvazione delle modifiche del "piano ambientale";
a seguito del trasferimento, nel giugno 2017, dei complessi aziendali del gruppo ILVA in amministrazione straordinaria alla società AM lnvestCo ltaly s.r.l., cordata di ArcelorMittal e Marcegaglia, e alla presentazione da parte di questa della domanda di AIA è stato emanato il D.P.C.M. 29 settembre 2017 di approvazione delle modifiche al "piano ambientale" del 2014; con il decreto-legge n. 244 del 2016, il termine di 18 mesi per l'attuazione del Piano, in scadenza a marzo 2019, è stato prorogato al 23 agosto 2023, collegandolo alla data di scadenza dell'AIA;
dunque, pur a fronte di una proroga per l'attuazione del Piano ambientale fino al 2023, restava ferma l'esimente dalla responsabilità penale e amministrativa per i dirigenti di ILVA solo fino alla scadenza di 18 mesi dall'entrata in vigore del DPCM del 2017, ovvero al marzo 2019; interpellata in merito dal MiSE, l'Avvocatura dello Stato ha sostenuto che l'esimente avrebbe invece operato "per tutto l'arco temporale in cui l'aggiudicatario sarà chiamato ad attuare le prescrizioni ambientali impartite dall'amministrazione", risultando dunque coincidente con la data di scadenza dell'AIA in corso di validità, ovvero al 23 agosto 2023;
è intervenuto poi, a contrario, l'articolo 46 del decreto-legge n. 34 del 2019, che ha limitato dal punto di vista oggettivo l'esonero da responsabilità alle attività di esecuzione del cosiddetto piano ambientale, escludendo l'impunità per la violazione delle disposizioni a tutela della salute e della sicurezza sul lavoro, ed ha individuato nel 6 settembre 2019 il termine ultimo di applicazione dell'esonero da responsabilità,
considerato che:
il piano industriale di ArcelorMittal prevedeva investimenti per 2,4 miliardi di euro finalizzati al risanamento ambientale della fabbrica, alla copertura dei parchi minerari e all'adozione di nuove tecnologie per ammodernare gli impianti, nonché un rimborso per 1,8 miliardi di euro a favore dello Stato e dei creditori;
nel settembre 2018 era stato raggiunto e siglato al Ministero dello sviluppo economico l'accordo sull'Uva tra sindacati, commissari e la multinazionale ArcelorMittal, che prevedeva l'assunzione di 10.700 persone dell'ex Ilva (8.200 a Taranto) da parte di ArcelorMittal, mentre 2.586 esuberi erano rimasti in capo all'amministrazione straordinaria in cassa integrazione straordinaria a zero ore;
già nel giugno 2019, tuttavia, ArcelorMittal aveva comunicato la decisione di ricorrere alla cassa integrazione guadagni ordinaria per un numero di circa 1.400 dipendenti al giorno per 13 settimane a seguito della riduzione della produzione primaria nello stabilimento di Taranto;
alla prosecuzione dell'attività produttiva del polo siderurgico di Taranto, con 90 milioni di tonnellate di produzione annua, è legato il futuro industriale di una filiera strategica nonché il destino di 20.000 lavoratori; la chiusura dell'ex Ilva determinerebbe conseguenze estremamente gravi per l'intero Paese: costerebbe un punto di Pii, la perdita di 14.000 posti di lavoro diretti, più quelli dell'indotto, e la fine della produzione dell'acciaio a Taranto, con le ricadute economico-produttive che ciò avrebbe,
considerato altresì che:
in sede di esame del decreto-legge nella Commissioni riunite, è stata disposta la soppressione dell'articolo 14 del decreto, facendo venire meno l'intervento ivi previsto sulla norma del decreto-legge n. 1 del 2015 che esclude la responsabilità penale e amministrativa del Commissario straordinario, dell'affittuario o acquirente, e dei loro delegati, dell'ILVA di Taranto in relazione alle condotte poste in essere in attuazione del Piano ambientale; in particolare, è stata soppressa la novella che interviene sia in merito all'ambito oggettivo dell'esonero da responsabilità, con riguardo alle condotte scriminate, sia in merito all'ambito temporale dell'esimente da responsabilità penale e amministrativa che, per i soli acquirenti o affittuari (e per i soggetti da questi delegati), viene prorogata dal 6 settembre 2019 alla scadenza delle singole prescrizioni del Piano ambientale alle quali la condotta è riconducibile;
ciò si lega alla già avvenuta riduzione della produzione primaria nello stabilimento di Taranto e alla decisione di ArcelorMittal di ricorrere dal giugno 2019 alla cassa integrazione guadagni ordinaria per 1.400 dipendenti;
ulteriore motivo di preoccupazione tra i lavoratori e i sindacati è rappresentato dal recente cambio ai vertici del Gruppo franco-indiano,
impegna il Governo:
a garantire, in tempi rapidi e mediante ogni azione opportuna a tali fini, la permanenza dell'attività produttiva del complesso siderurgico dell'ex Ilva di Taranto, garantendo altresì, per questa via, la salvaguardia dei livelli occupazionali diretti e di quelli legati all'indotto, attraverso l'adozione, nel quadro generale anche comunitario di ristrutturazione dei processi industriali, di modalità produttive orientate ad una progressiva decarbonizzazione dell'impianto;
a porre in essere ogni iniziativa tesa a garantire, in tempi congruenti con quanto già previsto, la completa realizzazione del Piano di risanamento ambientale al fine di fornire piena tutela sanitaria ed ambientale ai lavoratori e alla popolazione dell'area interessata.
a favorire la completa realizzazione del progetto di riconversione e riqualificazione industriale dell'area di crisi industriale complessa dichiarata per i territori dei Comuni di Taranto, Statte, Montemesola, Massafra e Crispiano, destinando ulteriori risorse per il finanziamento degli interventi di sviluppo imprenditoriale ricadenti nei predetti Comuni;
ad accelerare le azioni e l'esecuzione delle misure all'esame del Tavolo Istituzionale Permanente per Taranto volte a garantire un futuro sostenibile per lo sviluppo industriale dell'area e per la popolazione ivi residente.
(0/1476/17/1011)
Marcucci, Faraone, Stefano, Ferrari, Collina, Nannicini, Laus, Steger, Parente, Cucca, Bonifazi