• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/02351 LEONE, LOMUTI, CAMPAGNA, NOCERINO, SANTANGELO, LOREFICE, AUDDINO, ABATE, TRENTACOSTE, MOLLAME, ANASTASI, LANNUTTI, ROMANO, MONTEVECCHI, ANGRISANI - Ai Ministri della giustizia e della...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-02351 presentata da CINZIA LEONE
martedì 22 ottobre 2019, seduta n.157

LEONE, LOMUTI, CAMPAGNA, NOCERINO, SANTANGELO, LOREFICE, AUDDINO, ABATE, TRENTACOSTE, MOLLAME, ANASTASI, LANNUTTI, ROMANO, MONTEVECCHI, ANGRISANI - Ai Ministri della giustizia e della salute. - Premesso che:

al 31 luglio 2019 i detenuti ristretti negli istituti penitenziari erano 60.254 per una capienza regolamentare di 50.480 e il personale di ogni livello così ridotto nel suo organico;

dal 15 al 18 agosto 2019 circa 300 persone, tra dirigenti e militanti del Partito Radicale insieme all'Osservatorio delle camere penali italiane, a diversi parlamentari, ai garanti delle persone private della libertà, hanno visitato 70 istituti penitenziari in 17 regioni;

considerato che secondo quanto risulta agli interroganti:

nel carcere di Trapani "Pietro Cerulli" il 16 agosto 2019 erano presenti 513 detenuti a cui vanno aggiunti 22 permissanti per un totale di 535 soggetti in carico e di questi 442 erano detenuti comuni in media sicurezza e 93 in regime di alta sicurezza e la capienza regolamentare del carcere è di 564 posti; 291 i detenuti che scontavano una condanna definitiva, mentre 244 erano in attesa di giudizio e precisamente 116 imputati in attesa del giudizio di primo grado, 102 appellanti e 26 ricorrenti in Cassazione. Non è assicurata la separazione degli imputati dai condannati;

nell'istituto vige il regime della custodia chiusa, vale a dire che i detenuti dispongono solo di 4 ore d'aria al giorno da trascorrere nel cortile-passeggio;

i detenuti non hanno la possibilità di frequentare corsi di formazione professionale e coloro che lavorano sono 70 (meno del 15 per cento della popolazione detenuta), di cui 5 detenuti semiliberi alle dipendenze di datori di lavoro esterni e 65 detenuti alle dipendenze dell'amministrazione penitenziaria;

gli agenti previsti dalla pianta organica sono 300, effettivamente in servizio sono 230 e svolgono turni di otto ore organizzati su tre quadranti durante la giornata; la marcata carenza di personale di Polizia penitenziaria incide negativamente sia sulle condizioni di vita e di lavoro degli agenti, sottoposti ad elevati livelli di stress, sia sulla vita dei detenuti, costretti a permanere all'interno delle camere di pernottamento per 20 ore al giorno, con una offerta di attività limitatissima, se non addirittura inesistente;

gli educatori in servizio sono 7 e gli psicologi sono 3, in linea con la previsione della pianta organica; sebbene non vi sia carenza di educatori e psicologi, tuttavia un cospicuo numero di detenuti riferisce di incontrare notevoli difficoltà nel rapporto con queste figure e i detenuti affetti da patologie di tipo psichiatrico sono circa 140;

l'istituto non è dotato di riscaldamento funzionante;

nella cosiddetta sezione "Blu" (isolamento) vi sono 14 celle sprovviste di doccia e di acqua calda con il wc a vista (in alcune celle il wc a vista è alla turca); alle piccole finestre, oltre alle sbarre, sono applicate reti a maglia stretta che limitano l'ingresso di aria e luce naturale; le celle non sono dotate di televisione; nel reparto isolamento i detenuti non possono tenere le confezioni d'acqua in cella e devono rivolgersi all'agente di turno per avere una bottiglia di acqua e sebbene i detenuti ristretti siano oltre 500, è presente una sola cucina;

nella sezione "Jonio", che si articola su tre piani e ospita detenuti in regime di alta sicurezza (AS3), le docce sono esterne alle celle e utilizzabili solo in alcune fasce orarie, i locali non sono dotati di acqua calda e i bagni non hanno, né finestra, né di impianto di areazione;

molti detenuti lamentano la prolungata permanenza all'interno delle celle, la presenza di ratti, la dubbia salubrità dell'acqua dei rubinetti, la ristrettezza degli spazi e l'impossibilità di poter utilizzare le docce tutti i giorni, tranne che nel periodo estivo;

anche la sezione "Mediterraneo", visitata dalla delegazione, presenta enormi problematiche mentre la sezione "Adriatico", di più recente costruzione, si presenta in condizioni migliori, anche se il riscaldamento non è funzionante e alle finestre delle celle sono applicate, oltre alle sbarre, reti a maglia stretta;

i detenuti stranieri sono circa 110 e un solo addetto svolge le funzioni di mediatore culturale e molti di questi detenuti vivono in condizioni di totale indigenza e abbandono, situazione denunciata anche dalla Caritas,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza della situazione descritta e quali atti intendano assumere, affinché sia garantito il rispetto del terzo comma dell'articolo 27 della Costituzione;

quali provvedimenti di competenza intendano adottare per porre fine ai trattamenti disumani e degradanti ai quali sono oggigiorno sottoposti i detenuti nel carcere di Trapani "Pietro Cerulli";

cosa si intenda fare per vigilare affinché venga garantito il diritto alla salute dei detenuti, considerata la presenza di molti casi psichiatrici;

se il Ministro della giustizia sia a conoscenza che il numero di detenuti lavoranti retribuiti è in diminuzione in tutta Italia a causa dell'aumento della paga oraria del detenuto lavorante a parità di stanziamento complessivo destinato al pagamento degli stessi, e quali iniziative intenda promuovere per aumentare il numero dei detenuti lavoranti al fine del loro reinserimento;

quali provvedimenti, nei limiti delle rispettive attribuzioni, intendano adottare per rideterminare l'aumento della pianta organica della Polizia penitenziaria presso il carcere di Trapani "Pietro Cerulli";

quali siano le linee di indirizzo per l'edilizia penitenziaria e se si intenda garantire la realizzazione di nuove strutture carcerarie per far fronte all'emergenza descritta e, comunque, per quelle esistenti valutare interventi di manutenzione nel rispetto della legislazione vigente.

(4-02351)