• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/01193 GRANATO - Al Ministro della salute. - Premesso che: la legge 18 agosto 2015, n. 134, in materia di diagnosi, cura e abilitazione delle persone con disturbi dello spettro autistico e...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-01193 presentata da BIANCA LAURA GRANATO
martedì 22 ottobre 2019, seduta n.157

GRANATO - Al Ministro della salute. - Premesso che:

la legge 18 agosto 2015, n. 134, in materia di diagnosi, cura e abilitazione delle persone con disturbi dello spettro autistico e assistenza alle famiglie prevede (art. 1) interventi finalizzati a garantire la tutela della salute, il miglioramento delle condizioni di vita e l'inserimento nella vita sociale delle persone con disturbi dello spettro autistico (DSA);

l'articolo 3, comma 2, della legge stabilisce che le regioni e le province autonome stabiliscano i percorsi diagnostici, terapeutici e assistenziali per la presa in carico di minori, adolescenti e adulti con DSA, adottando "misure idonee" al conseguimento di taluni obiettivi tra cui: la promozione del coordinamento degli interventi e dei servizi per assicurare la continuità dei percorsi diagnostici, terapeutici e assistenziali nel corso della vita della persona (lett. e); l'incentivazione di progetti dedicati alla formazione e al sostegno delle famiglie che hanno in carico persone con DSA (lett. f); la disponibilità sul territorio di strutture semiresidenziali e residenziali accreditate, pubbliche e private, con competenze specifiche sui disturbi dello spettro autistico in grado di effettuare la presa in carico di soggetti minori, adolescenti e adulti (lett. g) e la promozione di progetti finalizzati all'inserimento lavorativo di soggetti adulti con DSA (lett. h), che ne valorizzino le capacità;

in sintesi, dunque, le politiche sanitarie regionali in materia di disturbi dello spettro autistico devono incentrarsi su tre tematiche principali: adeguata formazione del personale sanitario, con la definizione di équipe territoriali; messa a disposizione di servizi specifici e dedicati ai DSA all'interno delle strutture sanitarie; adeguato sostegno e supporto alle famiglie;

inoltre, in ottemperanza al dettato normativo di cui all'articolo 3, comma 1, della medesima legge, che prevedeva l'aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza (Lea) con l'inserimento di talune prestazioni inerenti ai disturbi dello spettro autistico, è stato approvato il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 gennaio 2017, il cui art. 60 stabilisce che il Servizio sanitario nazionale debba garantire alle persone con DSA, le prestazioni della diagnosi precoce, della cura e del trattamento individualizzato, mediante l'impiego di metodi e strumenti basati sulle più avanzate evidenze scientifiche;

considerato che:

le aziende sanitarie locali, dunque, devono garantire a tutte le persone con DSA i livelli essenziali delle prestazioni richiamate, fornendo i servizi previsti o accreditando strutture private in convenzione con il Servizio sanitario regionale;

nonostante la qualificazione delle prestazioni in materia di autismo quali Lea, nel capoluogo di Regione, Catanzaro, i posti accessibili nelle strutture pubbliche sono esigui e vi è un unico centro privato accreditato, ragion per cui chi soffre di disturbi dello spettro autistico, se la famiglia può permetterselo, è costretto a rivolgersi alle cure di privati senza poter usufruire di alcun supporto pubblico;

in tale situazione, dunque, appare evidente la disparità di trattamento di eguali situazioni fondata sulla disponibilità economica della famiglia di appartenenza, in palese contrasto con i principi costituzionali di cui agli articoli 2, 3 e 32 della Costituzione;

come riportano recenti fonti di stampa Alfonso Ciriaco, vice presidente dell'Angsa (Associazione nazionale genitori soggetti autistici) ha affermato che a Catanzaro "ci sono famiglie che arrivano anche a spendere dagli 800 ai 1000 euro" per i trattamenti necessari ("lacnews24", del 13 ottobre 2019);

considerato, inoltre, che:

appare opportuno richiamare l'iter in corso della proposta di legge regionale n. 57/10 che, dopo l'approvazione nella III Commissione del Consiglio regionale della Calabria, è ancora in attesa di essere approvata dall'Aula consiliare. Tuttavia gli obiettivi stabiliti per le regioni dalla legge-quadro statale sono già chiaramente definiti nel citato articolo 3, ragion per cui a parere dell'interrogante appare grave che, a più di quattro anni dall'entrata in vigore della legge e più di due e mezzo dal relativo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, non si sia ancora provveduto a dare opportuno seguito alla normativa statale, con particolare riferimento all'esigenza di individuare strutture idonee, pubbliche o private, per garantire i Lea in materia di autismo;

la Regione Calabria è attualmente sottoposta alle procedure del Piano di rientro sanitario, iniziato nel 2009, con l'affidamento delle relative funzioni, a partire dal 2015, ad una strutturale commissariale ad acta (ora composta da Saverio Cotticelli, come commissario ad acta, e Maria Crocco, quale subcommissario ad acta),

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti e quale sia la sua valutazione al riguardo;

se non ritenga opportuno, per le proprie competenze, verificare l'attuazione delle disposizioni, di cui alla legge n. 134 del 2015, con particolare riguardo all'articolo 3, nel rispetto del riparto delle competenze tra i diversi livello di governo, e intervenire, nell'ottica del principio di leale collaborazione, per garantire i livelli essenziali di assistenza alle persone con disturbi dello spettro autistico in Calabria, con particolare riferimento alla provincia di Catanzaro.

(3-01193)